Lo Stato può “diventare” socio” di una società per azioni o di una srl, acquisendo azioni o quote di queste ultime. In tal caso, la società si chiama “partecipata”, perché appunto lo stato o un ente pubblico entra nella compagine sociale, acquisendo diritti e doveri a seconda della quota detenuta.
In questa guida completa sulle società partecipate ti spiego cosa sono e come funzionano, cosa sancisce il Testo Unico, le tipologie di società che possono essere partecipate, come vengono nominati gli amministratori ed infine come funziona lo split payment, che dal 2017 è stato esteso anche alle partecipate.
Indice
Cosa sono e come funzionano
Sono società in cui lo Stato ha delle partecipazioni, delle quote di proprietà. Non bisogna confondere le società partecipate con quelle controllate, c’è un’importante differenza:
- Nelle società partecipate, lo Stato detiene una quota di proprietà inferiore al 50%:
- Nelle società controllate, lo Stato detiene una quota superiore al 50%.
Una partecipata è quindi una società di capitali (s.p.a, s.r.l., s.a.p.a.) che offre servizi di pubblica utilità. Ad oggi il ruolo della pubblica amministrazione e degli enti locali nella gestione dei servizi della comunità è molto dibattuto, sia in ambito politico che economico, a causa delle spese che gravano sullo stato e della mancanza di trasparenza denunciata da alcune forze politiche.
Testo Unico
Il decreto legislativo n. 175 del 2016 denominato Testo Unico delle società partecipate e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 120 dell’8 settembre 2016, ha operato un riordino e in parte anche una riforma della precedente disciplina (decreto Madia), allo scopo di ridurre il fenomeno della partecipazione pubblica nelle società e di conseguenza contenere a spesa pubblica.
Il Testo Unico disciplina l’intera vita di una società partecipata, quindi:
- Le tipologie di società che possono essere partecipate (s.p.a. ed s.r.l.);
- Le ipotesi in cui la P.A. (Pubblica Amministrazione) può partecipare in una società privata;
- Le ipotesi in cui la P.A. deve lasciare la partecipazione;
- La procedura di dismissione della partecipazione;
- Le regole di organizzazione e amministrazione della società;
- I rapporti con la P.A. e l’esercizio dei diritti societari;
- I rapporti con i dipendenti della società;
- Un tetto massimo per lo stipendio di dirigenti e manager;
- Il procedimento di crisi di impresa.
La riforma ha individuato gli scopi che una società partecipata deve perseguire:
- Produzione o gestione di un servizio sociale;
- Produzione o gestione di un’opera pubblica;
- Produzione di beni o servizi strumentali all’ente locale;
- Servizi di committenza a supporto di enti senza fini di lucro.
Enti locali
Cosa sono
Le partecipate dagli enti locali sono società con quote possedute da Regione, Provincia o Comune (che sono appunto gli “enti locali). Operano in diversi settori, tra i principali quelli relativi alla manutenzione delle strade, la gestione delle strade, delle risorse idriche e quella dei rifiuti.
Nomina amministratori e cda
Ai sensi del Testo Unico, l’amministratore deve possedere i seguenti requisiti:
- Onorabilità, professionalità, autonomia;
- Assenza di incompatibilità di incarichi previste dall’art. 12 del D. Lgs. 39/2013;
- Divieto di assere amministratore della società a cui sono affidati incarichi di consulenza.
La riforma ha stabilito che l’amministratore debba essere unico. È ammesso un Cda (Consiglio di amministrazione) composto da tre o cinque membri solo se particolari ragioni organizzative lo richiedono.
Cessazione
Per quanto riguarda la cessazione dell’organo amministrativo (unico o sotto forma di cda), la riforma non ha previsto nulla di nuovo, dunque si applicano ancora le regole previste dal comma 3 dell’art. 2383 c.c. e dall’art. 2385 del c.c..
Split payment
Lo split payment è una procedura che prevede che sia il cliente stesso a versare l’IVA al fisco e non il fornitore.
Esempio
Compri un computer da un negozio. L’IVA è a tuo carico: la paghi al venditore e poi quest’ultimo la versa allo Stato. Nello split payment sei sempre tu a pagare l’IVA, ma la versi direttamente tu allo Stato, dunque l’intermediazione del venditore non c’è.
Secondo questo meccanismo, le P.A. e le società partecipate che acquistano beni o servizi da un fornitore, devono versare l’IVA indicata in fattura direttamente allo stato e non al loro venditore/fornitore.
Attenzione
I fornitori delle società partecipate devono essere le fatture in formato elettronico.
Attenzione
Ogni anno (entro i 20 ottobre) Il MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) pubblica un elenco provvisorio delle P.A. e delle società partecipate che devono versare l’IVA e le società possono segnalare eventuali errori.
Elenco società pubbliche
In Italia ci sono circa 580 società partecipate dallo Stato, circa 5.000 dalle Regioni, Province e Comuni. Tra le società partecipate al 100% da entri pubblici ci sono:
- Arcus;
- Consap;
- Poste Italiane;
- Ferrovie dello Stato;
- Eni;
- Enel.
Sul sito del MEF puoi trovare l’elenco completo delle società partecipate.
Controllo analogo
È un principio secondo cui un ente locale (Regione, Provincia, Comune) affida la gestione di un servizio locale a una società partecipata. In base a questo principio:
- L’ente locale deve controllare lo svolgimento dell’operato della società nello stesso modo in cui controlla il suo operato (ecco perché si chiama “controllo analogo”), su di essa esercita assoluto potere;
- La società partecipata non ha autonomia sui fatti più importanti
- La società partecipata opera in maniera prevalente per l’ente locale;
- La società partecipata è autonoma solo a livello formale, in concreto fa parte dell’ente pubblico.
Attenzione
Lo statuto della società partecipata deve contenere specifiche regole affinché possa realizzarsi il controllo analogo.