L’Agenzia delle Entrate è chiamata ad effettuare controlli sulle dichiarazioni dei redditi dei contributi e quindi a scovare irregolarità o mancati pagamenti. Una volta accertata l’irregolarità, prima di inviare una bella cartella di pagamento, per fortuna invia un avviso bonario, prevedendo degli “sconti” sulla sanzione se paghi entro un certo termine. Hai anche la possibilità di rateizzare il pagamento.

In questa guida completa sulla rateazione avviso bonario ti spiego come funziona, come farne richiesta, come calcolare il numero rate e l’importo dovuto, il calcolo degli interessi, quali sono i casi di decadenza dei benefici, cosa succede se dimentichi di pagare una rata ed infine se e quando è possibile l’estinzione anticipata pur avendo chiesto la rateazione.

Come funziona

Se ti è arrivato un accertamento, un avviso bonario da parte dell’Agenzia delle Entrate, non devi andare subito nel panico: proprio come dice il nome, si tratta di una comunicazione del fisco che ti invita a risolvere la questione in maniera tranquilla, allo scopo di evitare conseguenze peggiori.

Se l’Agenzia delle Entrate riscontra una irregolarità nella tua dichiarazione dei redditi, prima di inviarti una cartella di pagamento deve inviarti un avviso bonario, in modo da invitarti a risolvere la questione e rimetterti in regola. L’Agenzia delle Entrate tra l’altro, è obbligata a inviarti l’avviso bonario prima della cartella, se non lo fa, allora la cartella è nulla.

Inps

L’avviso bonario può arrivare non solo per debiti fiscali, ma anche per contributi INPS non versati. I commercianti o i liberi professionisti infatti devono provvedere autonomamente al versamento dei contributi, rispettivamente nella Gestione Commercianti e nella Gestione Separata.

Attenzione

L’avviso bonario tecnicamente si chiama comunicazione di irregolarità.

Richiesta

Se hai ricevuto un avviso bonario per il pagamento di una maggiore imposta, nella comunicazione trovi da pagare anche sanzioni e interessi. Hai una possibilità: se paghi l’intera somma entro 30 giorni, la sanzione del 30% è ridotta al 10%. Se non hai la possibilità di pagare la somma tutta insieme, hai una ulteriore possibilità: pagare a rate e se la prima rata la paghi entro 30 giorni hai lo stesso diritto alla sanzione ridotta.

Puoi chiedere la rateazione presso:

  1. Ufficio dell’Agenzia delle Entrate;
  2. CAF;
  3. Intermediari abilitati, ad esempio commercialisti;
  4. Direttamente online come vedremo di seguito.

Numero rate

L’articolo 3-bis del D. Lgs. 462/1997 prevede la possibilità di rateizzare l’importo dovuto con l’avviso bonario e il D. Lgs. 159/2015 ne indica le modalità:

  1. Somma fino a 5.000 euro, puoi ottenere fino ad un massimo di 8 rate trimestrali;
  2. Somma superiore a 5.000 euro, puoi ottenere fino a un massimo di 20 rate trimestrali.

Fino a qualche tempo fa bisogna armarsi di tempo e pazienza e recarsi presso l’Agenzia delle Entrate per fare il calcolo di importi e numero rate. Oggi non è più così: Per il calcolo del numero delle rate, degli importi delle rate e per il calcolo interessi, l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione un servizio online che ti permette persino di stampa i modelli F24 per fare il pagamento. Tutto in maniera semplicissima, vediamo come.

Calcolo rate

Prima bisognava aspettare di rivolgersi all’Agenzia delle Entrate oppure agli intermediari abilitati per conoscere il numero delle rate, per il calcolo interessi e altri dettagli. Adesso l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione di tutti i contribuenti un servizio online attraverso il quale puoi fare il calcolo della rateizzazione semplicemente inserendo i tuoi dati anagrafi e i dati dell’avviso ricevuto. Trovi il servizio a questo link Determinazione versamenti rateali – Agenzia delle Entrate:

Dopo aver inserito i dati il servizio ti restituisce il piano di rateizzazione e gli F24 da scaricare e stampare per il pagamento delle rate, già compilati con codice tributo e importo. A quel punto non devi far altro che recarti in posta entro le scadenze indicate nel modello F24 e pagare.

Decadenza

Una volta ricevuto l’avviso bonario, per usufruire dello “sconto della pena” (ossia della riduzione sanzione dal 30 al 10%) hai 30 giorni di tempo per pagarlo (questo termine sta scritto anche nell’avviso). Se hai deciso di pagare a rate, hai sempre 30 giorni di tempo a partire dalla ricezione dell’avviso per versare la tua prima rata. Se non paghi entro 30 giorni, l’importo totale o la prima rata, vai incontro a due conseguenze poco felici:

  1. Decade la sanzione ridotta, quindi devi pagare il 30% di sanzione;
  2. Non hai più diritto alla rateazione, se l’avevi richiesta.

Quindi il tuo debito verrà trascritto a ruolo, riceverai la famosa cartella di pagamento con imposte da pagare, interessi e sanzione piena.

Suggerimento

Per evitare queste spiacevoli conseguenze, presta massima attenzione alla data di notifica presente sull’avviso bonario.

Lieve inadempimento

Fortunatamente il D.Lgs 159/2015, con l’art. 15-ter ha calmierato un po’ la dose: le tue agevolazioni (ossia sanzione ridotta + eventuale rateazione), non decadono nei seguenti casi:

  1. Tardivo pagamento della rata, ma entro 7 giorni (in totale quindi devi pagare entro 37 giorni);
  2. Insufficiente versamento della rata per un importo superiore al 3%; per esempio la prima rata da pagare era di 300 euro ma tu hai pagato 100 euro: in questo caso i benefici decadono perché la differenza che non hai pagato è maggiore del 3% (che su 300 euro sarebbero 9 euro). Quindi se sbagli a pagare di 5 euro, paghi 295 euro al posto di 300, i benefici non decadono (purché chiaramente tu versi l’importo mancante). Se sbagli per oltre il 3% della somma dovuta allora decadono.

Mancato pagamento rata

È molto importante che presti attenzione alla scadenza di ogni singola rata. La scadenza è trimestrale, quindi ogni 90 giorni devi pagare una rata e se riesci a pagarla un paio di giorni prima della scadenza è meglio ancora, perché non si sa mai, gli imprevisti all’ultimo minuto sono sempre in agguato.

Se dimentichi di pagare una rata, purtroppo decadono i tuoi benefici: il debito restante viene iscritto a ruolo (ti arriva la cartella di pagamento) e decade anche la rateazione (ti toccherà pagare il debito residuo in un unico importo).

Cosa fare se si omette una rata

Ravvedimento operoso. Se ti sei accorto che la scadenza per il pagamento della rata è passata, non andare subito nel panico, c’è ancora una possibilità: se non è ancora giunto il termine della scadenza successiva, allora puoi salvare il perduto.

Esempio

Hai dimenticato di pagare la II rata, che scadeva il 30 maggio. Entro il 30 agosto dovresti pagare la III rata. Entro il 30 agosto, ossia la scadenza della rata successiva a quella omessa, puoi regolarizzare la tua posizione grazie al ravvedimento operoso.

Quindi prima che scada la rata successiva provvedi a pagare la rata omessa!

Attenzione

Siccome ti stai avvalendo del ravvedimento operoso, sulla rata omessa devi pagare anche sanzioni e interessi! Leggi questa guida dell’Agenzia delle Entrate sul ravvedimento operoso per saperne di più.

Estinzione anticipata

Avevi chiesto la rateizzazione del tuo debito e magari hai già pagato anche qualche rata, ma ora la situazione economica va decisamente meglio, al punto che vorresti estinguere subito e totalmente il debito residuo. Si potrebbe pensare subito che, pagando la somma anticipatamente, non siano dovuti gli interessi sulle rate residue.

Purtroppo la legge non dice nulla in merito e finora non c’è stato neanche un chiarimento da parte dell’Agenzia delle Entrate. Al punto che alcuni uffici, a chi aveva pagato anticipatamente il debito escludendo gli interessi, hanno poi iscritto la somma a ruolo e quindi al contribuente è arrivata una cartella di pagamento! Chiaramente solo sugli interessi non pagati, ma si è trattato comunque di una brutta sorpresa.

Alla luce di ciò, la cosa migliore da fare sarebbe quella di estinguere il debito completamente, pagando le rate restanti comprensive di interessi. Se però non ti va di “arrenderti” così facilmente, visto che da nessuna parte sta scritto che tu debba pagarli (ma neanche il contrario, per ora) rivolgiti all’ufficio dell’Ade che ha emesso il tuo avviso e fatti dire cosa devi fare (meglio ancora se te lo mettono per iscritto).