Se hai ricevuto delle cartelle esattoriali da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione (ex Equitalia), avrai sicuramente notato che, oltre a dover pagare l’imposta omessa, dovrai pagare anche sanzione, interessi e altre spese accessorie. Ma hai una possibilità per ridurre il tuo debito.

In questa guida completa sulla rottamazione cartelle esattoriali ti spiego cos’è e come funziona, chi può aderire, come fare domanda, come calcolare quanto dovuto e il risparmio ottenuto, quali sono le scadenze previste, come pagare a rate ed infine cosa succede ai giudizi pendenti.

Cos’è e come funziona

Cosa non si paga

Se hai ricevuto una cartella esattoriale di Equitalia (che ora si chiama Agenzia delle Entrate – Riscossione), emessa tra il 200 e il 2015, grazie alla Legge n. 205/2017, puoi aderire alla rottamazione bis, che tecnicamente si chiama Definizione Agevolata. Il funzionamento della rottamazione è semplicissimo, se aderisci non paghi:

  • Sanzione;
  • Interessi di mora;
  • Somme aggiuntive in caso di contributi INPS o previdenziali.

Chi può aderire

Puoi aderire alla rottamazione bis se possiedi questi requisiti:

  1. Hai ricevuto una cartella esattoriale emessa da Equitalia (ora Agenzia delle Entrate – Riscossione) tra il 1° gennaio 2017 e il 30 settembre 2017;
  2. La cartella riguarda una di queste imposte: IRPEF; IRES, imposta sostitutiva, IVA, Imposta di registro, Imposta di bollo, bollo auto, superbollo, tasse automobilistiche, contributi INPS o di altre casse previdenziali private (INARCASSA…), contributi INAIL, multe stradali (in tal caso grazie alla rottamazione hai solo lo sconto degli interessi, visto che non si tratta di una tassa da pagare ma di una sanzione).

Calcolo

La rottamazione può farti risparmiare fino al 45% della cartella. Aderendo alla rottamazione infatti, non pagherai la sanzione e gli interessi di mora. Ti resteranno da pagare:

  1. Imposta omessa;
  2. Interessi di ritardata iscrizione a ruolo;
  3. Aggio;
  4. Spese per l’avvio della procedura;
  5. Spese di notifica.

Per calcolare lo sconto e quindi l’importo finale dovuto, non occorre alcun foglio di calcolo Excel: semplicemente prendi la cartella esattoriale che ti è arrivata e dall’importo totale togli sanzione e interessi. In caso di contributi previdenziali togli anche le somme aggiuntive previste. Lascia quindi tutto il resto: è la somma che devi pagare.

Esempio

Supponiamo che tu abbia ricevuto una cartella esattoriale a causa dell’IRPEF non pagata pari a 3.000 euro e che riporta le seguenti spese. Ecco cosa risparmi aderendo alla rottamazione:

Addebiti sulla cartellaImporto dovuto senza rottamazioneImporto dovuto con la rottamazione
IRPEF3.000 euro3.000 euro
Sanzione800 euroAnnullata
Interessi di mora90 euroAnnullati
Interessi da ritardata iscrizione300 euro300 euro
Aggio110 euro110 euro
Spese di notifica5 euro5 euro
Cella 14.305 euro3.415 euro

Scadenza

Puoi presentare domanda per la rottamazione bis entro il 15 maggio 2018, salvo ulteriori proroghe che potrebbe concedere l’Agenzia delle Entrate. Consulta costantemente il sito dell’Agenzia per essere a conoscenza delle scadenze e di ulteriori e nuovi termini aggiuntivi.

A chi rivolgersi

Puoi fare domanda di adesione direttamente online sul sito dell’Agenzia delle Entrate, oppure recandoti presso uno degli uffici dell’Agenzia, oppure inviando la domanda tramite PEC.

Rate

Una volta che aderisci alla rottamazione delle cartelle esattoriali, puoi decidere se pagare il debito:

  • In un’unica soluzione, quindi pagando la somma intera una volta;
  • A rate.

Ecco in quante rate è previsto il pagamento:

  • Se si tratta di una cartella emessa tra il 2000 e il 2016, allora puoi pagare l’importo con un massimo di tre rate: nella prima rata devi pagare il 40% dell’importo, nella seconda rate un altro 40% e nella terza rata il restante 20%. Supponendo per esempio un debito di 1.000 euro, devi pagare 400 euro con la prima rata, 400 euro con la seconda rate e i restanti 200 euro con la terza rata.
  • Se si tratta di una cartella emessa tra il 1° gennaio 2017 e il 30 settembre 2017, allora puoi pagare l’importo con un massimo di cinque rate di pari importo. Supponendo per esempio un debito di 10.000 euro, puoi pagare in cinque rate di 2.000 euro ciascuna.

Cartelle rateizzate e non pagate

Mancato pagamento rata o più rate. Se prima del 24 ottobre 2016 avevi una rateizzazione già in corso, ma non sei in regola con le rate, Agenzia delle Entrate-Riscossione ti invia una comunicazione con la somma delle rate scadute e che dovrai pagare in un’unica soluzione, altrimenti non avrai più accesso alla rottamazione.

Bollo auto

In caso di bollo auto non pagato, puoi avvalerti della rottamazione se:

  • Si tratta di una cartella esattoriale emessa tra il 1° gennaio 2000 e il 30 settembre 2017;
  • Si tratta di una cartella esattoriale con rateizzazione in corso.

Vecchie cartelle

Se si tratta di una vecchia cartella, rientri nella rottamazione nei seguenti casi:

  • Se non hai versato la rata di luglio e settembre 2017, puoi essere riammesso alla rottamazione pagando le rate omesse entro il 30 novembre 2017;
  • Se l’Agenzia aveva rifiutato la tua domanda di rottamazione poiché non eri in regola con il versamento delle rate, puoi rientrare nella rottamazione presentando apposita domanda entro dicembre 2017, pagando le rate scadute entro il 31 maggio 2018 e versando il rimanente debito entro il 31 luglio 2018.

Giudizi pendenti

Puoi fare domanda di adesione alla rottamazione tramite:

  1. Il sito dell’Agenzia delle Entrate;
  2. Inviando la domanda tramite PEC all’Agenzia;
  3. Presentandoti presso uno degli uffici dell’Agenzia.

Ecco di seguito il modulo di domanda di rottamazione delle cartelle esattoriali, da scaricare, compilare e inviare/consegnare all’Agenzia delle Entrate:

Scarica subito il modulo della domanda di adesione.

Nella domanda devi indicare:

  • Che non ci sono giudizi pendenti in merito alla/e cartella/e per cui stai facendo domanda;
  • Oppure, se ci sono giudizi pendenti, ti impegni a rinunciarvi. Ciò significa che, aderendo alla rottamazione, se hai un contenzioso in corso in merito alla/e cartella/e per cui stai facendo domanda di rottamazione, esso si chiude (estinzione).

Rinuncia contenzioso

Se per le cartelle esattoriali hai un processo giudiziario in corso con il fisco, per aderire alla rottamazione devi rinunciare a quel processo, di qualunque natura e a qualunque grado esso sia. Il processo si estingue con la compilazione e consegna all’Agenzia dell’Entrate del modello DA1, ossia il modello di domanda di adesione alla rottamazione (circolare Agenzia delle Entrate n.2/E del 08 marzo 2017).

Inoltre, si estingue totalmente (art. 44 D. Lgs n. 546/1991), in quanto nel processo tributario non è consentita la rinuncia parziale.