Certo, sono belli i fiori, gli abiti, lo sfarzo che accompagnano un matrimonio classico, ma quando si tratta di sposarsi in comune, nulla di tutto ciò è necessario. Per dire ufficialmente “lo voglio”, basta un officiante, due testimoni e ovviamente gli sposi.
In questa guida completa su come sposarsi in comune, ti spiego cosa serve, quali sono i documenti necessari, come chiedere le pubblicazioni, costo e tempi, se e quando sono obbligatori i testimoni e se potete sposarvi da soli senza testimoni, ti spiego se sono obbligatorie le fedi, infine come sposarsi di domenica oppure in un comune diverso da quello di residenza.
Indice
Cosa serve
La prima cosa da fare, è quella di prendere un appuntamento presso il Comune, precisamente presso l’Ufficio di stato civile, nel Comune dove uno dei due ha la residenza. Se entrambi avete la residenza nello stesso comune, allora l’ufficio è quello.
Una volta in comune, dovete portare con voi dei documenti, in modo da chiedere le pubblicazioni e fissare le data delle nozze. Ecco i documenti da consegnare:
- Documento di identità (carta di identità, o patente…);
- Codice fiscale;
- Marca da bollo da 16 euro;
- Stato di famiglia (lo puoi chiedere in comune, qualche giorno prima di presentarti a chiedere le pubblicazioni);
- Autocertificazione, che puoi compilare lo stesso giorno presso l’Ufficio di Stato Civile.
Dovete quindi comunicare al funzionario la data di matrimonio. Il funzionario vi fa quindi firmare un verbale delle pubblicazioni, Dopo le pubblicazioni, avete 180 giorni per sposarvi. Se non lo fate, dovete chiedere nuove pubblicazioni.
Costo e tempi
Vediamo di seguito quali sono costi e tempistiche per sposarsi in comune.
Prezzo da pagare
Per sposarti in comune, i costi da sostenere sono i seguenti:
- Marca da bollo da 16 euro, se tu e il futuro coniuge avete residenza nel medesimo comune. Due marche da bollo da 16 euro (quindi 32 euro) se risiedete in comuni diversi;
- Affitto della sala comunale. In questo caso i costi sono molto variabili. Si va da 0 a 500 euro. Diversi comuni non fanno pagare nulla, altri invece prevedono un costo. Contatta il comune dove desideri sposarti per conoscere il costo preciso.
Tempistiche
A partire dal quarto giorno dopo le pubblicazioni, avete sei mesi per sposarvi. Se non vi sposate entro sei mesi, dovete rifare le pubblicazioni, tutto daccapo.
In genere, tra la richiesta di pubblicazioni e il matrimonio, possono passare anche un paio di mesi, o addirittura un mese, se la sala comunale è disponibile. Sposarsi in comune velocemente è quindi possibile, tutto dipende da quanti matrimoni ha già in programma il comune e dal carico di lavoro.
Da soli
Tu e il tuo partner potete sposarvi in comune da soli. Nessuno vi obbliga ad avere degli invitati o altre persone che assistano alla vostra cerimonia. La presenza di altre persone è una vostra scelta.
Per sposarsi in comune servono i testimoni, sono obbligatori?
Questo però non vale per i testimoni: per sposarsi in comune i testimoni sono obbligatori. Quanti testimoni servono per sposarsi in comune: ne bastano due, uno per te e uno per la controparte. Il numero minimo è due, ma se volete ne potete avere anche di più. Diversi coniugi scelgono infatti di averne due a testa, per esempio.
Senza fedi
Lo scambio delle fedi è una consuetudine, un modo con cui i due neo coniugi si dichiarano amore eterno. Rappresenta un simbolo: la fede significa amore per tutta la vita e promessa di essere fedeli l’uno all’altro.
Nel matrimonio civile, le fedi non sono obbligatorie: se quindi tu e il tuo partner non apprezzate questa usanza, nessuno vi obbliga. Potete tranquillamente sposarvi senza scambio di fedi.
Poi in chiesa
Se vi siete già sposati in comune, quando e se lo desiderate, potete anche sposarvi in chiesa. Non c’è alcun limite di tempo per il matrimonio in chiesa, nessuno vi obbliga a rispettare dei tempi.
Potete quindi sposarvi in chiesa alcuni giorni dopo il rito civile, così come potete sposarvi in chiesa dopo tanti anni: la scelta sta a voi. La legge, tra l’altro, non obbliga i coniugi a sposarsi anche con rito religioso: nel caso, sarebbe una vostra scelta, secondo i vostri tempi.
Domenica
Il tuo sogno è quello di sposarti di domenica? Oppure quel ristorante che tanto adori, nel mese in cui vorresti sposarti ha solo una disponibilità, ed è proprio di domenica? Di conseguenza, vorresti celebrare il tuo matrimonio in comune proprio quel giorno, di domenica.
Non i sono divieti per il matrimonio durante il week end, ma tutto dipende dal comune: ci sono comuni che permettono di sposarsi la domenica, altri che invece non effettuano riti durante le giornate festive. Alcuni permettono il matrimonio solo la domenica mattina, ma non il pomeriggio. Non ti rimane che chiedere al comune presso cui intendi sposarti.
Comune diverso da quello di residenza
Se tu e il tuo futuro coniuge desiderate sposarvi in un comune diverso da quello in cui risiedete, potete farlo, non c’è alcun problema. Solamente si complica un po’ l’iter. Nulla di impossibile o molto complicato, ma dovete muovervi con un largo anticipo, visto che ci sono più passi da fare:
- Ognuno di voi deve recarsi al proprio comune di residenza e chiedere il nulla osta al matrimonio in comune diverso. Se la location non è la casa comunale ma un altro posto (per esempio una sala ricevimenti, una villa…) chiedi se questo luogo rientra tra gli spazi autorizzati ai matrimoni (in genere puoi controllarlo direttamente sul sito del tuo comune, nella sezione apposita dedicata ai matrimoni);
- Una volta ottenuto il nulla osta, potete recarvi presso l’ufficio comunale dove intendete sposarvi e consegnare i documenti come spiegato nei paragrafi precedenti.
Se la location che avete scelto è molto ambita, vi conviene agire con molto anticipo, almeno uno o due anni prima.