Secondo un lungo articolo de “Il Fatto”, Banca Monte dei Paschi di Siena durante la gestione di Giuseppe Mussari, precisamente nel 2009, avrebbe truccato il proprio bilancio con un’operazione di ristrutturazione del debito pari a centinaia di milioni di euro. In pratica la banca ha conteggiato, nel suo bilancio, soldi che in realtà non aveva.
L’operazione, messa in atto con la banca giapponese Nomura (detta operazione derivati Alexandria), sempre secondo quanto emerso nelle ultime ore, sarebbe servita alla banca nostrana per «abbellire il bilancio 2009», scaricando sulla giapponese Nomura le perdite di un derivato decisamente rischioso (sembra basato su mutui ipotecari). Contratto che poi Nomura avrebbe poi nuovamente riversato a MPS e soprattutto, non trasmesso ai revisori dei conti Kpmg e a Bankitalia. Il bilancio quindi non sarebbe quello reale.
MPS ora, per rimediare al buco, farà ricorso a 3,9 miliardi di prestiti pubblici (i cosiddetti “Monti bond”). Così, mentre il titolo va a picco a Piazza Affari, arrivano subito miliardi di euro di aiuti di Stato. Il governo concederà quindi il suo salvagente ad MPS: i bond, sotto forma di obbligazioni, saranno sottoscritti dal ministero dell’Economia e permetteranno alla banca di ripristinare i parametri economico-finanziari previsti dalle normative bancarie.
I Monti Bond, seppure subito in aiuto della banca, non sono serviti a riportare a galla la credibilità della banca, il cui titolo a Piazza Affari é andato a picco: dopo la vicenda venuta a galla, un’ondata di vendite é piovuta sulla banca senese. Travolto dallo scandalo, Giuseppe Mussari ai tempi capo di MPS, oggi presidente dell’ABI, ha dato da quest’ultima, le sue irrevocabili dimissioni. Dimissionario, ha lasciato la sua carica al vicepresidente vicario Camillo Venesio. L’ormai ex presidente ABI ha però voluto sottolineare la sua innocenza, e di aver optato per le dimissioni per non recare alcun nocumento, anche indiretto, all’Associazione Bancaria Italiana.