Commettere un crimine, un furto, un omicidio, comporta delle sanzioni non solo a livello pecuniario, ma anche a livello penale: in molti casi si aprono le porte del carcere. La legge italiana tutela il diritto dell’imputato a difendersi, ma gli concede anche di rinunciarvi qualora lo ritenga opportuno, concedendogli in cambio uno sconto della pena.

In questa guida completa sul processo con rito abbreviato ti spiego cos’è, cosa significa, come funziona, cosa comporta in caso di ergastolo, i pro e i contro, a chi e quando conviene, la tempistica, come chiedere il rito abbreviato condizionato, quando è possibile ricorrere in Appello dopo una sentenza con rito abbreviato e infine le differenze con il patteggiamento.

Cos’è e cosa comporta

Cosa significa, cosa vuol dire. Il processo con rito abbreviato è la possibilità, concessa all’imputato, di ottenere un importante sconto della pena rinunciando alla fase iniziale del procedimento. In parole semplici: tu imputato rinunci alla fase del dibattimento, quindi concedi al tribunale di velocizzare i tempi e in cambio ottieni uno sconto della pena, chiaramente se da imputato passi a colpevole, con la condanna del giudice.

Come funziona. I processi italiani si snocciolano attraverso uno specifico iter che prevede all’inizio una lunga fase dibattimentale. L’imputato, può scegliere di evitare questa fase, di saltarla proprio. In questo modo il processo si velocizza molto. Per questa scelta la legge gli concede uno sconto di pena che cambia a seconda che si tratti di sanzioni o delitti:

  • Sanzioni: se opti per il processo con rito abbreviato, ottieni in cambio uno sconto del 50% della multa;
  • Delitti: se opti per il processo con rito abbreviato, ottieni in cambio uno sconto della pena di un terzo. Quindi se per esempio il giudice condanna un soggetto a 30 anni di reclusione per un omicidio, la pena si riduce a 20 anni.

Ergastolo

Se il giudice ti condanna all’ergastolo e tu avevi ottenuto il rito abbreviato, hai diritto comunque a uno sconto della pena:

  • Riduzione della pena a 30 anni, se il giudice ti ha condannato a ergastolo senza isolamento. In questo caso quindi passi da ergastolo a 30 anni di carcere.
  • Ergastolo senza isolamento, se il giudice ti ha condannato all’ergastolo con isolamento. In questo caso quindi passi da ergastolo da scontare in isolamento, a ergastolo da scontare in carcere in modo classico, senza essere privato del contatto con gli altri detenuti.

Quando conviene

Il giudice non può rifiutare la domanda dell’imputato di passare al rito abbreviato: deve concederlo. Il giudice quindi è chiamato emettere un giudizio immediato, la cui pena andrà ridotta fino a un terzo.

Quando scegliere il rito abbreviato

il rito abbreviato è molto conveniente soprattutto per una categoria di imputati: coloro che sanno perfettamente di essere colpevoli, non hanno un alibi ma solo misere prove a loro favore, praticamente non hanno nessuna possibilità di salvarsi. In questo modo almeno, evitano al tribunale di perdere tempo in lungaggini, di investire risorse e denaro. A questo scopo ottengono uno sconto della pena.

Pro e contro

Come è facile immaginare, il giudizio con rito abbreviato ha dei pro e dei contro.

Vantaggi:

  • Il processo diventa più veloce e snello. E non è cosa da poco in Italia considerando i tempi biblici dei processi;
  • Meno udienze = meno lavoro per tutti, quindi anche le spese legali si riducono. La parcella dell’avvocato sarà più bassa rispetto a un processo ordinario;
  • L’imputato ottiene uno sconto sulla pena molto importante;
  • Non è detto al 100% che il tribunale giudichi colpevole l’imputato.

Svantaggi:

  • L’imputato rinuncia alla fase del dibattimento, quindi se nutriva qualche flebile speranza di essere dichiarato innocente, questa speranza molte volte si riduce ancora di più. Ma d’altronde chiede il rito abbreviato proprio l’imputato che sa già di essere dichiarato colpevole: almeno ottiene uno sconto sugli anni di carcere;
  • L’imputato rinuncia a portare prove a suo favore: il giudizio del tribunale infatti si baserà solo sulle prove raccolte dal Pubblico Ministero. Niente testimonianze, niente prove. L’imputato può solo chiedere una integrazione probatoria, ma spetta al giudice decidere se è necessaria tale integrazione o no;
  • Lo sconto della pena non è così automatico. Per molti reati, la legge non prevede pene precise, ma un minimo e un massimo. Per esempio per il reato di ricettazione prevede da due a otto anni di reclusione. Quindi se il giudice ti condanna a tre anni di reclusione, poi ne passerai solo 2 in carcere. Se ti condanna a 6 anni, ne passerai ben quattro in carcere. Di fatto quindi, il giudice può neutralizzare l’effetto del giudizio abbreviato.

Tempi

Il giudizio abbreviato ha pro e contro, come abbiamo visto nei precedenti paragrafi. Ma ha una certezza: i tempi del processo si riducono di molto. Un conto è un processo ordinario con indagini preliminari e la successiva fase del dibattito, quella più lunga, in cui le parti forniscono prove, testimoni e quant’altro a favore della propria tesi. Un conto è evitare completamente questa parte dibattimentale.

Senza dibattimento si passa subito al giudizio: grazie al processo con rito abbreviato, entro qualche mese il giudice dovrà emettere la sentenza e sarà finalmente tutto finito. Per modo di dire, perché se giudica colpevole l’imputato, per costui sarà solo l’inizio. Anche se la sua pena rimane comunque scontata, grazie alla scelta di questo rito speciale.

Condizionato

Come abbiamo detto finora, se tu imputato chiedi il rito abbreviato, rinunci alla fase dibattimentale del processo: praticamente rinunci a difenderti, visto che rinunci alla parte in cui puoi addurre prove e testimonianze a tua discolpa. Ma c’è una possibilità: puoi chiedere il rito abbreviato condizionato. Condizionato a cosa? Puoi condizionare il rito a una integrazione probatoria, ossia a una serie di prove che tu questo indicherai al giudice. In questo caso si parla di rito abbreviato condizionato.

Chiaramente deve essere una domanda compatibile con la snellezza di tempi e costi del rito abbreviato (praticamente se hai prove concrete e schiaccianti). Il giudice non può rigettare la richiesta di rito abbreviato semplice, ma può rigettare le richiesta di rito abbreviato condizionato: lo concede solo se l’integrazione probatoria è necessaria e non va a cozzare con la rapidità ed economicità del processo.

Rito abbreviato condizionato: rigetto o accettazione

Il giudice, ricevuta la richiesta di rito abbreviato condizionato, visiona i documenti predisposti dal PM e decide se accettare o rigettare la domanda dell’indagato.

Rito abbreviato condizionato all’esame dell’imputato

L’imputato, anche se rinuncia alla fase dibattimentale, ha sempre diritto che il tribunale proceda al suo esame, ossia ad ascoltare la sua versione. Questo diritto di difesa non si può negare (Cass. penale, sez. II, sentenza n. 7574/2006).

Appello

In caso di sentenza di primo grado nell’ambito di un rito abbreviato, puoi impugnare la sentenza in Corte d’Appello, ma ci sono dei limiti:

  • Sentenze di proscioglimento (ossia imputato non condannato): il PM può impugnarle. Non può impugnarle l’imputato;
  • Sentenze di condanna: l’imputato può impugnarle. il PM può impugnarle solo se la sentenza ha cambiato il titolo di reato.

Patteggiamento

Sebbene spesso si faccia confusione, rito abbreviato e patteggiamento non sono la stessa cosa. Ci sono delle enormi differenze.

Con il rito abbreviato l’imputato chiede di evitare la fase del dibattimento e di passare subito al giudizio del tribunale: l’imputato sa che in questo modo otterrà una riduzione della pena di 1/3, ma non sa su quale base. Questo perché, come abbiamo spiegato nei passi precedenti, il giudice quando emette una condanna, si muove tra un minimo e un massimo di pena indicato dal codice penale.

Esempio

Per il reato di ricettazione, il codice penale prevede la reclusione da 2 a 8 anni, quindi se il giudice sentenzia una pena di 3 anni, allora il colpevole ne sconterà 2, in virtù del rito abbreviato. Se il giudice sentenzia 6 anni, allora il colpevole ne sconterà 4, in virtù del rito abbreviato. L’imputato conoscerà la sua pena solo con la sentenza.

Con il patteggiamento invece, imputato e tribunale si “accordano”, in pratica l’imputato incide sulla quantità della pena e decide se e quanto gli conviene andare direttamente a giudizio conoscendo con certezza la pena, oppure se gli conviene un giudizio ordinario. Lo stesso fa il tribunale.

In pratica le parti si incontrano per trovare una posizione in cui entrambi possano dirsi “soddisfatti”: il tribunale evita la spesa di tempo e denaro della causa ordinaria e l’imputato ottiene una pena sicuramente inferiore rispetto a quella ordinaria, e sa anche a quanto ammonta, ancor prima della sentenza.