Le spese di rappresentanza sono tutti quei costi sostenuti dall’impresa o dal libero professionista per promuovere, mantenere e accrescere l’immagine dell’attività. Sono quindi costi che, direttamente o indirettamente, migliorano l’attività e tendono a creare reddito.

In questa guida completa sulle spese di rappresentanza ti spiego cosa sono, quali sono, soprattutto nei riguardi dell’elenco individuato dal D.M. 19/11/2008, cosa dice la normativa in merito ed infine cosa è previsto per gli enti locali che sostengono spese di rappresentanza.

Cosa sono e definizione

Un’attività di impresa o un libero professionista, per andare avanti e migliorare, deve costruirsi una certa immagine. E lo fa grazie alle attività di rappresentanza: convegni, ricevimenti, manifestazioni e perché no anche feste, sono tutti costi strumentali all’impresa, quindi deducibili.

Esempio

Deducibilità significa che puoi dedurre il costo ai fini del reddito di impresa.

Supponiamo che quest’anno la tua impresa abbia avuto ricavi pari a 20.000 euro e spese di rappresentanza pari a 1.000 euro. Per il calcolo del reddito di impresa e quindi della base imponibile su cui calcolare le tasse, devi detrarre dai ricavi tutti i costi, quindi anche quei 1.000 euro di spese di rappresentanza.

Detraibilità IVA

Per quanto concerne le spese di rappresentanza, l’IVA relativa è detraibile solo se il costo unitario non supera i 50 euro (articolo 30 D.Lgs. n. 175/2014). Se supera tale importo, allora l’IVA non è detraibile. Anche per quanto riguarda gli omaggi, l’IVA è detraibile solo se il costo unitario non supera i 50 euro.

Deducibilità

Limite

Il fatto che il costo di rappresentanza sia deducibile non significa che tu possa dedurre qualsiasi importo senza alcun limite. Puoi infatti dedurre le spese di rappresentanza in misura percentuale in base a specifici scaglioni di fatturato:

Trattamento fiscale
RicaviLimite di deducibilità
Da 0 a 10 mln di euro1,5% dei ricavi
Parte compresa tra i 10 mln
e fino a 50 mln
0,6% dei ricavi
Parte oltre 50 mln0,4% dei ricavi

Esempio

Supponiamo che quest’anno l’impresa abbia un fatturato di 1 milione di euro: rientra quindi nel primo scaglione. Ciò significa che può dedurre fino a un massimo di 15.000 euro. Se quindi ha avuto spese di rappresentanza pari a 20.000 euro, può dedurne solo 15.000, non di più.

Quali sono

Il comma 2 dell’art. 108 del TUIR sancisce che le spese assunte comprare beni, sono sempre deducibili senza limiti, se hanno le seguenti caratteristiche:

  • Sono distribuiti gratis (a clienti, dipendenti, ecc.);
  • Hanno un valore unitario fino a 50 euro.

Attenzione

I 50 euro si riferiscono al valore unitario del bene e non al singolo bene che lo compone.

Altri casi

Negli altri casi, quindi per importi maggiori di 50 euro, le spese di rappresentanza sono deducibili purché inerenti all’attività aziendale. Il D.M. 19/11/2008 stabilisce che una spesa di rappresentanza è inerente quando:

  1. Erogata gratuitamente, quindi chi la riceve non deve pagare alcunché;
  2. Ha finalità promozionali o di pubbliche relazioni;
  3. Ragionevolmente è in grado di generare benefici per l’azienda o comunque è coerente con le pratiche commerciali del settore.

Ricapitolando, se il valore unitario della spesa non supera i 50 euro, è sempre deducibile.

Negli altri casi, quindi dove il valore unitario supera i 50 euro, la deducibilità è consentita solo se la spesa è inerente all’attività aziendale. Inoltre, sempre nel caso di spesa di rappresentanza oltre 50 euro, essa è deducibile entro i seguenti limiti:

Limiti
RicaviLimite di deducibilità
Da 0 a 10 mln di euro1,5% dei ricavi
Parte compresa tra i 10 mln
e fino a 50 mln
0,6% dei ricavi
Parte oltre 50 mln0,4% dei ricavi

Per il calcolo dei ricavi su cui applicare la percentuale indicata nella tabella, devi considerare le voci A1 e A5 del conto economico.

Elenco

Per una maggiore chiarezza, il D.M. 19/11/2008 individua un elenco delle spese considerate di rappresentanza e che quindi sono deducibili nei limiti sopra esposti:

  • Viaggi turistici con finalità di promozione del prodotto aziendale;
  • Feste, convegni, ricevimenti, feste per ricorrenza nazionali da calendario, feste religiose;
  • Feste per l’apertura di nuove sedi o filiali o stabilimenti;
  • Mostre od eventi in cui sono esposti i beni o i servizi dell’azienda;
  • Tutte le altre spese per beni e servizi distribuiti gratis purché tali beni e/o servizi rispettino il principio di inerenza suddetto.

Il D.M. 19/11/2008 chiarisce infine quali spese non sono considerate di rappresentanza le spese di viaggio, vitto e alloggio di:

  • Clienti o potenziali clienti invitati ad assistere a mostre, fiere, visite a sedi o stabilimenti ove sono rappresentati beni o servizi dell’impresa;
  • Dell’imprenditore titolare di ditta individuale per partecipare a mostre, fiere ed eventi simili ove sono rappresentati beni o servizi dell’impresa.

Queste spese non sono considerate spese di rappresentanza e quindi sono completamente deducibili e senza il limite relativo ai ricavi.

Importante

Tali spese sono interamente deducibili e senza limiti a condizione che l’impresa conservi tutta la documentazione relativa a numero e dati delle persone ospitate, durata, luogo, data ed eventuali ricevute di prenotazione.

Esempio di calcolo

La Beta Srl ha realizzato durante l’anno un ammontare di ricavi pari a 60 milioni di euro. Le spese di rappresentanza sono state pari a 500.000 euro.

Calcolo spese di rappresentanza deducibili
RicaviPercentualeImporto deducibile
fino a 10 milioni di euro1,5% di 10 milioni150.000
da 10.000.001 euro a 50 milioni, ossia su 40 milioni0,6% di 40 milioni240.000
oltre 50.000.000, ossia su 10 milioni0,4% di 10 milioni40.000
TOTALE430.000

430.000 euro è l’importo massimo di spese di rappresentanza deducibile. L’azienda quindi potrà dedurre solo tale somma e non i restanti 70.000 euro.

Normativa

Art. 108 TUIR comma 2

Il TUIR stabilisce la deducibilità delle le spese di rappresentanza se posseggono i seguenti requisiti:

  1. Inerenza;
  2. Congruità.

Inerenza. Una spesa è inerente quando ha finalità promozionali ed aiuta a generare tornaconti economici oppure è coerente con le consuetudini commerciali del settore.

Congruità. Una spesa è congrua quando non eccede un determinato valore che, come visto poc’anzi, è rapportato ai ricavi dell’esercizio. Per esempio, supponiamo che un’azienda registri dei ricavi pari a 100.000 euro e delle spese di rappresentanza pari a 90.000 euro: è decisamente non congrua! Ecco perché la deducibilità è ammessa nei limiti percentuali della tabella in alto.

Corte dei Conti: spese di rappresentanza degli enti locali

La Corte dei Conti Sez. controllo Lombardia, con la delibera n. 178/2017 ha sancito che sono deducibili le spese di rappresentanza assunte per mantenere/aumentare il ruolo o la reputazione dell’ente (la Corte dei Conti Sez. controllo Lombardia si era espressa anche in passato su questo punto, con la delibera n. 200/2016).

Di contro, non rappresentano spese di rappresentanza e quindi non sono deducibili, i costi non strettamente inerenti ad aumentare/mantenere il ruolo o il pregio dell’ente.

Nello specifico il caso riguardava un Comune che aveva sostenuto spese di pubblicazione necrologi di partenti di dipendenti comunali e spese relative a omaggi e regali per il pensionamento dei dipendenti. Alla luce della sentenza della Corte dei Conti, queste due spese (necrologi di parenti dipendenti e omaggi in occasione del pensionamento) non hanno nulla a che vedere con la finalità dell’ente locale, dunque non sono deducibili.