Quando si svolgono le elezioni, tante sono le figure che lavorano per il corretto funzionamento delle stesse. Per esempio, fare lo scrutatore o il presidente di seggio può essere un’interessante opportunità se sei disoccupato. Ma anche se lavori, ci sono dei vantaggi.
In questa guida completa sul permesso elettorale ti spiego come funziona se sei un dipendente del settore privato oppure un dipendente pubblico, full time e part time, quali sono le regole previste se ti chiamano come scrutatore, presidente di seggio, segretario, come funziona per i candidati, infine come funziona per il recupero della domenica o dei giorni non lavorativi.
Come funziona
I ruoli da ricoprire in fase di elezioni sono i seguenti:
- Presidente di seggio;
- Segretario;
- Scrutatore.
Se quindi il tuo comune ti chiama a ricoprire una di queste figure, ma tu lavori, hai diritto di assentarti dal lavoro per tutto il tempo che va dal giorno prima delle elezioni e fino agli scrutini. Quindi, se per esempio le votazioni partono il 25 settembre e gli scrutini si chiudono il 27 settembre, hai diritto a un permesso che va dal 24 settembre fino al giorno 27.
Questo permesso è retribuito: durante questi giorni il tuo datore di lavoro deve corrisponderti la paga. Nello specifico, quel giorno che passi presso il seggio elettorale, il datore di lavoro deve pagartelo come se fosse un normale giorno lavorativo.
Hai diritto al permesso retribuito anche se sei un rappresentante di lista, di candidato o di gruppo di candidati.
Cosa significa
Tutto questo significa che la tua assenza al lavoro è giustificata. Durante questi giorni di assenza, non solo il tuo lavoro è tutelato, mantieni il tuo posto di lavoro, ma ricevi anche il compenso in busta paga.
Lavoratore dipendente
Se si un lavoratore dipendente, il tuo datore di lavoro deve garantirti la possibilità di partecipare alle elezioni, che sia come scrutatore, segretario, presidente di seggio o rappresentante, hai diritto di non presentarti a lavoro a partire dal giorno prima delle elezioni e fino al giorno di conclusione degli scrutini.
Il datore di lavoro deve riconoscerti la retribuzione per queste giornate di assenza: si tratta di assenza giustificata, quindi durante quei giorni percepisci il normale stipendio, senza decurtazioni.
Dipendenti pubblici
Il diritto di partecipare alle elezioni come scrutatore, segretario, presidente o candidato, spetta non solo ai dipendenti del settore privato, ma anche a quelli del settore pubblico
Nello specifico, se sei un dipendente pubblico ti spettano, oltre al congedo ordinario, di tre giorni di permesso retribuito (art.34, comma I, del CCNL comparto “ministeri” 1998-2001).
Inoltre, solo per i dipendenti pubblici (e non quelli del settore privato), hai diritto a specifici permessi anche attività riconducibili alla campagna elettorale, dunque attività di supporto a un partito per esempio. Però, hai diritto a questa possibilità solo se il tuo specifico contratto prevede giorni di permesso retribuito per motivi personali.
In tal caso, l’attività di supporto alla campagna elettorale rientra nei motivi personali, dunque puoi avere un permesso retribuito. Se il tuo contratto non dice nulla, se non prevede giorni di permesso retribuito per motivi personali, allora non ne hai diritto.
Scrutatore
Ti hanno chiamato a prestare servizio presso un seggio elettorale, puoi assentarti dal lavoro e, quei giorni di assenza, sono considerati giorni di attività lavorativa: ti spetta la retribuzione come se avessi normalmente lavorato.
Il tuo datore di lavoro, in busta paga, ti paga i giorni prestati come scrutatore, presidente, segretario o rappresentante, come se avessi normalmente lavorato. Quindi se per esempio hai una paga giornaliera di 50 euro, quel giorno ricevi ugualmente una paga di 50 euro.
Domenica
Hai diritto a una giornata di riposo se sei in seggio durante:
- I giorni festivi (per esempio la domenica);
- I giorni non lavorativi (quindi per esempio il sabato, se tu solitamente di sabato non lavori). In alternativa al giorno di riposo, è possibile erogare una retribuzione aggiuntiva per le ore passate al seggio.
Quindi, se per esempio lavori in ufficio, dal lunedì al venerdì, e fai lo scrutatore venerdì, sabato e domenica, hai diritto:
- Venerdì = retribuzione normale. Il tuo datore di lavoro deve corrisponderti in busta paga il classico stipendio, come se quel giorno avessi normalmente lavorato;
- Sabato = per te è un giorno non lavorativo, quindi hai diritto a una giornata di riposo oppure a una maggiorazione di retribuzione per le ore passate al seggio;
- Domenica = è un giorno festivo, quindi hai diritto a una giornata di riposo.
Ricapitolando: venerdì il datore di lavoro te lo paga normalmente. Poi lunedì e martedì hai diritto di stare a casa a riposare. Oppure puoi stare a , per recuperare i due giorni non lavorativi. Il riposo va goduto subito dopo: dunque non puoi decidere di consumare questi due giorni di riposo più in là, ma devi consumarli subito dopo, appunto lunedì e martedì nel nostro esempio.
Se le operazioni elettorali ti portano via solo mezza giornata hai comunque diritto a un giorno intero di assenza, totalmente retribuito (Cassazione, sentenza n. 11830/2001).
Rinuncia
Puoi anche decidere di rinunciare ai giorni di riposo spettanti, mala rinuncia deve essere una tua scelta, una tua facoltà, non imposta dal datore di lavoro. Inoltre, in cado di rinuncia dei giorni di riposo, il datore di lavoro deve retribuirteli.
Riassumendo:
- Le giornate che passi al seggio elettorale e che coincidono con tue giornate lavorative, il datore di lavoro deve pagarle normalmente, come se fossi andato a lavoro;
- Per domenica e festivi, hai diritto a un giorno di riposo per ogni festivo passato al seggio.
- Per i giorni non lavorativi (quindi per esempio il sabato, se solitamente il sabato non lavori), hai diritto a un giorno di riposo per ogni non lavorativo passato al seggio oppure a una retribuzione aggiuntiva per le ore passate al seggio.