Il titolare di partita IVA (lavoratore autonomo, libero professionista, imprenditore o società) che effettua operazioni di acquisto di beni o servizi, se l’IVA a credito è maggiore di quella a debito, vanta un credito nei confronti del fisco e quindi può chiedere il rimborso, in alcuni tassativi casi.
In questa guida completa sul rimborso IVA ti spiego cos’è e come funziona, come trasmettere le comunicazioni periodiche IVA (trimestrali e annuali), come chiedere il rimborso di IVA pagata all’estero (in un Paese UE) ed infine come ottenere il rimborso per l’IVA pagata sulla tassa dei rifiuti.
Cos’è e come funziona
Un’azienda registra IVA a credito e IVA a debito. L’IVA a credito è quella che paga sugli acquisti, mentre l’IVA a debito è quella che paga sulle vendite. A fine anno, deve presentare la dichiarazione annuale IVA, da cui emergerà sia l’IVA a credito che quella a debito.
Se l’IVA a debito è maggiore di quella a credito, allora l’azienda è debitrice nei confronti del fisco e, in fase di dichiarazione, deve versare la maggiore imposta dovuta. Se l’IVA a credito è maggiore di quella a debito, allora l’azienda è creditrice nei confronti del fisco. Ha due possibilità:
- Usare l’IVA a credito per compensare altre imposte a debito (per esempio, puoi compensare debiti IRAP, IRPEF, ecc.);
- Chiedere il rimborso dell’IVA a credito.
Il rimborso IVA annuale è la richiesta dell’impresa di ottenere l’eccedenza a credito.
Casi tassativi
Non hai diritto al rimborso IVA sempre e comunque, ma solo negli specifici casi previsti dall’articolo 30 del D.P.R. 633/1972:
- Cessazione dell’attività (è chiaro che in questo caso non puoi chiedere la compensazione dell’IVA, visto che l’attività sta chiudendo e quindi non potrai maturare debiti IVA in futuro);
- Aliquota media delle vendite minore dell’aliquota media degli acquisti;
- Operazioni non imponibili in misura superiore del 25% della somma delle vendite;
- Acquisto di beni ammortizzabili;
- Costi sostenuti per spese e ricerche;
- Prevalenza di operazioni esenti IVA;
- Soggetti non fiscalmente residenti in Italia;
- Esportazioni di beni ed altre operazioni esenti da IVA effettuate da imprese agricole.
Prospetto aliquota media
L’impresa ha diritto al rimborso dell’IVA se effettua in maniera esclusiva o prevalente delle vendite assoggettate ad aliquote IVA inferiori a quelle degli acquisti e delle importazioni (articolo 3 del D.L. 250/1995) e solo se l’aliquota IVA è inferiore anche in caso di maggiorazione del 10%:
Aliquota media delle operazioni di vendita + 10% < aliquota media degli acquisti
Esempio calcolo
Azienda Alpha nel 2018 ha maturato un credito IVA pari a 6.000 euro e il prospetto delle aliquote medie è il seguente:
- Aliquota media delle vendite -> 13%;
- Aliquota media degli acquisti -> 15%.
Per sapere se l’azienda ha diritto al rimborso, occorre fare questo calcolo:
Aliquota media delle vendite maggiorata del 10% -> 13% + il 10% di 13
= 13% + 1,3 = 14,3%
In questo caso 14,3% è inferiore al 15% e quindi l’azienda può chiedere il rimborso del credito IVA.
Periodica
Ai sensi dell’articolo 4 del D.L. 193/2016, le imprese devono trasmettere le comunicazioni IVA trimestrali. Puoi trasmettere la comunicazione:
- Tu stesso, in completa autonomia;
- Affidando l’incarico al tuo commercialista.
Tempi: la comunicazione va fatta solo ed esclusivamente tramite il canale online entro l’ultimo giorno del secondo mese che segue il trimestre.
Esempio
Per il trimestre da gennaio a marzo, va fatta entro il 31 maggio;
Per il trimestre da luglio a settembre, va fatta entro il 30 novembre;
etc.
Eccezione
Il principio di cui sopra, vale sempre, ad eccezione della comunicazione relativa al II trimestre, che va inviata entro il 16 settembre.
Per inviare la comunicazione trimestrale IVA tramite il servizio online dell’Agenzia delle Entrate, bisogna innanzitutto creare un file xml (tramite l’apposito software del sito stesso) con le seguenti informazioni:
- Dati dell’impresa;
- Le operazioni di liquidazione IVA;
- I dati del commercialista.
Prima dell’invio, al file occorre apporre la firma digitale, tramite uno di questi metodi:
- Un certificato di firma emesso da apposita autorità autorizzata;
- Il servizio di firma digitale messo a disposizione su Desktop Telematico e Entratel Multifile;
- Il servizio di sigillo disponibile dal portale Fatture e Corrispettivi.
Si può inviare un solo file xml di comunicazione, oppure più file xml, all’interno di una cartella compressa zip.
Estera
Se sei un libero professionista o un imprenditore e hai sostenuto di costi in un Paese UE, puoi chiedere il rimborso dell’IVA pagata a quello stato, ai sensi della Direttiva 2008/9/CE. Per ottenere il rimborso è necessario che in quello stato:
- La tua attività NON abbia una sede;
- Ti NON abbia hai né residenza né domicilio;
- NON hai effettuato operazioni rilevanti ai fini Iva.
Puoi inviare la richiesta di rimborso:
- Trimestralmente, se il tuo credito è di almeno 400 euro;
- Annualmente, se il tuo credito è di almeno 50 euro.
Come
Puoi inviare la richiesta direttamente dal servizio online messo a disposizione dell’Agenzia delle Entrate italiana.
Tassa rifiuti
L’Agenzia delle Entrate ha più volte ribadito la legittimità del’IVA sulla TIA (pari al 10%). Non sono della stessa opinione una serie di sentenze della Corte di Cassazione, in ultima la sentenza n. 5078/2016 che ha confermato che l’IVA non si può applicare alla TIA, perché sarebbe come applicare una tassa su una tassa, operazione vietata dal nostro ordinamento.
Procedura
Per chiedere il rimborso dell’IVA ingiustamente pagata, devi procedere così:
- Innanzitutto verifica se nel tuo Comune hai pagato la Tia o la Ta.Ri. Su queste si può chiedere il rimborso dell’IVA, mentre non si può chiedere il rimborso sulla Tarsu (poiché sulla Tarsu non è mai stata applicata alcuna IVA); prendi le fatture e controlla quale imposta hai pagato, se Tia, Ta.ri o Tarsu.
- Verifica, sempre guardando le fatture, se hai pagato la TIA1 o la TIA2. Puoi chiedere il rimborso solo per la TIA1; alla TIA2 infatti è applicabile l’IVA e quindi il rimborso non è dovuto;
- Verifica se effettivamente sulla fatture c’è l’IVA.
Elenco comuni che hanno applicato l’IVA su TIA1 e Ta.ri
Ecco l’elenco dei comuni che hanno applicato l’IVA. La lista è solo informativa, non esaustiva, quindi se il tuo Comune non c’è, non è detto che tu non possa chiedere il rimborso (segui i controlli di cui sopra per verificarlo):
- Ancona;
- Catanzaro;
- Genova;
- Milano;
- Napoli;
- Rimini;
- Siracusa.
Documenti
Puoi chiedere il rimborso a:
- L’ufficio tributi del tuo Comune;
- Tramite un’associazione dei consumatori.
Per la richiesta di rimborso devi consegnare questi documenti:
- Fatture e bollettini di pagamento della TIA/Ta.ri;
- Modulo di richiesta rimborso.
Scarica subito il modulo fac simile compilabile WORD della richiesta di rimborso.
Termini di prescrizione
Puoi chiedere il rimborso entro 10 anni dal pagamento.