Se lavori come dipendente, privato o pubblico, quando una malattia non ti permette di assolvere i tuoi doveri lavorativi devi andare dal medico. Il dottore, dopo accurata visita, emette il certificato di malattia e lo inoltra all’INPS. Il certificato arriva anche al tuo datore di lavoro, tu non devi inoltrare nulla. Ma cosa succede se guarisci prima e vorresti rientrare a lavoro?
In questa guida completa sul rientro anticipato da malattia ti spiego come interrompere la malattia INPS, come funziona il certificato di rettifica, se e quando è possibile un’autocertificazione e infine come funziona il rientro per i dipendenti pubblici (scuola, enti locali, ecc.).
Indice
Come interrompere la malattia INPS
Quando ti ammali e non puoi recarti al lavoro, devi innanzitutto avvisare tempestivamente il tuo datore di lavoro. Appena possibile puoi recarti presso il tuo medico di famiglia, affinché ti visiti ed emetta il certificato di malattia. Lo stesso vale in caso di infortuni: del certificato di malattia se ne occupa direttamente il medico del pronto soccorso.
Il certificato medico riporta:
- Diagnosi, ossia la malattia o l’infortunio che non ti permette di lavorare;
- Prognosi, ossia i giorni di riposo di cui necessiti per riprenderti.
Una volta che il medico emette il certificato, lo invia all’INPS, la quale trasmette all’azienda datrice di lavoro l’attestato di malattia. Bisogna precisare che l’attestato di malattia è diverso dal certificato: quest’ultimo contiene infatti diagnosi e prognosi, mentre l’attestato (ossia quello che riceve il datore di lavoro) contiene solo la prognosi, ossia i giorni di riposo prescritti.
Il tutto a tutela della privacy del lavoratore: non è tenuto a comunicare all’azienda la malattia che lo tiene a casa. Il lavoratore ha diritto di mantenere la sua privacy in merito ai motivi che lo costringono a riposo.
Interruzione della malattia
Supponiamo che il medico ti abbia prescritto 5 giorni di riposo a casa. Hai avuto una ripresa veloce, più di quanto ti aspettassi e dopo due giorni ti sentiresti già pronto per tornare a lavoro e non vuoi indugiare.
Il rientro anticipato al lavoro è possibile solo con rettifica del certificato medico già trasmesso all’INPS (Inps, messaggio n. 6973/2014). Il medico dunque, non deve emettere un nuovo certificato, ma rettificare, modificare quello già emesso all’inizio della malattia.
E’ importante che il medico rettifichi il certificato prima che il dipendente torni a lavoro, altrimenti:
- Il datore di lavoro incorre in un illecito, in quanto viola le regole sulla salute e la sicurezza dei lavoratori;
- Il lavoratore rischia di essere assente a una eventuale visita fiscale. L’INPS infatti, non sapendo che il lavoratore è rientrato in azienda, se manda una visita fiscale al suo domicilio e non lo trova, può comminare delle sanzioni per assenza.
Attenzione
La rettifica deve farla lo stesso medico che ha redatto il certificato. Non può farla un altro medico.
Se rientri a lavoro prima della prognosi indicata nel certificato, puoi incorrere dunque nelle seguenti sanzioni INPS:
- 100% dell’indennità di malattia per massimo 10 giorni, in caso di prima assenza;
- 50% dell’indennità di malattia nel rimanente periodo (oltre i 10 giorni), in caso di seconda assenza;
- 100% dell’indennità a partire dal giorno della terza assenza. Questa sanzione vale fino al giorno della ripresa del lavoro.
La rettifica del certificato di malattia quindi, è un adempimento necessario da parte del lavoratore. Innanzitutto verso se stesso, per evitare le sanzioni INPS. Poi verso il datore di lavoro, affinché possa permettergli l’accesso in azienda, nel rispetto della normativa su sicurezza e salute dei lavoratori.
Certificato chiusura malattia
Se sei già guarito e hai deciso di rientrare a lavoro, devi contattare il medico curante che ha emesso il certificato di malattia, oppure quello di prolungamento dello stato di malattia. Non puoi recarti da altri medici: è lo stesso che lo ha emesso che deve constatare la tua guarigione e la possibilità di rientro.
Certificato di rettifica
Il medico, dopo aver constatato la tua guarigione, provvede a rettificare il certificato, in modo telematico, attraverso il sito dell’INPS. Se per causa di forza maggiore, il medico redige un certificato in modalità cartacea, devi farti rilasciare dal dottore apposito certificato cartaceo di fine prognosi: questo devi inviarlo immediatamente a INPS e datore di lavoro. Una volta inviato il certificato, puoi riprendere l’attività lavorativa normalmente.
Autocertificazione
Se intendi rientrare a lavoro prima della prognosi indicata nel certificato di malattia, devi seguire la procedura spiegata nei passi precedenti. Non è possibile rientrare a lavoro con una semplice autocertificazione in cui dichiari la tua guarigione.
Rispettare questa regola è molto importante: innanzitutto per te stesso, è necessario farti visitare dal medico. Solo quest’ultimo può stabilire la tua guarigione. Secondo, rientrando a lavoro metti in difficoltà anche l’azienda, perché non sarebbe in regola.
Dipendenti pubblici
Secondo il Testo Unico sul pubblico impiego (D. Lgs. n. 165/2001), i dipendenti pubblici possono assentarsi dal lavoro per malattia solo in presenza di certificato medico inoltrato per via telematica, secondo le regole stabilite dalla normativa prevista per il settore privato.
Ai dipendenti pubblici dunque, si applicano le stesse regole previste per i dipendenti privati: anche se sei dipendente pubblico puoi rientrare anticipatamente a lavoro solo con un certificato di rettifica (INPS, messaggio n. 6973/2014).
Con il certificato di rettifica, il medico modifica l’originaria prognosi. Se quindi inizialmente aveva supposto 10 giorni di riposo per poterti riprendere, con la rettifica puoi rientrare a lavoro anche prima.
Il medico dunque può annullare il certificato (entro il giorno successivo) oppure rettificarlo, se riscontra che il lavoratore ha avuto un decorso più favorevole rispetto all’originaria prognosi.