Hai una casa in affitto ed è il secondo mese che il canone non ti è stato pagato? Lavori con turni sfiancanti ma il tuo datore di lavoro si appella alla crisi per non pagarti lo stipendio da mesi? Hai soccorso legalmente un cliente e non vuole pagarti la parcella? In tutti questi casi c’è una sola soluzione: inviare un sollecito di pagamento.
In questa guida completa sul sollecito di pagamento ti spiego come funziona, ti fornisco dei modelli fac simile da usare subito per solleciti generici, per fatture, per affitto, per stipendio e per professionisti, ti spiego cosa succede se non si paga, come contestare un sollecito e come fare ricorso avverso verso Equitalia.
Cos’è e a cosa serve
Quando una persona riceve una richiesta di pagamento, ma trascorre troppo tempo, il creditore può scrivere al debitore una lettera di sollecito. I motivi per cui inviare un sollecito sono tanti: per mancato pagamento del compenso di un avvocato, della parcella a un professionista o per mancato pagamento di una fattura oppure dell’affitto di casa.
Il debitore potrebbe aver dimenticato di effettuare il pagamento, oppure trovarsi in una situazione di difficoltà momentanea. Prima di procedere con le vie legali quindi, che spesso si rivelano lunghe e costose, è meglio iniziare con un metodo più soft: scrivere una lettera di sollecito è il modo migliore per ricordargli i suoi obblighi e per mostrarti disponibile al dialogo.
Fattura
Il motivo più ricorrente di invio del sollecito di pagamento riguarda fatture non pagate da parte di clienti privati oppure aziende. In questo caso è preferibile seguire un iter di corrispondenza con precise lettere di sollecito.
Leggi subito la guida completa all’invio del sollecito di pagamento della fattura.
Motivi
Una lettera di sollecito può invitare al pagamento di:
Canoni di affitto arretrati
Se l’inquilino del tuo locale non sta pagando più il canone di affitto puoi, prima di attivare pratiche più onerose (anche per lo stesso locatore) come ad esempio lo sfratto, scrivere un sollecito per rammentare la sua mancanza.
Mancato pagamento dello stipendio
Il datore di lavoro deve remunerare i dipendenti con una puntuale busta paga (art. 36 della Costituzione e l’art. 2099 del c.c.). Considera infine che, un ritardo superiore a quattro mensilità costituisce giusta causa di dimissioni (Tribunale di Milano pronuncia del 10/05/2014).
Mancato pagamento parcella libero professionista
Se sei un avvocato, un commercialista, un dentista o altro tipo di libero professionista ti saranno sicuramente capitati clienti che fanno finta di essersi dimenticati di pagare la fattura. A volte è così. Altre volte si cela un tentativo di non pagare il servizio ottenuto.
Attenzione
Invia la lettera tramite PEC (posta elettronica certificata) oppure tramite raccomandata A/R. In questo modo hai la certezza della ricezione da parte del destinatario.
Scarica subito il modello compilabile WORD di sollecito di pagamento generico.
Scarica subito il modello compilabile WORD di sollecito di pagamento per libero professionista.
Scarica subito il modello compilabile WORD di sollecito di pagamento dello stipendio.
Se non si paga
Hai ricevuto una lettera di sollecito di pagamento. Sicuramente ti stai chiedendo cosa succede se non paghi. Le conseguenze sono diverse a seconda del mittente che ti ha inviato la lettera. Infatti, se si tratta di un sollecito per:
- Affitto, la conseguenza del mancato pagamento potrebbe essere lo sfratto;
- Bollette, la conseguenza potrebbe essere il taglio della fornitura (del gas, della corrente, ecc.); ecco cosa succede se l’inquilino non paga l’affitto;
- Stipendio, la conseguenze potrebbero essere due: le dimissioni per giusta causa dei dipendenti che non hai pagato e l’avvio di una procedura giudiziaria da parte loro, per recuperare quanto hanno diritto e ottenere il risarcimento dei danni;
- Equitalia, le conseguenze possono essere molteplici e dipendono dall’entità della somma dovuta. Il fisco non dimentica i propri debitori: se devi una piccola somma, in caso di ritardi dovrai pagare anche interessi di mora e sanzioni. Se invece si tratta di una somma importante, la procedura di recupero del credito potrebbe concludersi anche con il pignoramento dei tuoi beni o addirittura della tua casa di proprietà.
Se hai ricevuto una lettera o una telefonata di sollecito da parte di un’agenzia di recupero crediti non credere assolutamente se ti hanno detto che, in caso di persistente morosità, manderanno gli ufficiali giudiziari a casa tua a pignorarti tutto o addirittura a bloccarti lo stipendio. Le agenzie private di recupero crediti non possono svolgere attività giudiziale, ma possono fare solo ed esclusivamente attività di sollecito.
Il valore di quella telefonata quindi, è la stessa di una lettera di invito a pagare. Al massimo interrompe i termini di prescrizione, ma non avvia assolutamente un procedimento giudiziale.
Solo gli avvocati (che non siano dipendenti dell’agenzia suddetta) possono avviare la procedura giudiziale volta all’accertamento del credito e al suo recupero (anche tramite pignoramento dei beni). Finché non ti arriva una lettera di un legale quindi, nessuno può venire a casa tua a pignorarti dei beni, né tantomeno può bloccarti lo stipendio.
Attenzione
L’avvocato deve essere un libero professionista e non un dipendente dell’agenzia di recupero. Se quindi ricevi una telefonata di una persona che si presenta come avvocato, non dargli retta. Un professionista ti invierebbe sicuramente una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno.
Attenzione
Se il tuo creditore possiede un titolo immediatamente esecutivo, per ottenere quanto gli spetta non ha bisogno dell’avvocato: può rivolgersi direttamente all’ufficiale giudiziario. I titoli immediatamente esecutivi sono: assegno, cambiale, sentenza del tribunale o contratto di mutuo.
Se quindi il tuo creditore non possiede nessuno di questi documenti, per avviare giudizialmente la procedura di recupero, deve rivolgersi a un avvocato. Le agenzie di recupero crediti possono solo fare attività di sollecito. Non possono neanche presentarsi a casa tua (qualificandosi come “autorità”): in tal caso commetterebbero reato di “violazione di domicilio”.
Contestazione
Ricevere solleciti di pagamento per somme non effettivamente dovute, non è così raro come si possa pensare. Truffe, raggiri, calcoli sbagliati o semplici errori fatti in buona fede, sono i motivi per cui puoi imbatterti in una richiesta di pagamento immotivata. A questo punto, la cosa migliore da fare è: non pagare e rispondere con una lettera di contestazione.
Invia la lettera tramite raccomandata A/R: in questo modo avrai la ricevuta di avvenuta consegna al destinatario. Per impugnare una richiesta di pagamento non serve un avvocato: basta scrivere una lettera dettagliata in cui scrivi che non sei disposto a pagare e perchè contesti il pagamento.
Attenzione
Se la richiesta di pagamento ti è arrivata ma tu hai già fatto il pagamento, allora il problema non sussiste. Basta inviare una lettera in cui sottolinei di aver già provveduto al pagamento.
Scarica subito il modello fac simile compilabile WORD della lettera di pagamento effettuato.
Ricorso avverso Equitalia
Se hai ricevuto un sollecito di pagamento illegittimo, da parte di Equitalia, puoi contestarlo:
- Contattando direttamente Equitalia, per far presente l’errore e quindi trovare l’accordo;
- Dinanzi alla Commissione Tributaria (Tribunale), se Equitalia continua a pretendere il pagamento.
La lettera di solito arriva nelle seguenti forme:
- Sollecito;
- Avviso bonario;
- Intimazione.
Ecco i casi in cui puoi impugnarla dinanzi alla Commissione Tributaria (Cass. S.U. 8928/14; Cass. 12194/2008, Cass. 18642/2012.):
- Hai già pagato il tuo debito;
- Calcolo errato della somma dovuta;
- Il credito preteso da Equitalia è andato in prescrizione;
- La richiesta si riferisce a cartelle di pagamento che non hai mai ricevuto. L’Agenzia delle Entrate (o Equitalia) infatti, deve metterti in condizione di conoscere le somme che devi pagare e questo lo fa tramite le cartelle di pagamento. Se non l’hai ricevuta e ti è arrivato direttamente l’avviso bonario, allora puoi impugnarlo.