Hai iniziato a lavorare molto prima di tutti i tuoi coetanei? Hai iniziato a versare i tuoi primi contributi lavorativi a diciotto anni? Sei stanco di lavorare? Allora quello che puoi fare è richiedere la pensione anticipata: la pensione disponibile a tutti i lavoratori che hanno versato più di 42 anni di contributi.
In questa guida ti spiego cos’è e come funziona la pensione anticipata, quali sono le penalizzazioni e le decurtazioni e come si applicano, quali sono i requisiti per gli uomini e per le donne, quali sono le condizioni per i dipendenti pubblici e in caso di malattia, infine, quali sono le principali novità e riforme del 2016.
Indice
Cos’è e come funziona
È la pensione erogata dall’INPS a cui hai diritto se hai versato più di 42 anni di contributi. Può essere ottenuta da qualsiasi tipologia di lavoratore: dipendente o autonomo e a qualsiasi fascia d’età.
La pensione anticipata è stata introdotta nel 2011 con la Legge Fornero e ha come scopo quello di permettere a tutti i contribuenti, che hanno iniziato a lavorare molto presto in età adolescenziale, di andare in pensione prima.
Importo
L’importo della pensione anticipata viene calcolato tenendo conto dell’ammontare dei contributi versati e delle eventuali penalizzazioni. Se sei in possesso del PIN dell’INPS, puoi accedere al servizio messo a disposizione dell’INPS (che si chiama “La mia Pensione“) per verificare subito il tuo importo.
Penalizzazioni e decurtazione
La legge Fornero, pur prevedendo la possibilità di andare in pensione in anticipo, allo stesso tempo ha introdotto una sistema di penalizzazione volto a disincentivarti se decidi di andare in pensione prima dei 62 anni. La penalità consiste in una decurtazione dell’1% per ogni anno che va da 60 a 62 e del 2% per ogni anno prima dei 60.
Questo sistema di penalizzazione però, è stato spesso oggetto di modifiche che, di fatto, lo hanno congelato fino al 31/12/2017 (articolo 1 della legge 190/2014). Per effetto di queste modifiche la decurtazione ti verrà applicata solo se decidi di andare in pensione anticipata dal 1° gennaio 2018 e non prima.
Qui di seguito ti offro una tabella riassuntiva delle quote di decurtazione applicate in base all’età con cui vai in pensione anticipata. Se l’età di accesso alla pensione non è intera ma in mesi, la riduzione è proporzionale al numero di essi.
Età pensionamento | Decurtazione |
---|---|
61 anni | 1% |
60 anni | 2% |
59 anni | 4% (1+1+2) |
58 anni | 6% (1+1+2+2) |
Attenzione
L’assegno viene ridotto per sempre. Per tutta la tua vita riceverai una pensione ridotta, quindi anche dopo aver compiuto 62 anni di età. Quindi devi valutare bene se vuoi usufruire di questa possibilità.
Requisiti
Se sei un dipendente di un’azienda privata oppure un lavoratore autonomo, puoi andare in pensione anticipatamente a prescindere dall’età. L’unica differenza è il conteggio dei contributi se sei uomo o donna. Ecco i requisiti di contributi se sei:
- Uomo: 42 anni e 10 mesi;
- Donna: 41 anni e 10 mesi.
Dipendenti pubblici
Se sei un dipendente pubblico puoi accedere alla pensione anticipata, purché tu non incorra in penalizzazioni dovute alla tua età anagrafica. La Legge di Stabilità 2015 ha congelato le penalizzazioni fino al dicembre 2017: quindi se sei uno statale e maturi i requisiti entro tale anno, puoi accedere alla pensione anticipata senza penalizzazione.
Se sei un dipendente pubblico e appartieni a una delle seguenti categorie: Polizia, Carabinieri, Vigili del fuoco o Militari, puoi andare in pensione anticipata se sei in possesso dei seguenti requisiti aggiuntivi:
- 40 anni di contributi, indipendentemente dall’età;
- 35 anni di contributi e 57 anni di età.
Malattia
Se hai problemi di salute che portano a una malattia invalidante, tale da non poterti muovere e svolgere le attività della vita quotidiana, ti sono riconosciuti i seguenti aiuti:
- Contributi figurativi aggiuntivi: se sei invalido oltre il 74% o sordomuto, hai diritto a 2 mesi di contributi in più per ogni anno, fino ad un massimo di 5 anni. Ti è quindi permesso di andare in pensione fino a 5 anni prima della data ordinaria.
- Pensione di vecchiaia anticipata: se sei invalido oltre l’80%, puoi andare in pensione con dei requisiti d’età ridotti: 55 anni e 7 mesi se sei donna e 60 anni e 7 mesi se sei uomo.
- Pensione inabilità ordinaria: se sei invalido al 100%, puoi chiedere la pensione di inabilità ordinaria se hai almeno cinque anni di contributi, di cui tre versati nei 5 anni precedenti la richiesta di pensione.
- Pensione inabilità invalidi civili: se sei invalido civile al 100% e hai un reddito minimo o sei completamente senza reddito e senza contributi, puoi chiedere la pensione di inabilità civile.
Legge 104
Se hai deciso di andare in pensione anticipata e durante la tua vita lavorativa hai usufruito di permessi concessi ai sensi della legge 104/1992, non devi recuperare le giornate di assenza per evitare la penalizzazione.
L’INPS ha chiarito in quali casi di assenze per disabilità e assistenza di disabili non si incorre in alcuna penalizzazione, con il messaggio n. 5280/2014. Ecco qui di seguito i casi citati dal messaggio:
- Congedi parentali di maternità e paternità;
- Permessi mensili per assistere i disabili gravi;
- Permessi di cui usufruisce il lavoratore con grave handicap;
- Prolungamento del congedo parentale richiesto da genitori di disabili gravi.
Purtroppo, le penalizzazioni rimangono per i congedi straordinari, che infatti l’INPS non menziona nell’elenco del messaggio n. 5280/2014.
Attenzione
La legge di stabilità 2016 ha comunque congelato il provvedimento fino al 31/12/2017. Quindi le eventuali penalizzazioni (anche per i congedi straordinari) si applicano solo a chi va in pensione dal 1 gennaio 2018.
Come fare domanda
Puoi presentare la domanda per la pensione anticipata:
- Sul sito dell’INPS se sei in possesso del PIN INPS;
- Al numero INPS 803164 se chiami da telefoni fisso e al numero 06164164 se chiami da cellulare.
- Tramite CAF e Patronati.
Per quanto riguarda la decorrenza, la pensione ti spetta dal primo giorno del mese successivo a quello in cui hai inoltrato la domanda di richiesta.
Ultime notizie
Dopo la legge Fornero del 2015 si sono susseguite una serie di proposte, che hanno portato al congelamento delle penalizzazioni fino al 31/12/2017. Tuttavia, le proposte delle varie parti sono ancora in esame e si trascineranno sicuramente ancora per tutto il 2016. Di seguito un elenco delle proposte delle varie forze politiche e parti sociali.
Sindacati
Quota 41 e pensione anticipata a 62 anni. La proposta unitaria dei sindacati CGIL, CISL e UIL mira a ridurre quelle che considera le eccessive penalizzazioni che saranno applicate dal 2018. I sindacati propongono di permettere la pensione anticipata a 62 anni, ma con penalizzazioni limitate e senza effettuare alcun ricalcolo contributivo.
Per quanto riguarda i lavoratori precoci, i sindacati hanno fatto propria la quota 41 proposta dal presidente della Commissione lavoro della Camera Cesare Damiano.
Precoci
Quota 100 e quota 41. Il presidente della Commissione lavoro della Camera, Cesare Damiano, propone la possibilità di andare in pensione anticipata così come era previsto prima della riforma Fornero, solo con qualche anno in più. Elimina tutte le nuove penalizzazioni e ricalcoli introdotti dalla Fornero.
Ultimamente Damiano ha fatto un’altra proposta, quella che è stata battezzata come la “quota 41” e che prevede la possibilità di andare in pensione ad almeno 62 anni con 35 anni di contributi. Inoltre, in questo caso, è prevista una penalizzazione: una pensione ridotta dell’8% che andrebbe a scalare se si va in pensione a 66 anni.
Prestito pensionistico
Il Pd ha fatto propria la proposta dell’ex ministro del lavoro Giovannini, che prevede l’erogazione di un assegno mensile di 700 euro per chi è prossimo alla pensione, da restituire con “minirate” nel momento in cui si va effettivamente in pensione.
1.000 euro al mese per tutti
La proposta del Pd è stata molto criticata, in quanto 700 euro al mese (tra l’altro da restituire) non permetterebbero una vita dignitosa a molti. Il segretario della Lega Nord Salvini ha così rilanciato una proposta più equa: una pensione universale di 1000 euro con 40 anni di contributi e nessun prestito pensionistico.
Sacconi e imprese
L’ex ministro del partito di Berlusconi, Maurizio Sacconi, propone che siano le imprese a pagare una quota per la pensione anticipata dei lavoratori. Inoltre, ha parlato di un riscatto agevolato per gli anni universitari.