Perché l’oro é giallo? Può sembrare una domanda banale, ma sicuramente non é banale la risposta. L’oro è un particolare e prezioso metallo di colore giallo “in massa”, significa che può comunque cambiare colore a seconda degli altri metalli con cui viene “mischiato”, la colorazione quindi varia a seconda delle sue leghe.

Un’altra peculiarità dell’oro é la sua malleabilità: per trarne gioielli o altri oggetti deve infatti essere unito, legato ad altri metalli, altrimenti risulterebbe troppo morbido. A seconda delle varie leghe assume colorazioni differenti. Quali sono i diversi colori dell’oro? Come abbiamo appena detto, per aumentarne la rigidità, l’oro viene legato ad altri metalli, tra cui argento, rame, ferro, nickel, palladio.

Oro verde: si ottiene legando 75% di oro con 12,5% di argento e 12,5% di rame.
Oro giallo: si ottiene legando 75% di oro con 12-7% di argento e 13-18% di rame.
Oro rosa: si ottiene legando 75% di oro con 6,5-5% di argento e 18,5-20% di rame.
Oro rosso: si ottiene legando 75% di oro con 4,5% di argento e 20,5% di rame.
L’oro bianco: si ottiene legando 75% di oro, 25% di nichel, argento o palladio.
Oro blu: in questo caso si tratta un trattamento termico che ossida atomi di ferro sulla superficie dell’oro, conferendogli una tonalità azzurra.
Oro zecchino: oro puro al 100%, detto anche 24 carati (Kt).

Le differenze tra oro bianco e oro giallo, verde, rosa, rosso, blu risiedono quindi nella composizione della lega. Vale di più l’oro bianco o giallo? O quelli di altri colori? Non ci sono differenze di valore, anche perchè la percentuale di oro puro é la stessa, al 75%, il resto é materiale di valore nettamente inferiore, come il rame per esempio, il nichel, il palladio, l’argento ha comunque un valore molto minore rispetto all’oro.

Più che altro bisogna sottolineare che quando si parla di “oro bianco” non di rado ci si riferisce all’oro grigio in bigiotteria: in questo caso l’oro bianco sparisce per usura e quindi con il tempo può rivelare una colorazione gialla.