Avere una partita IVA significa poter emettere fatture, guadagnare, ma anche sostenere delle spese. Dei costi che a volte sono variabili, cioè dipendono dalla produzione della tua attività, altre volte sono fissi, come ad esempio può essere il costo dell’affitto di un locale oppure l’abbonamento telefonico/internet.

In questa guida completa ti spiego cosa puoi scaricare in regime forfettario, o meglio, il termine esatto sarebbe cosa puoi detrarre o dedurre, come vengono conteggiati i costi di impresa e infine quali sono i costi da sostenere per la copertura previdenziale, INPS o di altra cassa a seconda della tua professione.

Cosa puoi detrarre

il regime forfettario rappresenta un’interessante opportunità: come sicuramente sai già, ti permette di evitare di pagare IRPEF, IVA e quant’altro. Tutto quello che devi pagare, in termine di imposte sono soltanto le seguenti:

  1. Un’imposta sostitutiva pari al 15%, che scende addirittura al 5% per i primi cinque anni di attività;
  2. L’imposta di bollo, fissa, pari a 2 euro, solo sulle fatture che superano i 77,47 euro.

L’imposta sostitutiva, devi applicarla sul fatturato, a cui dedurre solo i contributi previdenziali. Basta così: non puoi scaricare null’altro! Purtroppo questo è il lato meno affascinante del regime forfettario: non puoi scaricare nulla, se non appunto i contributi previdenziali.

Se quindi, per esempio, hai un ristorante, quest’anno hai fatturato 80 mila euro e hai speso:

  • 25.000 euro di merce;
  • 7.000 euro di contributi INPS;

Le imposte non puoi pagarle su 48.000 euro (ossia ricavi – costi => 80 mila – 25 mila – 7 mila), bensì su:

80 mila
– 7.000 euro
= 73.000 euro <- devi calcolare le imposte partendo da 73.000 euro.

Questi 73.000 euro devi ricalcolarli in base a un coefficiente che dipende dalla tua attività. Qui trovi tutti i coefficienti per attività.

Supponiamo che tu abbia un ristorante, dalla tabella puoi notare che il coefficiente di redditività è pari al 40%. Significa che il 15% delle imposte devi calcolarle sul 40% di 73.000 euro, ossia 29.200 euro. Il 15% di 29.200 euro è 4.380 euro.

In conclusione, qualunque costo tu abbia nella tua attività, non puoi portarlo in deduzione del tuo reddito. Puoi spendere qualsiasi cosa per la tua attività: affitto, bollette, attrezzature, macchinari. Nulla di tutto ciò potrai scaricare: puoi scaricare solo i contributi previdenziali. Una volta ridotto il fatturato dei contributi, allora devi calcolare il coefficiente di redditività previsto per la tua attività e sul risultato calcolare l’imposta del 15%.

Facciamo un altro esempio.

Esempio

Supponiamo che tu sia un commerciante ambulante di prodotti non alimentari. Sempre sulla base di questa tabella dell’Agenzia delle Entrate, puoi vedere che, nel tuo caso, il coefficiente di redditività è del 54%.

Supponiamo che tu abbia fatturato 70.000 euro quest’anno e tu abbia versato 8.500 euro di contributi previdenziali. Costi per la merce ne hai avuti tanti, costi di benzina, costi per un collaboratore che ti ha aiutato, costi per il POS. Nessun di questi costi puoi scaricare, puoi scaricare solo i contributi previdenziali.

Quindi, devi pagare questa imposta:

70 mila – 8.500 euro = 61.500 euro

Su 61.500 devi calcolare il 54% del coefficiente di redditività =>

54% di 61.500 è pari a 33.210 euro

Il 15% di imposte devi calcolarlo su 33.210 euro

=> quest’anno dunque paghi 4.981,5 euro.