Hai già un lavoro da dipendente, ma vorresti anche iniziare un percorso da solo: aprire partita IVA e lavorare per conto tuo. Oppure al contrario: hai già una partita IVA con cui lavori, ma ora hai ricevuto una proposta decisamente interessante come lavoratore subordinato e non vuoi fartela sfuggire.

In questa guida completa ti spiego quando è possibile avere partita IVA in regime forfettario e lavoro dipendente contemporaneamente, quali sono le regole, ma soprattutto i vantaggi di questa condizione, se hai un lavoro da dipendente full time o part time.

È possibile: si può

Innanzitutto la buona notizia, quella che volevi: avere una partita IVA in regime forfettario e un lavoro dipendente contemporaneamente è possibile. Non c’è alcuna legge che vieta a chi ha una partita IVA di accettare un lavoro dipendente. Allo stesso modo, nessuna legge vieta a chi, ha già un lavoro da dipendente, di aprire partita IVA e iniziare a mettersi in proprio.

Attenzione

Puoi aprire in regime forfettario solo se il lavoro da dipendente non supera i 30.000 euro lordi annui. Se supera questa cifra, allora puoi comunque aprire partita IVA, ma non in forfettario.

Quando apri partita IVA puoi farlo in due modi:

  1. Aprire come impresa, nello specifico come ditta individuale;
  2. Oppure aprire come libero professionista, nello specifico lavoratore autonomo.

La scelta non è libera, dipende dal tipo di lavoro che intendi svolgere. Se apri un negozio devi aprire come ditta individuale, se invece inizi un’attività come grafico pubblicitario, come traduttore, puoi aprire come libero professionista.

La differenza è fondamentale: vediamola insieme.

Ditta o lavoro autonomo

Se apri partita IVA come ditta individuale, devi pagare dei contributi INPS minimi (circa 3.600 euro annui), a prescindere dal tuo fatturato. Proprio così: se per esempio le cose vanno male e la ditta non decolla, i fatturati sono scarsi, tu comunque devi versare all’INPS i contributi previdenziali minimi, quasi 4.000 euro annui.

Se apri partita IVA come libero professionista, i contributi devi pagarli anche tu, ma in percentuale. La percentuale di contributi da pagare è del 26% circa. Ciò significa che, se per esempio in un anno, generi un reddito di 10.000 euro, devi pagare 2.600 euro di contributi. Se ne generi 5.000 devi pagare solo 1.300 euro di contributi. Se non fatturi, non devi pagare nulla.

Full time ed esenzione INPS

Se hai un lavoro full time (ossia di 40 ore a settimana) puoi chiedere l’esenzione dei contributi INPS! Proprio così: siccome hai già un datore di lavoro che versa i contributi per te e in misura piena, non sei obbligato a versarli anche con la tua attività, che si tratti di ditta o libera professione.

Al momento dell’apertura della partita IVA devi semplicemente comunicare che hai già un lavoro full time e quindi non procedi con l’iscrizione all’INPS. Se invece il lavoro full time lo trovi mentre hai già la partita IVA, puoi chiedere la cancellazione dall’INPS, appunto per assunzione full time.

Attenzione

Se hai un lavoro part time, non hai diritto all’esenzione contributi INPS. Questa possibilità esiste solo per chi ha contratto full time come lavoratore dipendente.

Riduzione contributi INPS

Non hai la fortuna di avere un lavoro dipendente full time? Devi pagare i contributi INPS, come impresa o come libero professionista. Essendo in regime forfettario però, la legge ti riserva un’agevolazione: puoi chiedere la riduzione dei contributi INPS del 35%.

Quindi, se hai una ditta individuale in regime forfettario, i contributi INPS minimi da pagare non sono più quei famosi 4.000 euro circa di cui ai passi precedenti, ma scendono a poco più di 2.500 euro annui. Lo stesso vale se sei libero professionista. Se per esempio fatturi 10.000 euro, di regola dovresti pagare 2.600 euro di contributi (aliquota 26%), ma ne pagherai circa 1.700.

In questa guida completa trovi tutte le informazioni sulla riduzione contributiva INPS per i forfettari.

Dipendenti statali

Sei un dipendente statale, ma desideri anche aprire partita IVA e metterti in proprio. Per ora però, non vuoi lasciare il tuo posto statale. Oppure hai già una partita IVA e vinci un concorso come dipendente statale. Vediamo cosa è possibile fare in questi casi:

  1. Lavori come statale e vuoi aprire P. IVA come forfettario. Generalmente puoi farlo, ma devi chiedere l’autorizzazione all’amministrazione pubblica per cui lavori. Quindi, se ritiene che il tuo lavoro in proprio possa incidere negativamente sulle tue prestazioni come statale, l’amministrazione potrebbe non concederti l’autorizzazione.
  2. Hai già P. IVA come forfettario e ricevi un’offerta come lavoratore statale. In questo caso, non devi far altro che comunicare all’ente che ti assume che hai già una partita IVA: se accettano questa tua condizione già presente, è come se ti stessero dando l’autorizzazione.

In conclusione quindi, se lavori come statale, il tuo ente deve sapere che hai anche una partita IVA e procedere con l’autorizzazione, che comunque non è obbligato a darti.