Lo schema di Ponzi è un metodo fraudolento per generare dei ricavi, basato essenzialmente sul reclutamento di nuove persone partecipanti. Il primo a metterlo in atto su Charles Ponzi (da cui il nome), ma nel tempo si ricordano altri casi eclatanti come quello di Bernard Madoff e quello delle banche albanesi.
In questa guida sullo schema di Ponzi ti spiego cos’è e come funziona, cosa dice la normativa italiana al riguardo, come riconoscerlo, cosa è successo in Albania negli anni ’90 ed infine ti spiego quali sono le similarità e differenze tra lo schema di Ponzi e il Multilevel Marketing Network.
Cos’è e come funziona
La spiegazione del modello del modello schema di Ponzi è abbastanza semplice: si tratta di un modello di vendita fraudolento che permette di guadagnare inserendo altre persone. Si tratta quindi di una specie di lavoro di “proselitismo”, di ricerca di nuove persone pronte ad investire denaro. Tali persone poi, a loro volta, devono fare la stessa cosa: cercare nuove persone pronte a investire. E così via in una catena senza fine.
Lo schema di Ponzi genera dei guadagni a chi lo inventa e soprattutto ai primi investitori, ma per mantenersi in piedi ha necessariamente bisogno di nuove reclute. Se nessuno si inserisce più nella catena, allora i guadagni si fermano: questo perché l’attività di rendita del sistema è proprio il reclutamento di altre persone.
In Italia queste tecniche sono vietate dall’art. 5 della Legge 173/2005. Un’attività basata sullo schema di Ponzi quindi, in Italia è illegale.
Chi l’ha inventato
Il nome “schema di Ponzi” deriva dal suo ideatore, ossia Charles Ponzi, un italiano che, vivendo negli Stati Uniti, ideò questa truffa, coinvolgendo sempre più persone fino a raggiungere una raccolta di 15 milioni di dollari (e avendo investito solo un paio di euro).
Esempio schema
C’è un soggetto che promette ricavi non indifferenti, investendo del denaro. Il meccanismo di partecipazione viene spiegato come “semplicissimo” ma in realtà ci sono punti oscuri e farraginosi che fatichi a comprendere. L’unica cosa che si capisce bene è che bisogna trovare nuovi “addetti” che a loro volta devono investire quella piccola somma e così via. Si tratta quindi di uno schema piramidale.
All’inizio le rendite arrivano veramente, perchè ci sono i primi investitori e quindi si riesce a pagare l’interesse. Questo porta una fama positiva all’attività e quindi molti iniziano a crederci. Col tempo se gli investitori diventano tanti è vero che entra più denaro, ma occorre anche pagare più interessi e quindi il sistema cade.
Le caratteristiche: come riconoscerlo
Lo schema di Ponzi di solito non si presenta come tale, ma puoi riconoscerlo subito se noti queste caratteristiche:
- Grandi guadagni. La persona che vuole inserirti nello schema ci tiene a mostrarti assegni o ricevute Paypal di guadagni molto allettanti, per dimostrarti che quello che dice è vero. Di solito si tratta di assegni di quei pochi che ci hanno guadagnato davvero in passato oppure di documenti modificati online.
- Lavoro da casa. Si mostrano immagini di persone al mare, di donne con i propri bambini che possono gestire il lavoro comodamente da casa, insomma si mostra la vita che tutti vorrebbero avere, per far capire che quel lavoro ti permette di gestire la tua vita e i tuoi orari esattamente come vorresti e ti regala tempo a disposizione.
- Entrate ingenti a fronte di un piccolo investimento. Sono lontani i tempi in cui per aderire a uno schema di Ponzi occorrevano 1000, 2000, 3000 euro. Ormai nessuno investirebbe questo denaro in qualcosa di dubbio. Allora di solito queste attività richiedono un investimento minimo, che va da 30 a 70 euro. La persona che te lo propone usa sempre questa frase: “Se ci perdi, hai perso solo 70 euro e nulla più, quindi perché non provare?”. Lo scopo quindi è quello di convincere una persona a investire quel denaro facendo leva sulla cifra accessibile.
- Guadagni solo a condizione di far entrare altre persone. Se sospetti che ti stiano proponendo un lavoro in stile schema di Ponzi, sottolinea che non ti interessa cercare altre persone e chiedi quali potrebbero essere i tuoi guadagni se non inviti altra gente. Se la risposta è “zero” o comunque cercano di farti capire che devi continuare a cercare nuovi investitori per mantenere dei buoni ricavi, allora si tratta della solita truffa.
Madoff
Chi era
Nel 2008, il tema schema di Ponzi è tornato a far parlare di sé con il caso di Bernard Madoff, un broker newyorkese che che creò una enorme azienda basata su Ponzi e su cui investirono istituti finanziari di fama mondiale. La truffa fu scoperta anni dopo, ma aveva ormai generato un ammanco pari a circa 60 miliardi di euro e Madoff fu condannato per truffa. Oggi è recluso nel carcere di Butner, nella Carolina del Nord.
Cosa ha fatto e come l’ha organizzato
Madoff nel 2008 apre un’azienda di investimenti. La sua “offerta” consisteva nel chiedere investimenti promettendo rendimenti pari a circa il 10%. Cifra non grandiosa ma sicuramente molto allettante nel mercato finanziario, soprattutto perché, al contrario di quanto avviene in Borsa, era costante e “garantita”. Lo schema crollò nel momento in cui gli esborsi per pagare gli interessi superarono le entrate (ossia coloro che aderivano allo schema) e quindi Madoff non riuscì più a pagare gli interessi agli “investitori”.
Albania
Cosa è successo
Nel 1996 l’Albania usciva da un periodo economico estremamente difficile (come dimenticare gli sbarchi dei profughi albanesi sulle coste italiane, alla ricerca di speranza). In questo clima di sfiducia, sorsero alcune banche (quindi private) che attuarono lo schema di Ponzi: offrivano dei generosi interessi a chi investiva, ma questi interessi erano pagati semplicemente dai nuovi investitori.
Molti risparmiatori si fidarono, anche perché i primi investitori ottennero effettivamente delle buone entrate, come d’altronde avviene sempre in uno schema di Ponzi. Con il tempo però, gli interessi da pagare superarono le entrate e il sistema crollò.
Chi l’ha fatto
Il sistema piramidale fu messo in atto da banche private. Lo stato però ne aveva assicurato la legittimità e quindi molte persone si fidarono.
Conseguenze
Al momento del crollo dello schema, il governo non si assunse alcuna responsabilità e tantissime famiglie persero i loro risparmi. Segui un lungo periodo di proteste popolari, scontri e rappresaglie verso il Governo. Alcuni edifici governativi furono distrutti.
Network marketing
Spesso si confonde lo schema di Ponzi con il multilevel marketing. In realtà ci sono delle similarità, ma anche delle differenze:
- Investimento. Nello schema di Ponzi, l’investimento iniziale era piuttosto ingente: si parla di migliaia di euro. Nel multilevel marketing invece di solito si tratta di somme estremamente accessibili, di solito pari a circa 50 euro o poco più. Il fatto che si tratti di una piccola cifra però, non ti assicura che non si tratti di una truffa. Oggi nessuno investirebbe più migliaia di euro in qualcosa di poco chiaro, quindi alcuni truffatori fanno leva proprio su piccole somme.
- Rimborso. Nello schema di Ponzi non ci sono rimborsi della quota nel caso dovessi ripensarci. Nel Multilevel marketing invece puoi ottenere indietro quello che hai investito, senza penali.
- Prodotti da vendere. Nello schema di Ponzi la rendita è generata esclusivamente dall’ingresso di nuove persone. Nel MLM il ricavo aumenta se entrano nuove persone, ma ci sono dei prodotti reali da vendere e assistiti da garanzia. In pratica quindi, tu puoi guadagnare anche senza far entrare altre persone.
- Legalità. Lo schema di Ponzi è vietato, il MLM no.
Purtroppo ci sono delle attività che, fatta la legge, hanno trovato l’inganno. Attività che alla fine dei conti si basano su uno schema di Ponzi, ma inseriscono dei prodotti da vendere, giusto per dimostrare che i guadagni non si hanno solo con l’ingresso di nuove persone, ma anche con le vendite dei prodotti. Attività che di solito è estremamente marginale rispetto al reclutamento di nuovi investitori.
Suggerimento
Se vuoi capire se si tratta di vero MLM (e quindi legale) e non di uno schema di Ponzi “camuffato” da MLM, chiedi al responsabile se puoi guadagnare (e quanto) anche senza inserire nuove reclute. Chiedi anche se, nel caso dovessi pentirti, potresti ottenere un rimborso totale della tua quota. Ovviamente tutto questo deve esserti mostrato per iscritto.