Il Decreto Rilancio prevede una particolare procedura di regolarizzazione degli immigrati irregolari, ossia che lavorano senza un contratto di lavoro e senza un permesso di soggiorno. Praticamente coloro che lavorano in nero.

In questa guida completa sulla sanatoria immigrati ti spiego cos’è e come funziona, quali sono i requisiti per farne domanda, qual è la procedura da attivare, come si fa, quando si può chiedere il permesso di soggiorno temporaneo, il costo e infine quali sono i vantaggi per datore di lavoro, immigrato e Stato.

Cos’è e come funziona

Ai sensi dell’articolo 103 del decreto Rilancio (D.L. n. 34/2020), i datori di lavoro possono presentare apposita istanza per assumere o dichiarare la sussistenza di un rapporto di lavoro in corso con immigrati irregolari. Possono attivare la procedura i seguenti datori di lavoro:

  • Italiani o cittadini UE;
  • Stranieri con permesso di soggiorno di lungo periodo.

Grazie a questa sanatoria, gli immigrati irregolari che lavorano presso aziende italiane, possono ottenere un regolare contratto di lavoro e allo stesso tempo il permesso di soggiorno. Si tratta quindi di una doppia sanatoria: l’immigrato ottiene un contratto di lavoro in regola con pagamenti, tutele e contributi e ottiene anche il permesso di soggiorno.

Requisiti

Per ottenere il contratto di lavoro e il permesso di soggiorno, l’immigrato deve:

  1. Lavorare in Italia nel settore dell’agricoltura, allevamento, pesca o attività collegate oppure come lavoratore domestico (colf, badante);
  2. Risultare in Italia prima dell’8 marzo 2020. Se quindi sei un immigrato arrivato dopo questa data, non hai diritto alla sanatoria.

Come dimostrare la presenza in Italia prima del 08/03/2020

Puoi dimostrarla in vari modi (co. 1 art. 103 del decreto Rilancio):

  1. Le autorità possiedono già i tuoi dati (foto e impronte digitali), perché per esempio in passato avevi già chiesto il permesso di soggiorno oppure la polizia ti aveva fermato per qualunque motivo;
  2. Avevi dichiarato la tua presenza alla Questura. Per esempio dichiarando che eri in Italia per motivi di studio o lavoro, oppure eri semplicemente in vacanza. Le strutture di vacanza infatti, dichiarano alla Questura i dati dei propri clienti;
  3. Attestazioni rilasciate da enti locali o statali, per esempio l’iscrizione a scuola dei figli, l’aver usufruito di servizi di pronto soccorso medico, il passaporto con il timbro di entrata in Italia, ecc.

Attenzione

La sanatoria è dedicata sia agli stranieri che non hanno mai avuto il permesso di soggiorno, o che lo hanno richiesto ma mai ottenuto. Se invece in passato hai già avuto il permesso di soggiorno, ma è scaduto, allora per te c’è un’altra opzione che vedremo nel prossimo paragrafo: il permesso di soggiorno temporaneo.

La domanda di sanatoria, la presenta il datore di lavoro, non l’immigrato, con la procedura che vedremo più avanti.

Permesso di soggiorno temporaneo

Se hai già un permesso di soggiorno, ma scaduto dal 31 ottobre 2019, grazie a questa sanatoria puoi chiedere un permesso di soggiorno temporaneo, in attesa che la tua domanda venga accettata.

In tal caso devi essere tu immigrato a presentare richiesta di permesso di soggiorno temporaneo in Questura e non il datore di lavoro. Il permesso di soggiorno temporaneo ha validità di sei mesi a partire dalla presentazione della domanda.

Per ottenere il permesso di soggiorno temporaneo devi dimostrare di:

  1. Soggiornare in Italia da prima del 8 marzo 2020 (le modalità per dimostrarlo le abbiamo spiegate nei passi precedenti);
  2. Aver lavorato in Italia prima del 31 ottobre 2019.

Se entro i sei mesi della durata del permesso di soggiorno temporaneo, ottieni un contratto di lavoro, puoi chiedere in Questura la trasformazione del tuo permesso temporaneo in permesso di soggiorno da lavoro.

Domanda

Come abbiamo visto nei passi precedenti quindi, la sanatoria prevede due possibilità:

  1. Lo straniero che non ha mai avuto il permesso di soggiorno. In tal caso, il datore di lavoro deve presentare in Questura e presso lo Sportello Immigrazione della zona, una dichiarazione di emersione, nella quale appunto dichiara di avere alle proprie dipendente un immigrato irregolare. In questo modo, se la questura accetta la domanda, l’immigrato ottiene il permesso di soggiorno e un contratto di lavoro regolare.
  2. Lo straniero che ha un permesso di soggiorno scaduto, può chiedere il permesso di soggiorno temporaneo. In tal caso deve egli stesso presentare domanda in Questura.

Ricapitolando: se non hai mai avuto il permesso di soggiorno, allora della domanda di regolarizzazione deve occuparsene il tuo datore di lavoro presso Questura e Ufficio per l’Immigrazione. Se invece hai un permesso di soggiorno ma scaduto, devi presentare tu domanda in Questura.

Cosa fare

Se sei un datore di lavoro che desidera regolarizzare uno o più immigrati (che non hanno mai avuto il permesso di soggiorno), devi presentare istanza di sanatoria presso i seguenti enti:

  1. Lo Sportello Unico per l’Immigrazione competente per la zona (si trova in Prefettura);
  2. La Questura, nello specifico presso l’Ufficio Immigrazione, la quale si occupa del rilascio del permesso di soggiorno.

Se invece l’immigrato possiede già un permesso di soggiorno, ma scaduto, allora deve occuparsi egli stesso della domanda di permesso di soggiorno temporaneo, chiedendolo in Questura.

Tutele per l’immigrato

Nel momento in cui il datore di lavoro o l’immigrato presentano la domanda di sanatoria, l’immigrato irregolare gode delle seguenti tutele:

  1. Non può essere espulso;
  2. Può lavorare;
  3. Si sospendono le eventuali procedure penali o amministrative che ha a carico a causa dal soggiorno clandestino. Lo stesso vale per il datore di lavoro: se ha procedure penali o amministrative per impiego di immigrati clandestini, tali procedure vengono sospese, naturalmente solo limitatamente agli immigrati per cui ha chiesto la regolarizzazione. Se ne ha altri per i quali non chiede sanatoria, allora questi altri procedimenti continuano il loro corso.

I procedimenti sospesi poi si estinguono nel momento in cui lo straniero ottiene tutti i documenti in regola (assunzione, permesso di soggiorno…). Se la questura rifiuta la domanda di permesso di soggiorno, i procedimenti riprendono da dove erano stati sospesi.

Costo

Il datore di lavoro, per regolarizzare un immigrato irregolare, deve pagare un contributo fisso di 500 euro per ogni persona da regolarizzare.

In caso di domanda di permesso di soggiorno temporaneo (procedura attivabile solo se lo straniero ha un permesso di soggiorno scaduto) il costo scende a 130 euro.

Vantaggi

I vantaggi ci sono sia per l’immigrato, che ottiene finalmente le sue tutele: ha un contratto di lavoro con una paga nel rispetto dei minimi sindacali. Ha tutte le tutele previste da un contratto regolare. Ottiene il permesso di soggiorno.

Il datore di lavoro assume in tutta regolarità e le autorità chiudono gli eventuali procedimenti penali e amministrativi a suo carico per impiego di lavoro clandestino. Lo stato ha un’entrata di denaro sicura: il datore di lavoro, sullo stipendio del dipendente applica le tasse e i contributi INPS.