I tassi di interesse offerti dalle banche diventano sempre più proibitivi. Ma hai avuto un colpo di fortuna: c’è un parente o un amico che è disposto a concederti un finanziamento, o meglio, un prestito senza alcun interesse. Praticamente, a suo tempo, dovrai restituire solo la somma che hai ricevuto, nulla di più.
In questa guida completa sul prestito infruttifero ti spiego cos’è e come funziona, quali sono limiti e regole da non tralasciare, cosa indicare nella causale del bonifico per evitare sospetti da parte del fisco, come tutelarsi n caso di mancata restituzione del prestito, infine qual è la tassazione prevista sul capitale prestato.
Cos’è: significato
Un prestito infruttifero è un prestito che non da’ frutti, ossia interessi: tu presti del denaro a una persona e quella persona te lo restituisce pienamente, senza ulteriori aggiunte.
Esempio
Presti 5.000 euro a un tuo amico e vi accordate affinché te lo restituisca tra tre anni. fra tre anni, come da accordi, ti restituirà 5.000 euro, quindi senza interessi. Si tratta di una specie di prestito a “tasso zero assoluto”.
A chi puoi chiedere questo prestito
Le banche difficilmente offrono prestiti infruttiferi: è il loro lavoro offrire prestiti dietro pagamento di un tasso di interesse. Quindi dimentica di poter chiedere un prestito del genere a un istituto finanziario. Chi te lo può concedere, è qualcuno che ti vuole veramente bene e si fida di te: parenti o amici. Si tratta di una pratica diffusa non solo tra amici e parenti, ma anche tra soci di impresa, quando preferiscono non optare per un aumento di capitale.
Generalmente un prestito infruttifero ha le seguenti caratteristiche:
- Avviene tra amici o familiari;
- Può prevedere la restituzione a rate oppure in un’unica soluzione.
Prestito infruttifero da parte dei soci all’interno di una srl
In questo caso, la legge stabilisce che, il prestito infruttifero è possibile solo se:
- Lo statuto lo prevede;
- Il socio è diventato socio da almeno 3 mesi e detiene almeno il 2% del capitale sociale.
Causale bonifico
Non c’è nulla di illegale nel fare un prestito infruttifero tra parenti o amici (art. 1138 codice civile) ma, per evitare di finire sotto l’occhio del fisco, è opportuno mettere in atto alcuni accorgimenti. Supponiamo infatti che tu stia prestando 20.000 euro a una persona, questa persona riceve quindi tutto questo denaro sul conto corrente. L’Agenzia delle Entrate potrebbe chiedere giustificazioni.
Un prestito può infatti avvenire in contanti, ma te lo sconsiglio vivamente: non ci sarà alcuna tracciabilità e se un domani i rapporti tra te e il debitore dovessero deteriorarsi, non avresti modo di dimostrare il tuo credito. Ergo: potresti perdere i tuoi soldi.
Per evitare grattacapi dunque, se concedi un prestito infruttifero, questo è l’iter da seguire:
- Redigere una scrittura privata. Non c’è bisogno di andare da un notaio, potete fare tutto tra voi (nel prossimo paragrafo ti spiego come fare);
- Inserire una descrizione adeguata nella causale del bonifico. Non c’è una formula specifica, la legge non dice nulla in merito. Una formula molto utilizzata e semplice, è la seguente: “prestito infruttifero per ….” specificando il motivo del prestito. Per esempio potresti scrivere “Prestito infruttifero per acquisto casa” oppure “Prestito infruttifero per acquisto auto”.
Scrittura privata
Per giustificare il movimento di denaro, potete redigere una scrittura privata, che indichi:
- I dati del debitore e del creditore (nome, cognome, data e luogo di nascita, codice fiscale, residenza);
- L’importo prestato;
- La descrizione di prestito infruttifero;
- Modalità e tempi di rimborso;
- Data certa. Per attribuire una data certa alla scrittura, chi presta i soldi può inviare la scrittura tramite raccomandata al debitore; quest’ultimo gliela invia, controfirmata, sempre tramite raccomandata. In questo modo attribuite data certa alla scrittura.
Qui trovi maggiori informazioni su come redigere la scrittura privata.
Limiti
Non ci sono particolari limiti sui prestiti infruttiferi. Ognuno è libero di prestare quanto vuole. Ognuno può liberamente decidere del proprio denaro: se vuoi fare un prestito infruttifero molto generoso, il tuo debitore ti ringrazierà.
C’è un solo vincolo da rispettare: se il prestito supera i 1.000 euro, deve avvenire con mezzi tracciabili. Dunque con bonifico, con assegno per esempio. L’uso dei contanti è concesso solo per prestiti fino 1.000 euro. Oltre questo importo, il movimento di denaro deve essere tracciato. Poco importa che si tratti di un prestito infruttifero: occorre trasferire il denaro attraverso mezzi tracciabili.
Tutela
La scrittura privata garantisce il tuo prestito. Se il debitore non restituisce il prestito nei tempi e nei modi accordati, puoi rivolgerti al giudice per ottenere quanto ti spetta.
Garanzia tramite cambiali
Un altro modo per tutelarti, è quello di farti rilasciare dal debitore delle cambiali. Le cambiali infatti, rappresentano un titolo esecutivo a tutti gli effetti. Se il debitore non paga, puoi andare dal giudice e chiedere l’esecuzione forzata dei suoi beni, in modo da recuperare il tuo credito.
Tassazione
In caso di prestito infruttifero tra privati, parenti o amici, si paga l’imposta di registro ma solo se decidere di registrare la scrittura privata presso l’Agenzia delle Entrate. In tal caso, l’imposta di registro dovuta è pari al 3% dell’importo prestato. Se quindi si tratta di un prestito di 1.000 euro, dovete pagare un’imposta di registro pari a 300 euro.
Oltre all’imposta di registro, dovete apporre una marca da bollo da 16 euro ogni quattro facciate della scrittura. ricapitolando quindi, solo se registrate la scrittura presso l’Agenzia delle Entrate, dovete pagare:
- Imposta di registro pari al 3%;
- Marche da bollo.
Se decidere di non registrare la scrittura, allora non c’è alcuna imposta da pagare. La scrittura rimane valida comunque, non è la registrazione che la rende valida, ma il contenuto. Se avete indicato tutti i dati (come spiegato nei passi precedenti) e avete autenticato la data (spedendo il documento tramite raccomandata), la scrittura è valida a tutti gli effetti e il creditore può tutelarsi in caso di mancata restituzione del denaro.
In conclusione: fare o ricevere un prestito infruttifero è abbastanza semplice, non ci sono difficili regole da seguire, ma è importante non lasciare nulla al caso. Per il creditore, affinché si garantisca in caso di mancata restituzione. Per il debitore, per mettersi al riparo in caso di accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.