Una donazione è un atto verso una persona a cui si vuole bene, una persona che si vuole omaggiare con un regalo, che sia una somma di denaro, una casa, un appartamento, un terreno. Si possono fare donazioni a chiunque: figli, nipoti, ma anche persone con cui non ci sono legami di sangue.

In questa guida completa sulla revoca donazione ti spiego cos’è e come funziona, i motivi per cui richiederla, per esempio per ingratitudine o per nascita di figli, se è possibile chiederla anche in caso di tradimento del coniuge, come funziona la revoca consensuale, ed infine tassazione applicata, costi e tempi.

Cos’è e come funziona

La revoca è l’inefficacia della donazione, dichiarata da un sentenza del giudice. Se hai fatto un regalo con atto di donazione (che sia una somma di denaro, una casa o un terreno), la legge prevede due motivi per cui puoi chiederne al Tribunale la revoca:

  1. Per ingratitudine del beneficiario (art. 801 del codice civile);
  2. Se dopo la donazione hai avuto dei figli e, al tempo della donazione, non l’avresti fatta se avessi saputo di averne (art. 803 del codice civile).

Sono quindi due motivi molto importanti: il primo, fa “pentire” il donante del gesto compiuto, a causa del comportamento ingrato del beneficiario e gli permette di “rimediare” all’errore revocando il regalo. Il secondo è invece un motivo più aleatorio e che non dipende dal comportamento o la volontà delle parti, ma rappresenta un caso della vita.

Come ottenerla

Procedura

Chi può chiedere la revoca: il donante stesso oppure i suoi eredi.

Domanda: la richiesta di revoca va presentata in Tribunale entro i seguenti termini:

  1. In caso di ingratitudine; entro 12 mesi conteggiati dal momento in cui donante o eredi conoscono l’ingratitudine;
  2. In caso di nascita di figli; entro 5 anni dalla nascita del figlio (o dell’ultimo figlio) o dalla notizia dell’esistenza dello stesso.

Puoi rivolgerti a un avvocato di fiducia, che ti seguirà durante tutta la fase. Probabilmente, se sarai d’accordo, il tuo avvocato tenterà prima una risoluzione stragiudiziale della questione, contattando il beneficiario della donazione, facendogli presente i fatti e cercando un accordo. Se non si giunge a nulla, allora sarà necessario procedere con un atto di citazione in Tribunale.

Occorre consegnare all’avvocato tutti i documenti che provano i fatti: qualsiasi prova che provi l’ingratitudine del soggetto, oppure l’atto di nascita di un figlio.

Per ingratitudine

Se la persona a cui hai fatto un regalo (un immobile, del denaro, un’impresa…) si dimostra ingrato, puoi chiedere la revoca della donazione in Tribunale. Attenzione: la parola “ingratitudine” non è ad ampio raggio; l’articolo 801 del codice civile specifica espressamente i casi di ingratitudine per cui puoi chiedere la revoca:

  1. Il beneficiario ha assassinato o ha provato ad assassinare il donante o i suoi familiari (genitori, nonni, figli, nipoti);
  2. Ha calunniato donante, suo coniuge, figli, nipoti o ascendenti di aver compiuto un reato punibile con almeno tre anni di detenzione in carcere e il Tribunale ha accertato la calunnia;
  3. Ha gravemente ingiuriato il donante;
  4. Ha deteriorato intenzionalmente il patrimonio ricevuto in regalo dal donante;
  5. Ha rifiutato di pagare gli alimenti dovuti al donante, senza giustificato motivo.

Prescrizione: donante, ascendenti e discendenti, hanno tempo un anno per fare un atto di citazione in Tribunale e quindi chiedere la revoca. L’anno si conteggia dal momento in cui sono venuti a conoscenza del gesto di ingratitudine.

Tradimento

Non sono rari i casi in Tribunale di richiesta revoca donazione in caso di tradimento del coniuge. Caso che ha affrontato la Cassazione Civile con la sentenza n.14093 del 2008: un marito aveva intestato alla moglie degli immobili (dunque per donazione indiretta); i due erano in separazione dei beni e avevano tre figli.

Il marito, scoperto il tradimento della moglie e il fatto che la stessa consumasse rapporti sotto il tetto coniugale, ha deciso di intentare causa in Tribunale per la revoca delle donazioni.

Il Tribunale ha dato ragione al marito, ma non ha giudicato ingiuriante la sola infedeltà della moglie intesa in senso stretto, quindi ritenuta condizione non sufficiente a ottenere la revoca della donazione, ma il suo comportamento gravemente ingiurioso e offensivo di aver consumato i rapporti sotto il tetto coniugale.

Dalla sentenza si evince che: se il tradimento configura l’importante offesa (come in questo caso, l’aver consumato rapporti extraconiugali sotto il tetto familiare) allora la donazione è revocabile. Non è invece revocabile se oltre al tradimento non sussiste grave ingiuria.

Consensuale

Mutuo consenso

Le parti possono decidere di revocare la donazione con mutuo consenso: un atto stipulato di fronte al notaio affinchè si sciolga l’atto di donazione avvenuto in precedenza: con la revoca consensuale, il bene donato rientra nel patrimonio del donante.

Tassazione

La tassazione dell’atto di scioglimento donazione con mutuo consenso è stata spesso fonte di enormi dubbi: si è passato dall’applicare le stesse tasse previste per la donazione, alla tassazione del trasferimento oneroso (aliquota del 10%).

Finalmente, con la risoluzione n. 20/E/2014, l’Agenzia delle Entrate ha affrontato in maniera precisa il problema dichiarando che, in caso di revoca di donazione con atto di mutuo consenso sono dovute soltanto imposte ipotecaria e catastale in misura fissa e pari a 200 euro (quindi 400 euro in totale) e solo se la donazione riguardava immobili.

L’Agenzia ha inoltre precisato, ma d’altronde nessuno ci avrebbe sperato, che non è previsto il rimborso delle imposte pagate in passato per la donazione revocata.

Tempi

Prescrizione

Donante ed eredi non hanno di fronte a sé tutta la vita o tutto il tempo che vogliono per revocare la donazione. Ci sono dei precisi termini di prescrizione da rispettare e che, trascorsi i quali, la donazione non è più revocabile. Ecco i tempi da rispettare ed entro cui fare un atto di citazione in Tribunale per la revoca:

  1. Un anno: in caso di ingratitudine; l’anno si conteggiata dal giorno in cui eredi o donante vengono a conoscenza dell’ingratitudine;
  2. Cinque anni: in caso di nascita di figli; i cinque anni si contano dal giorno della nascita del figlio (o dell’ultimo figlio) o dalla notizia dell’esistenza dello stesso.

Costo

I costi della revoca della donazione sono due:

  1. Costo del notaio. In questo caso la parcella varia da professionista a professionista e da zona a zona; ti consiglio quindi di chiedere più preventivi;
  2. Tasse da pagare: sono pari a 400 euro (imposta ipotecaria 200 euro; imposta catastale 200 euro) e si pagano solo in caso di revoca donazione di un immobile.