Nel 2015 hai avuto un reddito superiore a 26.000 euro o inferiore a 7.500 euro ma hai ricevuto il bonus Renzi in busta paga? Può succedere ai lavoratori che durante l’anno hanno entrate inaspettate (e quindi superare i 26mila euro), oppure ai lavoratori che si dimettono o che perdono il lavoro (e quindi avere un reddito più basso delle aspettative).
Per esempio: avevi un contratto da gennaio a marzo di 1.400 euro netti al mese. Ad aprile però, il contratto è scaduto e non hai lavorato per il resto dell’anno e quindi il tuo reddito è rimasto inferiore a 7.500 euro annui. In questo caso devi restituire i vari bonus che hai incassato in busta paga, in quanto non spettante.
Non hanno diritto al bonus neanche coloro che hanno un reddito superiore a 26.000 euro annui. Il bonus infatti, viene pagato dal datore di lavoro in busta paga e se succede che il dipendente ha altre entrate che gli fanno superare il tetto di 26.000 euro, non ne ha più diritto. Se quindi non comunica le ulteriori entrate al suo datore di lavoro, costui continua ad accreditargli il bonus.
Ai redditi minori di 7.500 euro annui e a quelli superiori a 26.000 euro non spetta il bonus Renzi. Nel secondo caso è facile capire perchè, ma nel caso di reddito bassi, sotto i 7.500 è più difficile. Cerchiamo di spiegarlo. Al di sotto dei 7.500 euro annui vi è “incapienza“, ossia la detrazione per lavoro dipendente è maggiore rispetto all’imposta Irpef dovuta.
Gli “incapienti” sono quindi coloro che guadagnano talmente poco che le detrazioni fiscali per lavoro dipendente superano le tasse da versare e quindi non pagano imposta. Gli 80 euro vengono concessi come “credito d’imposta” e gli incapienti, non pagandola, non ne hanno diritto. Il bonus quindi spetta solo se l’imposta è maggiore delle detrazioni per lavoro dipendente. Da qui, la restituzione richiesta.
Non sono pochi personaggi politici che si sono detti del tutto contrari al rimborso, qualificandolo come un’ingiustizia sociale che va a toccare le fasce più deboli con redditi minimi, ossia coloro che hanno perso il lavoro. I soggetti incapienti quest’anno sono stati più di 200.000, pari a meno del 2% dei contribuenti ammessi al bonus.
Purtroppo però, sono tantissimi i cittadini a cui, con la compilazione del 730 (precompilato e non) l’Agenzia delle Entrate ha richiesto la restituzione. Il meccanismo del bonus Renzi infatti, prevede che in fase di dichiarazione dei redditi il bonus venga ricalcolato conteggiando tutti i redditi effettivi (cosiddetto “conguaglio”).
In pratica al momento della dichiarazione dei redditi si fanno i calcoli sui redditi effettivi e non più presunti e se quindi sono risultati inferiori a 7.500 euro o superiori a 26.000, il bonus va restituito. Se quindi il contribuente lo ha percepito pur non avendone diritto deve procedere al rimborso tramite la delega di pagamento F24.