Il matrimonio rappresenta uno degli eventi più importanti di tutta la propria vita e si spera che duri per sempre. Nell’organizzarlo, ti sei reso conto che dovrai fare alcune scelte che potrebbero ripercuotersi severamente sul tuo futuro al verificarsi di particolari eventi. Ecco perché sei chiamato a decidere tra comunione o separazione dei beni.
In questa guida completa sulla separazione dei beni ti spiego cos’è e come funziona, la differenza con la comunione, vantaggi e svantaggi della scelta, come e quando si fa la scelta, come farla dopo il matrimonio, il costo, cosa succede in caso di separazione, divorzio ed infine in caso di debiti del coniuge, anche quelli pregressi alla separazione dei beni fatta dal notaio.
Indice
Cos’è e come funziona
La separazione dei beni è un regime patrimoniale che vige in occasione di matrimonio. Al momento delle nozze infatti, i coniugi possono scegliere tra regime di comunione o separazione dei beni. Optando per la separazione ognuno dei coniugi mantiene la titolarità esclusiva di ogni singolo bene, che sia comprato prima del matrimonio sia dopo il matrimonio.
Esempio
Ciò significa che, se per esempio acquisti una casa oppure un’auto e sei in separazione dei beni, quella casa/auto è di tua esclusiva proprietà, senza alcuna ingerenza da parte del tuo coniuge.
Fino al 1975 la Legge prevedeva che, alle coppie che non optassero per alcuna scelta, si applicasse in maniera automatica il regime di separazione dei beni. Con la nuova normativa la situazione si è invertita: al momento del matrimonio, se la coppia non esprime alcuna preferenza in merito al regime patrimoniale, si applica in automatico quello della comunione dei beni.
Ciò significa che, se i coniugi desiderano la separazione, devono ribadirlo espressamente. La normativa che disciplina il regime patrimoniale dei coniugi è rappresentata dagli articolo 193, 215-219 del codice civile.
Comunione dei beni
La differenza tra comunione e separazione dei beni è lampante: con la comunione, ogni bene acquistato, non è di proprietà esclusiva, ma al 50% di ognuno dei coniugi.
Esempio
Supponiamo che compri una casa e la intesti a te. Anche se l’hai intestata esclusivamente a te, se sei in comunione dei beni, il tuo coniuge è automaticamente proprietario della casa al 50%.
Con la separazione invece, ogni coniuge mantiene la proprietà esclusiva sui singoli acquisti, sia prima che dopo il matrimonio.
Attenzione
Sia con la comunione che con la separazione, i beni comprati prima del matrimonio rimanono di proprietà esclusiva di chi li ha comprati. Alcuni infatti pensano erroneamente che con la comunione si acquisti la contitolarità anche dei beni comprati prima del matrimonio, ma non è così: sia in separazione che in comunione i beni comprati prima di sposarsi rimangono solo di chi li ha comprati.
Come si fa
La procedura per aderire al regime di separazione dei beni è semplicissima: nel momento in cui organizzi il tuo matrimonio, devi solo dire all’officiante (che può essere il prete o l’ufficiale comunale) che desideri aderire alla separazione dei beni. È molto importante dirlo, perché in caso di silenzio si applica automaticamente il regime di comunione dei beni! Di solito comunque nessun officiante dimentica di farti questa importantissima domanda.
Non sono richiesti documenti o chissà quale procedura: devi solo farlo sapere all’officiante, già nel momento in cui vai a prenotare la data del matrimonio. In questo modo l’officiante preparerà i documenti da farvi firmare il giorno del matrimonio e che sanciranno la separazione dei beni.
Quando si fa
La scelta del regime patrimoniale si comunica al momento delle nozze. Chiaramente si decide prima del matrimonio in modo che l’officiante prepari tutti i documenti da farvi firmare affinché viga la separazione dei beni.
Dopo il matrimonio
Se al momento delle nozze avevi optato per la comunione dei beni, ma ora vorresti cambiare e passare alla separazione, è possibile. Questa scelta presenta degli indubbi vantaggi, soprattutto se uno dei due ha dei debiti e quindi si vuole proteggere il patrimonio, ma si tratta di una procedura non semplicissima e non economica.
Il cambio di regime infatti, non si può fare direttamente in Comune o comunque senza notaio: dovete rivolgervi necessariamente al notaio e dovrete quindi sobbarcarvene i costi e i notai si sa, non sono propriamente low cost. Al compenso del notaio poi, dovrete aggiungere le tasse. Il notaio predisporrà un atto di divisione delle proprietà allo scopo di mutare il regime.
Suggerimento
Consulta vari notai e chiedi vari preventivi: i costi possono essere differenti tra un professionista e l’altro e tra zone e zone.
Costo
Se comunichi la separazione dei beni prima del matrimonio , non costa nulla. Il problema costo sorge se la chiedi dopo il matrimonio. In questo caso i costi da sostenere sono due:
- Costo del notaio: che si aggira attorno ai 400 euro;
- Tasse, bolli e trascrizione, per una somma di circa 100 euro.
Il costo totale è dunque di circa 500 euro .
I documenti da presentare al notaio per richiedere la separazione dei beni sono:
- Estratto atto di matrimonio (puoi chiederlo al Comune) con le annotazione marginali;
- Copia di tutti i rogiti di beni immobili acquistati dopo il matrimonio (non occorre di quelli acquistati prima del matrimonio, perché sono già di proprietà esclusiva di ogni singolo coniuge);
- Documento di identità e codice fiscale di entrambi i coniugi.
Vantaggi e svantaggi
Se stai per sposarti, sicuramente ti stai chiedendo quale scegliere tra regime di comunione e regime di separazione dei beni. Sempre più persone optano per la separazione dei beni, poiché presenta i seguenti vantaggi:
- In caso di separazione o divorzio i tuoi beni sono completamente protetti e in fase di divorzio non avrete nulla da discutere su chi prende cosa e perché ognuno rimane padrone dei suoi beni e, al massimo, potete accordarvi diversamente su vostra espressa volontà. In caso di separazione, se la casa coniugale viene “assegnata” alla moglie ma è di proprietà del marito, la proprietà rimane completamente di quest’ultimo.
- Se uno dei due coniugi ha dei debiti oppure un’azienda che fallisce, non possono essere intaccati i beni dell’altro coniuge.
- Se uno dei due coniugi muore e ha dei figli precedenti il matrimonio, la situazione è molto più semplice e si evitano discussioni sull’eredità.
- Se uno dei due coniugi ha già usufruito delle agevolazioni prima casa, può usufruirne anche l’altro, poiché ognuno è autonomo patrimonialmente.
Non ci sono invece particolari svantaggi: alcune persone pensano che un regime di separazione sia sintomo di poca fiducia nella coppia, invece non è così: tutto dipende dalle esigenze e dalla situazione dei coniugi. Pensa ad esempio se uno dei due ha una ditta individuale: in caso di fallimento, i creditori potrebbero aggredire anche i beni dell’altro coniuge in regime di comunione dei beni; questo non avverrebbe in regime di separazione.
C’è poi da dire che se anche siete in separazione dei beni, nulla vi vieta di comprare qualsiasi cosa e intestarvela al 50%: potete comprare una casa e nell’atto risultare entrambi proprietari, senza nessun problema anche se siete in regime di separazione dei beni.
Eredità
Sicuramente prima di prendere una decisione tra comunione e separazione ti stai chiedendo anche cosa succede in caso di morte. Ebbene, il regime patrimoniale influisce sulle quote di eredità. Vediamo un esempio concreto.
Esempio Comunione dei beni
Due coniugi sono in comunione dei beni e hanno una casa. Essendo comunione dei beni, ognuno di loro ha la titolarità del 50% della casa, indipendentemente da a chi dei due è intestata. se uno dei due coniugi muore, la casa va:
- Il 50% al coniuge superstite. Questa quota è sua non in ragione di eredità, ma in ragione della comunione dei beni, quindi non rientra nell’assetto ereditario;
- Il restante 50% rappresenta l’eredità e andrà diviso tra gli eredi: coniuge, figli, ecc. Quindi succede che il coniuge oltre ad avere la sua parte (il 50%), ottiene anche una quota di eredità.
Esempio Separazione dei beni
Due coniugi sono in separazione dei beni e uno dei due ha una casa. Se il proprietario muore, la casa va divisa tutta secondo le regole ereditarie, quindi:
- Il 50% al coniuge superstite, in qualità di eredità.
- Il restante 50% al figlio.
Quindi la comunione dei beni non incide tanto sull’eredità, ma tanto quelle quote da dare in eredità: dall’esempio appare chiaramente che un coniuge in comunione dei beni in caso di morte dell’altro ha diritto a una parte maggiore.
Dei genitori
Se uno dei due coniugi muore e poi muoiono anche i suoi genitori, l’eredità dei genitori va al coniuge superstite. Infatti, non esiste alcuna differenza in materia di successione ereditaria tra regime di separazione e comunione dei beni.
Esempio
Muore il marito e dopo qualche anno anche i suoi genitori, titolari di una casa. La casa va divisa tra gli eredi, tra cui rientra anche la moglie, che sia in separazione o comunione dei beni.
Divorzio
Il regime patrimoniale incide in maniera importante sull’assegnazione dei beni in caso di separazione o divorzio. Non a caso infatti, la scelta tra comunione e separazione viene fatta sempre in vista di un eventuale divorzio (che si spera mai avvenga ovviamente). Ecco cosa succede in entrambi i casi.
In comunione dei beni
Se tu e il coniuge siete in comunione dei beni, essa si scioglie solo con la sentenza di separazione. Fino ad allora i beni sono di entrambi al 50%. Con la sentenza di separazione i coniugi possono finalmente chiedere che i beni vengano divisi: attività e passività vengono divise al 50%, quindi non solo i beni, ma anche i debiti! Se ci sono beni indivisibili, allora vengono venduti e il prezzo ricavato si divide a metà.
Separazione dei beni
In caso di regime in separazione tutto è molto più semplice: è tutto come se i due coniugi non si fossero mai sposati, ognuno è e rimane proprietario dei beni che si è intestato e non occorrono discussioni o sentenze del giudice.
Se i coniugi hanno qualcosa di cointestato, possono mettersi d’accordo sulle quote da dividere, oppure devono dimostrare che uno ha esclusivo o più diritto dell’altro, per esempio dimostrando di aver pagato di tasca propria quel bene. In assenza di prove, il giudice li assegna al 50% a ognuno.
Separazione
Prima che il giudice emetta la sentenza di separazione, i coniugi sono in una situazione di stand by. Entrambi devono avere il buon gusto e il rispetto di non abusare di un eventuale conto corrente cointestato per prosciugarlo prima della sentenza di separazione. Cosa che purtroppo avviene non di rado.
Se i beni sono in separazione non c’è problema, ma se c’è un conto corrente cointestato, a firma disgiunta persino, allora potrebbero sorgere dei problemi se uno dei due coniugi ne approfitta e inizia a fare prelievi in mala fede. Prelievi che tra l’altro può fare perchè finché il conto è cointestato, ognuno dei due può prelevare quanto e come vuole.
A questo punto, la controparte deve tutelarsi innanzitutto chiedendo alla banca un estratto storico di tutti i movimenti in modo da capire se e quanto l’altro sta prelevando. Se nota un abuso, può ricorrere al giudice e chiedere di adottare un provvedimento di urgenza, che vieti alla controparte di fare prelievi non giustificati.
Debiti
Se tu e tuo marito o moglie siete in comunione dei beni, allora sappi che se contrae dei debiti e non li paga, il debitore potrà aggredire anche i beni intestati a te, chiaramente purché tu li abbia comprati dopo il matrimonio. Se invece hai dei beni comprati prima del matrimonio, essi non rientrano nella comunione, sono salvi.
Ecco perché sempre più coniugi scelgono la separazione dei beni, per evitare che non solo in caso di divorzio si debba litigare per la divisione della proprietà, ma anche per evitare che, in corso di matrimonio, i creditori del coniuge moroso attacchino anche i beni dell’altro.
Questo discorso vale per qualsiasi debito, quindi per esempio debiti fiscali (con Agenzia delle Entrate – Riscossione ex Equitalia), ma anche debiti privati con banche, o fornitori o clienti se per esempio il coniuge ha un’attività economica.
Debiti pregressi
Se tu e il tuo coniuge siete in regime di comunione e decidete di andare dal notaio a fare la separazione dei beni, sappi che comunque i debiti pregressi, ossia quelli contratti prima della separazione, rimangono condivisibili. Quindi non pensare di farla franca andando a fare la divisione: essa opera solo per i debiti futuri.