Hai sostenuto delle spese per l’abbonamento del treno, del pullman, della metropolitana, per andare a scuola o a lavoro. Ricorda di conservare il documento di viaggio, perché puoi scaricare il costo al momento della dichiarazione dei redditi e ottenere un rimborso in busta paga o sulla pensione.

In questa guida completa sulla detrazione spese trasporto pubblico ti spiego come fare, cosa si intende per abbonamento, a quanto ammonta la percentuale di detrazione a cui hai diritto, qual è la somma massima, a chi spetta, i documenti da conservare ed esibire all’Agenzia delle Entrate in caso di controllo.

Come detrarle

Lo scorso anno hai sostenuto spese per il trasporto pubblico? Per esempio spese per il trasporto scolastico dei figli, oppure spese per il tuo abbonamento per andare a lavoro. Sappi che se presenti la dichiarazione dei redditi puoi detrarle dalle tasse pagate e ottenere quindi un rimborso in busta paga.

Hai diritto a un rimborso del 19% sulla spesa sostenuta, per una spesa detraibile massima di 250 euro. Puoi quindi ottenere una detrazione di massimo 47,5 euro annui. Se per esempio spendi 500 euro di abbonamento, non puoi ottenere un rimborso del 19% su 500 euro, ma il massimo che puoi avere è sempre di 47,5 euro.

La detrazione per abbonamenti del:

  1. Trasporto pubblico comunale;
  2. Trasporto pubblico regionale;
  3. Trasporto pubblico nazionale.

Puoi scaricare sia le spese effettuate per te, oppure per i familiari a carico.

Quando un familiare si considera a carico

Un familiare si considera a tuo carico in due casi:

  1. Ha meno di 24 anni e un reddito pari a zero oppure inferiore a 4.000 euro annui lordi;
  2. Ha più di 24 anni e un reddito pari a zero oppure inferiore a 2.840,51 euro annui lordi.

Per esempio tua moglie o tuo marito possono essere a carico, se hanno un reddito minore di 2.840,51 euro (e hanno più di 24 anni). I figli quindi, se non sono autonomi economicamente, rimangono a carico dei genitori anche se superano i 24 anni di età, però il limite reddituale per essere considerati a carico diminuisce da 4.000 a 2.840,51 euro.

Chiaramente se il figlio non ha reddito, il problema non si pone: puoi considerarlo a tuo carico indipendentemente dalla sua età.

Documenti da conservare

Per ottenere la detrazione quindi, devi inserire la spesa nel tuo 730. Otterrai il rimborso nella tua busta paga di luglio (se sei un lavoratore) oppure sulla pensione di agosto (se invece sei in pensione).

Ricorda di conservare sempre i seguenti documenti:

  1. Titolo di viaggio (l’abbonamento);
  2. La ricevuta di pagamento (scontrino, fattura…).

Se hai comprato un abbonamento per il quale l’agenzia non ha obbligo di emettere fattura, lo stesso abbonamento rappresenta documento fiscale purché contenga i seguenti dati:

  1. Nome azienda di trasporto;
  2. Numero di partita IVA;
  3. Numero progressivo dell’abbonamento;
  4. Descrizione del servizio di trasporto;
  5.  Data di obliterazione;
  6. Durata abbonamento;
  7. Costo.

Se hai pagato l’abbonamento in formato elettronico, devi conservare appositi documenti con i dati necessari a identificare il titolo di viaggio e il titolo di trasporto, come sopra.

Se l’abbonamento non è nominativo, puoi conservare una dichiarazione sostitutiva di atto notorio ex D.P.R. 445/2000, dove appunto dichiari di aver comprato il titolo di viaggio per te o un tuo familiare a carico.

A chi spetta

Hai diritto al rimborso IRPEF se sei uno di questi soggetti:

  • Studente;
  • Lavoratore;
  • Pensionato.

Come detto nei passi precedenti, al detrazione ti spetta anche per i familiari a carico, sempre su una spesa massima di 250 euro. Se spendi più di 250 euro, non puoi detrarre l’importo che va oltre questa somma.

Se il tuo datore di lavoro ti rimborsa il costo pagato per l’abbonamento, è chiaro che non puoi chiedere il rimborso, perché la spesa alla fine dei conti non l’hai sostenuta. Inoltre, i soldi che il tuo datore di lavoro ti accredita come rimborso spese di trasporto non fanno cumulo con il reddito, quindi non devi pagarci le tasse.

Il limite massimo di spesa detraibile, come già chiarito, è di 250 euro annui. Bisogna però precisare che si tratta di spesa per abbonato e non per persona che detrae. Facciamo un esempio numerico per comprendere meglio.

Supponiamo che tuo e tuo marito abbiate un figlio e spendete 400 euro per il suo abbonamento scolastico. Non pensare che tu possa detrarre 200 euro e tuo marito possa detrarre gli altri 200! La spesa massima detraibile di 250 euro vale per abbonato, e l’abbonato è tuo figlio: puoi scaricare 125 euro tu e 125 euro tuo marito, non di più.

Abbonamento

Per abbonamento si intende un voucher che permette all’abbonato di fare un numero di viaggi senza limite e in più giorni, entro uno specifico percorso oppure sull’intera linea, in un arco di tempo specificato. Ne deriva che non puoi scaricare i singoli biglietti, neanche quelli giornalieri.

Occorre sottolineare che la spesa effettuata si detrae per cassa e non per competenza. Ti spiego cosa significa con un esempio pratico. Supponiamo che compri un abbonamento il 15 aprile 2021 e questo abbonamento vale da aprile 2021 ad aprile 2022.

Significa che questo abbonamento è di competenza anni 2021 e 2022. A quest punto potresti chiederti se scaricarlo nel 730 del 2021 o nel 730 del 2022. In realtà non importa la competenza, ma come ti ho detto la cassa, ossia il momento in cui ha sborsato il denaro.

Supponiamo quindi che tu abbia comprato l’abbonamento il 15 aprile 2021, significa che quel costo devi scaricarlo nel 730 da presentare nell’anno successivo, ossia nel 2022, non di certo da quello del 2023. Il costo lo hai sostenuto nel 2021 e quindi puoi scaricarlo nel 730/2022 ossia quello di competenza 2021.