Se vivi in una zona a rischio terremoto (classificata con sismicità 1, 2 o 3) ed effettui degli interventi edilizi in modo da aumentare la resistenza sismica dell’edificio, l’Agenzia delle Entrate ti riconosce un rimborso a titolo di detrazione IRPEF. Ed è un rimborso non da poco!

In questa guida completa sul sisma bonus ti spiego cos’è e come funziona, quali sono i comuni a rischio, quali sono le percentuali di detrazione previste, i requisiti per ottenerle, sia per le singole abitazioni che per i condomini, Come funziona in caso di nuove costruzioni oppure di demolizione e ricostruzione di vecchi immobili, come compilare il bonifico parlante ed infine quando è possibile e come fare la cessione del credito.

Cos’è e come funziona

Se sul tuo immobile hai intenzione di effettuare lavori per mettere a punto misure antisismiche, lo stato ti permette di ottenere un rimborso sulle spese. La detrazione consiste in un rimborso IRPEF che, come vedremo più avanti va dal 50% all’85% a seconda dei casi, sul costo pagato e fino a una spesa massima di 96.000 euro.

Ciò significa che, se spendi 50.000 euro per i lavori edilizi e hai diritto a una detrazione del 50%, ottieni 25.000 euro di rimborso IRPEF. L’Agenzia delle Entrate ti rimborsa quanto dovuto non in un’unica soluzione ma in 5 rate annue, ossia 5.000 (25.000/5) euro all’anno per 5 anni.

Se invece per esempio spendi 140.000 euro, non hai diritto a 70.000 euro di detrazione, perché come ti ho detto essa spetta su una spesa massima di 96.000 euro. Quindi la detrazione massima a cui hai diritto è di 45.500 euro, sempre divisa in 5 quote annuali.

Normativa

Il funzionamento di questa agevolazione è molto semplice: supponiamo che quest’anno effettui lavori per implementare misure antisismiche sul tuo immobile. Spendi 50.000 euro: hai diritto a 25.000 euro di rimborso IRPEF. In pratica quando vai a fare il 730, devi dichiarare di aver effettuato questa spesa (chiaramente allegando tutte le prove/ricevute del pagamento) e lo stato ti riconosce 25.000 euro di rimborso.

Occorre sottolineare un importante aspetto: questi 25.000 euro non te li rimborsa tutti insieme in un’unica volta, ma in 5 rate annuali. Dunque, sempre nel nostro esempio, se hai speso 50.000 euro, hai diritto a 25.000 euro di rimborso, pari a 5.000 euro all’anno.

I riferimenti normativi che disciplinano la detrazione fiscale sulle ristrutturazioni edilizie sono:

  • D.P.R. 917/86 (art. 16 bis);
  • Legge n. 232/2016;
  • D.M. n. 58/ 2017 (decreto attuativo, allegato A, allegato B).

Requisiti

Hai diritto al sisma bonus (detrazione fiscale IRPEF) se effettui lavori di implementazione misure antisismiche su immobili situati in:

  • Zona sismica 1 e 2, ossia zona ad alta pericolosità sismica;
  • Zona sismica 3, ossia zona a minor rischio sismico, ordinanza del P.d.C.M. n. 3274/2003.

A chi spetta

Hai diritto al sisma bonus sia sugli immobili ad uso abitativo che ad uso attività economica, cosiddetti beni strumentali (capannoni, uffici, aziende, ecc.). L’agevolazione infatti spetta sia ai soggetti che pagano l’IRPEF, che ai soggetti tenuti a pagare l’IRES, quindi che tu sia un semplice consumatore, oppure abbia una ditta individuale o una società, hai sempre diritto alla detrazione, ferme restando le condizioni precedenti, ossia lavori su immobile ubicato in zona sismica 1, 2 o 3.

Detrazioni

La detrazione si calcola sull’importo speso, secondo precise percentuali che vediamo di seguito. Nota molto importante, l’Agenzia delle Entrate ti riconosce l’importo spettante di detrazione in 5 rate annuali. Vediamo meglio come funziona, conoscendo le percentuali e con esempi concreti.

Ecco le percentuali di bonus a cui hai diritto:

  • 50% su una spesa massima di 96.000 euro, divisa in 5 rate annuali. Quindi se per esempio spendi 50.000 euro, hai diritto a 25.000 euro di sisma bonus (detrazione IRPEF) che non ottieni tutti in un’unica volta, ma 5.000 euro all’anno;
  • 70 %, la percentuale sale al 70% solo se dai lavori effettuati l’immobile ha una diminuzione del rischio sismico di 1 classe. Quindi se per esempio spendi 50.000 euro, hai diritto a 35.000 euro di sisma bonus (detrazione IRPEF) che non ottieni tutti in un’unica volta, ma 7.000 euro all’anno;
  • 80%, la percentuale sale all’80% solo se dai lavori effettuati l’immobile ha una diminuzione del rischio sismico di 2 classi. Quindi se per esempio spendi 50.000 euro, hai diritto a 40.000 euro di sisma bonus (detrazione IRPEF) che ottieni tutti in un’unica volta, ma 8.000 euro all’anno.

Condominio

Se il lavoro è eseguito sulle parti comuni di un condominio, la percentuale di detrazione è pari a:

  • 75%, la percentuale sale al 75% solo se dai lavori eseguiti l’immobile ha una diminuzione del rischio sismico di 1 classe. Quindi se per esempio nel condominio spendete 50.000 euro, avete diritto a 37.500 euro di sisma bonus (detrazione IRPEF);
  • 85%, la percentuale sale all’85% solo se dai lavori eseguiti l’immobile ha una diminuzione del rischio sismico di 2 classi. Quindi se per esempio nel condominio spendete 50.000 euro, avete diritto a 42.500 euro di sisma bonus (detrazione IRPEF).

Anche in questa situazione vale il limite di 96.000 euro, ma moltiplicato per il numero delle unità abitative del condominio. Quindi se per esempio il condominio è composto da 4 unità e effettuate lavori su parti comuni, potete detrarre fino a 384.000 euro per tutto l’edificio (perché ognuno di voi può portare in detrazione spese fino a 96.000 euro)!

Hai diritto alla detrazione, chiaramente non su tutta la spesa effettuata, ma in base alla tua quota millesimale di proprietà. Quindi se per esempio il lavoro su parte comune condominiale è pari a 100.000 euro, tu chiaramente non puoi detrarre tutti i 100.000 euro ma solo la somma relativa alla tua quota millesimale.

E di questo non devi preoccuparti, non devi fare tu i calcoli perché se ne occupa l’amministratore di condominio: ti rilascia una certificazione indicante sia il costo intero dei lavori, sia quello a te imputabile secondo la tua quota millesimale. Quest’ultima è la spesa che puoi portare in detrazione.

Demolizione e ricostruzione

Hai diritto al sisma bonus anche in caso di abbattimento e successiva ricostruzione di un immobile purché ricostruito con la medesima volumetria dell’edificio precedente. La ricostruzione senza aumento di volumetria deve risultare nel titolo amministrativo (SCIA, ecc.) che autorizza i lavori, che deve indicare che si tratta di lavori di ‘conservazione del patrimonio edilizio’ e non di nuova costruzione.

Hai diritto al bonus anche in caso di ricostruzione con sagoma diversa e anche se è avvenuta con tenue dislocamento in confronto al sedime originario (Agenzia delle Entrate, Risposta n. 131/2018).

Cessione credito

L’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 11/E/2018 e la successiva 17/E/2018 ha chiarito che, se lo desideri, puoi cedere il credito derivante dalla detrazione. Puoi cederlo sempre, che tu sia un consumatore, un titolare di ditta individuale oppure abbia una società.

Sempre le suddette circolari, hanno chiarito che puoi cedere il credito anche (anzi, a questo punto bisogna dire soprattutto) se non sei tenuto al versamento di imposta oppure l’imposta che hai pagato è assorbita da altre detrazioni.

Esempio

Quest’anno hai pagato 2.000 euro di IRPEF. Hai effettuato dei lavori per il miglioramento antisismico e, in base ai calcoli, quest’anno hai diritto a 3.000 euro di detrazione. Puoi cedere il tuo credito di imposta (tra poco vedremo a chi) e puoi cedere sia tutti i 3.000 euro, oppure puoi cedere i restanti 1.000 euro che tu non riesci a detrarre (avendo pagato solo 2.000 euro di IRPEF è chiaro che gli altri 1.000 euro non puoi detrarli).

Puoi cedere il credito:

  • All’impresa che ha fatto i lavori sull’immobile (in questo modo abbattendo il costo a tuo carico!);
  • Banche. Qui occorre ricordare una precisazione dell’Agenzia delle Entrate (circolare 17/E/2018): puoi cederlo a una banca solo se rientri nella no tax area, ossia, non avendo pagato IRPEF (essendo appunto in no tax area) non puoi detrarre nulla, ma almeno puoi cedere il tuo credito a una banca;
  • Altri soggetti privati connessi ai lavori che hanno generato la detrazione. Quindi per esempio, in caso di lavori condominiali, il credito si può cedere ad altri condomini. Oppure, in caso di gruppo societario, si può cedere il credito ad altre società facenti parte del gruppo.

Infine, se un soggetto ti ha ceduto il credito, a tua volta puoi nuovamente cederlo a un altro soggetto!

Causale bonifico

Come effettuare i pagamenti. Se stai eseguendo un pagamento per un lavoro di implementazione misure antisismiche, per usufruire della detrazione è necessario eseguire il pagamento con mezzi tracciabili, preferibilmente con bonifico parlante, ossia un bonifico dove nella causale devi indicare i seguenti dati:

  • Riferimento alla norma che disciplina la detrazione;
  • Data e numero della fattura;
  • Nome, cognome e codice fiscale della persona che sta pagando (e che deve essere anche intestataria della fattura). In caso di lavori su condominio, va indicato il codice fiscale del condominio o dell’amministratore;
  • Partita IVA o codice fiscale della ditta che ha eseguito i lavori.

Esempio dicitura bonifico parlante: “Detrazione per sisma bonus ai sensi articolo 16-bis del Dpr 917/1986 Fattura n. xxxx del XX/XX/XX pagata da Mario Rossi MRRS68RTGJSJIUH P.IVA ditta XXXXXXX”.

Nuove costruzioni

Le nuove costruzioni non hanno diritto al sisma bonus, neanche se l’impresa le costruisce con il massimo delle misure antisismiche. La legge destina il sisma bonus solo agli interventi edilizi su edifici esistenti. C’è un solo caso in cui spetta anche alla costruzione, o meglio alla ricostruzione, vediamo subito quando.

Hai diritto al sisma bonus solo se hai demolito un edificio e lo hai ricostruito, purché con la medesima volumetria dell’edificio abbattuto. Quindi, anche se l’impresa ricostruisce l’edificio con una diversa sagoma e/o con una lieve variazione di sedime, non importa, quello che conta è che il nuovo edificio abbia la medesima volumetria di quello abbattuto (Agenzia delle Entrate, Risposta n. 131/2018).

Comuni a rischio

Il sismabonus è un’agevolazione dedicata solo nei Comuni a rischio sismico, ossia quelli facenti parte delle seguenti classi di rischio:

  • Comuni a rischio sismico 1: sono le zone più esposte a pericolo di terremoto;
  • Comuni a rischio sismico 2: sono zone dove l’eventualità di potenti terremoti è alta;
  • Comuni a rischio sismico 3: sebbene l’eventualità di potenti terremoti sia minore rispetto alle zone 1 e 2, non sono da escludere.

Sul sito della Protezione Civile trovi la classificazione sismica dei comuni italiani scaricabile in Excel.