Se stai percependo la NASpI e hai un debito da pagare, il tuo creditore può ottenere il pignoramento della NASpI. Lo stato però, deve garantirti il cosiddetto minimo vitale, ossia un importo mensile che ti permette di vivere dignitosamente, e che è intaccabile dai creditori.
In questa guida completa sul pignoramento NASpI ti spiego come funziona, quali sono i limiti da rispettare per garantirti il minimo vitale, infine cosa succede in caso di NASpI anticipata: se hai ricevuto la NASpI in un’unica soluzione, vediamo cosa può fare il creditore, cosa puoi aspettarti.
Come funziona
Se contrai un debito che prevede il pignoramento in caso di morosità, il tuo creditore può chiedere l’espropriazione dei tuoi beni e la successiva vendita all’asta. Si tratta di un diritto preciso di ogni creditore: se ha prestato del denaro o comunque qualcuno gli deve qualcosa, per rientrare in possesso del proprio importo, può chiedere il pignoramento dei beni del debitore.
Tra i beni del debitore rientrano automobili, gioielli, elettrodomestici, insomma tutto ciò che è pignorabile. Il creditore non solo può chiedere il pignoramento di beni mobili, ma anche dello stipendio del debitore. Se costui non ha nulla in termini di beni materiali, il creditore può ottenere il pignoramento del suo reddito mensile.
Anche la NASpI può essere pignorata
Se hai un debito ma non hai uno stipendio e stai percependo la NASpI, il creditore può persino ottenere il pignoramento della tua NASpI. Un creditore ha tutto il diritto di ottenere quanto gli spetta e, se non hai nulla da pignorare come bene mobile, oppure non hai uno stipendio, può persino arrivare a pignorare l’indennità di disoccupazione che percepisci.
Il pignoramento però, non può essere totale: la legge lo permette solo entro certi limiti. Deve comunque rimanerti il reddito necessario per poter vivere: il cosiddetto reddito vitale. Il creditore può aggredire solo l’importo oltre la soglia del tuo reddito vitale. Vediamo nello specifico quali sono questi limiti.
Limiti minimo vitale
Innanzitutto bisogna fare una precisa differenza: la NASpI che hai già incassato (quindi che hai già ottenuto sul conto corrente) e la NASpI che devi ancora incassare:
- Se hai già incassato la NASpI sul conto corrente (o sulla Postepay, ecc.), un debitore non può pignorare oltre il triplo dell’importo dell’assegno sociale INPS. In parole povere, può pignorarti solo l’importo oltre 1.400 euro circa. Se hai incassato una NASpI di 1.400 euro quindi (o anche meno), il tuo debitore non può pignorartela, non può richiedere il pignoramento di quello che hai sul conto corrente. se invece, per esempio, hai incassato una NASpI di 1.500 euro, allora può chiedere il pignoramento di quei 100 euro, ossia l’eccedente di 1.400 euro.
- Se non hai ancora incassato la NASpI invece, il creditore può pignorare l’importo che eccede solo una volta e mezza l’assegno sociale INPS. In parole semplici, può pignorarti la NASpI solo se va oltre i 700 euro circa. Se quindi per esempio prendi una NASpI di 600 euro, il creditore non può pignorarti nulla: né quella che hai già incassato, né quella che hai ancora da incassare.
Se invece prendi una NASpI supponiamo, di 1.200 euro, il creditore non può pignorare quella che hai già incassato (perché sei al di sotto di 1.400 euro), ma può farti pignorare quella che devi ancora incassare, oltre i 700 euro, quindi può farti pignorare fino a 500 euro al mese (ossia l’importo oltre 700 euro => 1.200 – 700 = 500 euro).
Il pignoramento avviene direttamente in capo all’INPS. Quindi tu ricevi l’importo già decurtato del pignoramento. Se per esempio prendi una NASpI di 900 euro, allora al posto di ricevere 900 ne riceverai 700 euro al mese, ossia 200 euro in meno. Fino a quando avrai ripagato il tuo debito. Dopodiché riprenderai a ricevere 900 euro di NASpI, dopo aver terminato il pagamento del debito.
NASpI anticipata
In determinati casi, l’INPS permette di ottenere tutta la NASpI spettante in un’unica soluzione. Nello specifico, se hai deciso di avviare un’attività autonoma o una ditta individuale oppure avevi già una partita IVA aperta. In questo caso, al posto di ottenere la NASpI mensilmente, puoi ottenere tutto l’importo che ti spetta in un’unica soluzione.
Se hai un debito, il creditore può chiedere anche il pignoramento della NASpI anticipata. Il fatto che tu l’abbia già ricevuta sul tuo conto corrente infatti, non ti “protegge” da eventuali azioni esecutive dei tuoi creditori. L’importo aggredibile è quello che va oltre l’assegno sociale moltiplicato per una volta e mezzo. In parole semplici quindi, può pignorare solo l’importo che va oltre i 700 euro mensili. Vediamo come fare il calcolo.
Supponiamo che tu abbia ricevuto una NASpI pari a 10.000 euro, poiché avevi diritto a dieci mesi di NASpI, di cui 1.000 euro al mese di NASpI per i primi sette mesi e 800 euro per i restanti tre mesi. Significa che il tuo creditore può aggredire 300 euro per i primi sette mesi (dunque 300 euro x 7 = 2.100 euro) e solo 100 euro per gli ultimi tre mesi (dunque 100 x 3 = 300 euro). In tutto dunque, il creditore può farti pignorare solo 2.400 euro (2.100 + 300).