Il datore di lavoro è tenuto a consegnare ai dipendenti la Certificazione Unica, il documento nel quale elenca i redditi che ti ha pagato e le imposte pagate. La CU puoi usarla per fare la dichiarazione dei redditi: i punti presenti sulla CU devi indicarli nel modello 730 (o Redditi Persone Fisiche).
In questa guida ti spiego quando e se il punto 431 va indicato nel 730, cosa rappresenta, perché il sostituto di imposta è tenuto a indicare questo dato nella Certificazione Unica, quali altre annotazioni deve fare, infine come funziona la dichiarazione dei redditi precompilata.
Va indicato nel 730 o no
il tuo datore di lavoro ti ha consegnato la Certificazione Unica (CU), ossia il documento che elenca i redditi che ti ha erogato e le ritenute operate, ossia le imposte che ha versato all’Agenzia delle Entrate, per tuo nome e conto, in qualità appunto di sostituto di imposta.
Hai notato che nella casella 431 c’è un importo: si tratta degli oneri deducibili. Ti stai chiedendo quindi se questi oneri deducibili puoi inserirli anche nel 730 (o redditi PF, a seconda del modello con cui presenti la dichiarazione) e quindi ottenere un rimborso IRPEF.
Forse hai già guardato la tua dichiarazione precompilata, il modello che predispone l’Agenzia delle Entrate e che generalmente è completo: il punto 431 non lo trovi indicato da nessuna parte della precompilata.
Ed è giusto così: gli importi che trovi nella casella 431 della CU li ha già presi in considerazione il tuo sostituto d’imposta (ossia il tuo datore di lavoro). Quindi li ha già detratti dal tuo reddito imponibile: di conseguenza non devi indicarli nel 730, non hai diritto a una ulteriore deduzione.
Il tuo sostituto di imposta tra l’altro dovrebbe anche aver precisato che gli importi inseriti nel riquadro 431 non vanno inseriti in dichiarazione: questa precisazione dovrebbe averla inserita nelle annotazioni (cod. AR). Inoltre nei punti da 432 a 437 deve indicare ogni singolo onere considerato.
Il tuo datore di lavoro ha indicato l’importo in CU non perché tu potessi inserirlo in dichiarazione (visto che non si può), ma semplicemente a scopo informativo.
730 precompilato
Da anni ormai l’Agenzia delle Entrate permette ai contribuenti di avvalersi della dichiarazione dei redditi precompilata:
- Se sei un lavoratore dipendente o un pensionato, trovi il modello 730 precompilato;
- Se possiedi partita IVA, trovi il modello Redditi PF precompilato.
Per accedere alla precompilata online, devi avere SPID, o CIE o CNS. Una volta che ti sei loggato al sito dell’Agenzia delle Entrate, puoi visionare i redditi che hai percepito lo scorso anno, così come gli oneri deducibili e i costi detraibili.
L’Agenzia delle Entrate infatti, riceve le informazioni sul tuo reddito (dal tuo datore di lavoro, che paga le imposte per te) e dagli enti che ti fatturano le spese che sostieni. Per esempio, se compri dei medicinali in farmacia, trovi la spesa già inserita in dichiarazione. Lo stesso avviene per le spese mediche (per esempio ticket ospedalieri) oppure per le spese scolastiche.
La precompilata è un interessante modo per farti risparmiare tempo e denaro: non devi compilare tu il modello e non devi rivolgerti a un consulente fiscale. Si trova già tutto lì. In alcuni casi potrebbe essere necessario fare delle aggiunte, o delle modifiche, se ritieni che i dati presenti in precompilata siano mancanti o errati.
Una volta visionata la precompilata quindi, non devi far altro che verificare che ci siano tutte le informazioni e fare le eventuali modifiche. Se va tutto bene, puoi accettare la dichiarazione esattamente come è: l’Agenzia delle Entrate te la approverà nel più breve tempo possibile, senza fare ulteriori controlli formali.
Avendola compilata l’Agenzia stessa infatti, non sarebbe logico effettuare ulteriori controlli formali, ecco perché una precompilata accettata così come la presenta l’Agenzia, passa al più presto in stato approvato.
Rimborso
Una volta inviata la precompilata cliccando sull’apposito pulsante, non devi fare altro: il rimborso ti arriva direttamente in busta paga, o sulla pensione se sei un pensionato. Se invece il tuo 730 era a debito, significa che devi versare altre imposte all’Agenzia: puoi farlo attraverso il modello F24.
Se invece sei titolare di partita IVA, e dalla tua dichiarazione risulta un credito, non hai diritto al rimborso (come avviene per dipendenti e pensionati), ma puoi usare quel credito in compensazione di altre imposte da te dovute.