La Presidenza della Repubblica è un organo dello stato composto da una sola persona: il Presidente. Egli, pur non avendo potere legislativo, esecutivo o giudiziario, ha il compito di sorvegliarli, entro poteri e limiti sanciti dalla Costituzione.
In questa guida completa sul semestre bianco del Presidente della Repubblica, ti spiego cos’è, cosa significa, cosa vuol dire, la durata, cosa non si può fare durante questo periodo, quali sono le regole imposte, cosa succede in questo arco di tempo, infine cosa succede se subentra una crisi di governo.
Cos’è
Definizione: cosa vuol dire. Il semestre bianco corrisponde all’ultimo semestre in carica per il Presidente della Repubblica. Il suo mandato infatti dura sette anni e gli ultimi sei mesi sono caratterizzati dal semestre bianco.
Quindi, se per esempio un Presidente rende il suo giuramento alla Repubblica il 5 settembre 2021, il suo mandato termine il 5 settembre 2028. Il semestre bianco dura invece dal 5 aprile 2028 al 5 settembre 2028, appunto gli ultimi sei mesi.
Cosa significa
Si chiama semestre bianco per un motivo preciso: durante questo periodo di tempo, il Presidente della Repubblica non può sciogliere le Camere. Cosa significano questi termini?
Cosa comporta lo scioglimento delle Camere
Praticamente “sciogliere le camere” significa mettere fine all’attuale governo e indire nuove elezioni. Il Presidente della Repubblica infatti, arriva a sciogliere le camere quando nel Parlamento non c’è più una maggioranza, quindi il paese è senza un governo di maggioranza.
Il Presidente della Repubblica, prima di arrivare a questo, cerca di capire se nel Parlamento si può creare una nuova maggioranza, se possono crearsi delle nuove alleanze, se le forze politiche possono venirsi incontro. Se i colloqui con le varie forze politiche non portano a nulla e la maggioranza non si trova, allora scioglie le camere e indice nuove elezioni.
Il Presidente scioglie le camere dopo aver consultato il Presidente della Camera dei deputati e il Presidente del Senato. E’ obbligatorio consultare i due Presidenti, anche se il loro parere non è vincolante per il P.d.R.. Egli dunque li ascolta, ma se non si arriva a un nulla di fatto si procede con lo scioglimento anticipato.
Si parla di scioglimento anticipato perché solitamente il Parlamento dura in carica cinque anni dal momento in cui il popolo elegge deputati e senatori. Se però si profila una crisi di governo (e non c’è più una maggioranza in Parlamento), il P.d.R. può scioglierle prima e indire nuove elezioni. Affinché il popolo voti dei nuovi rappresentanti e si riesca, si spesa, a creare un nuovo governo che possa guidare il Paese.
Cosa non si può fare
Durante il semestre bianco, il Presidente della Repubblica vede i suoi poteri limitati: non può sciogliere il Parlamento e non può quindi indire le elezioni anticipate rispetto alla tradizionale durata delle Camere (cinque anni).
C’è però un’eccezione: Il P.d.R. può sciogliere le camere anche durante il semestre bianco, se coincide in tutto o in parte con l’ultimo semestre della legislatura.
Regole
Durante il semestre bianco, il Presidente della Repubblica non può sciogliere anticipatamente le camere. La regola è inserita niente di meno che nell’articolo 88 della nostra Costituzione. Quando i Costituenti si riunirono per scrivere la Costituzione, l’Italia era appena uscita da una disastrosa guerra e avevano il timore che potesse ripetersi la dittatura.
Per questo motivo decisero di inserire il divieto di sciogliere le camere in questi ultimi sei mesi, per evitare che il P.d.R. possa ottenere una proroga dei suoi poteri, grazie allo scioglimento prematuro delle camere.
E non solo: che possa persino, durante la proroga del suo mandato, influenzare le forze politiche per rieleggerlo. Così i costituenti inserirono questa regola. E quindi il P.d.R. non può indire nuove elezioni quando il suo mandato è ormai al termine.
Ma come recita un famoso proverbio: “fatta la legge, trovato l’inganno”. Nel tempo infatti, paradossalmente, il semestre bianco può diventare un’arma a favore dei partiti politici, i quali possono innescare una crisi di governo, sapendo che il P.d.R. non può sciogliere comunque le camere.
Quindi, non potendo il P.d.R. sciogliere le camere e indire nuove elezioni, bisogna formare il nuovo governo in altro modo. E’ quindi un metodo che i partiti politici potrebbero utilizzare per non passare per le elezioni anticipate.
Cosa succede
Quello che succede durante il semestre bianco, o meglio, che potrebbe succedere, è facile immaginarlo. Considerando che il P.d.R. non può sciogliere le camere e indire nuove elezioni, i partiti politici potrebbero “approfittarne”.
Approfittarne nel senso che, sapendo che il P.d.R. non può indire le votazioni, deputati e senatori possono scambiarsi parole al vetriolo, punzecchiamenti più o meno velati, fare un gioco di veti incrociati, creare nuove maggioranze a proprio piacere.
Ma fino a un certo punto. Vediamo come, una grave crisi di governo durante il semestre bianco, può comunque portare alle elezioni anticipate rispetto alla naturale scadenza della legislatura.
Crisi di governo
Se infatti da “semplici” punzecchiature al veleno si dovesse arrivare a una grave crisi di governo, il P.d.R., non potendo sciogliere le camere potrebbe arrivare a “minacciare” le sue dimissioni anticipate.
Quindi, una volta dimesso, sarebbe eletto un nuovo P.d.R., il quale non sarebbe certo nel semestre bianco, ma a inizio mandato e quindi le camere potrebbe scioglierle e come!
Durata
Il Presidente della Repubblica ha un mandato con una specifica durata di sette anni. Negli ultimi sei mesi del suo mandato, vige il semestre bianco, ossia l’impossibilità di sciogliere le camere, tranne nel caso eccezionale visto nei passi precedenti.
La durata del semestre bianco è dunque pari a sei mesi.