Un dipendente riceve un importo fisso di denaro ogni mese commisurato al ruolo che ricopre all’interno della gerarchia aziendale. Con il lavoro svolto accumula anche permessi, ferie, assicurazione sanitaria e copertura previdenziale.
In questa guida completa ti spiego la differenza tra stipendio lordo e netto, ti fornisco la formula generale per calcolarli, cosa bisogna sottrarre al lordo per arrivare al netto, gli elementi di cui è composta una busta paga, infine quali sono in generale le tasse da detrarre allo stipendio.
Indice
Significato
Lo stipendio è l’importo di denaro che un datore di lavoro consegna ai suoi dipendenti in cambio del lavoro svolto. Lo paga ad intervalli fissi, generalmente su base mensile.
In molti paesi, l’offerta e la domanda di risorse giocano un ruolo importante nella valutazione dello stipendio: quanti posti vacanti ci sono per un determinato ruolo rispetto al numero di persone in grado di ricoprire quella posizione? E’ questo che fa alzare o ridurre l’asticella dello stipendio.
Se per un determinato ruolo ci sono tantissimi candidati in grado di ricoprirlo, generalmente lo stipendio non è altissimo. Al contrario, più il lavoro è difficile, ma soprattutto meno sono le persone in grado di svolgere, maggiore è lo stipendio offerto.
Quando si tratta di busta paga, i modi per parlare dello stipendio sono tanti: due termini importanti da capire sono la retribuzione netta e la retribuzione lorda.
La retribuzione lorda è la quantità di denaro che un dipendente riceve prima che vengano prelevate tasse e contributi. Ad esempio, quando un datore di lavoro dice a un dipendente: “Ti pagherò 30.000 euro l’anno”, significa che gli pagherà 30.000 euro di stipendio lordo. Difficilmente si riferisce al netto.
La retribuzione netta è la quantità di denaro che un dipendente porta a casa dopo avere sottratto dal lordo tutte le tasse e i contributi previdenziali. Questi sono i soldi che il dipendente ha effettivamente il giorno dello stipendio.
Differenza
La differenza si può comprendere meglio facendo un esempio concreto. Supponiamo che un datore di lavoro dica al dipendente “ti pagherò 30.000 euro all’anno”. Significa che ti pagherà 30.000 euro lordi. A questi quindi devi togliere tasse e contributi (una parte di contributi la paga lui, un’altra parte la paghi tu, sottratta dal tuo stipendio).
Supponiamo che su 30.000 euro ci siano da pagare 3.000 euro di tasse e 1.000 euro di contributi INPS. Ti restano 27.000 euro, che è lo stipendio annuo netto. Per conoscere lo stipendio mensile netto basta fare 27.000 / 12 oppure 27.000 / 13 se il tuo contratto prevede la tredicesima.
Entrambi i termini compaiono sulla busta paga dei dipendenti. La retribuzione lorda di solito è nella parte superiore della busta paga, mentre la retribuzione netta appare nella parte inferiore, in genere dopo l’elenco delle detrazioni subite (tasse e contributi).
Formula per calcolarli
Supponiamo che il salario mensile lordo sia pari a 1.800 euro. A questo importo bisogna sottrarre:
- IRPEF; ossia l’imposta sul reddito delle persone fisiche, che è la quota più importante in uno stipendio;
- Contributi previdenziali INPS; che servono pagare la pensione futura, ma anche malattia, gravidanza e per coprire il dipendente da vari eventi che possono capitare durante la vita lavorativa;
- Addizionali regionali, provinciali e comunali; sono tasse che vanno alla Regione, alla Provincia e al Comune.
C’è poi da dire che il dipendente usufruisce di alcune agevolazioni, quali ad esempio:
- Detrazioni di imposta per lavoro dipendente. Significa che se devi pagare per esempio 1.000 euro di IRPEF, siccome sei un dipendente, il fisco te ne toglie 200. Quindi alla fine dei conti paghi 800 euro di IRPEF e non 1.000.
- Bonus per i dipendenti, ossia crediti di imposta o importi aggiuntivi che aumentano il netto.
- Assegni famigliari, ossia contributi statali per chi ha figli o familiari a carico.
Calcolo retribuzione lorda per un dipendente
Per calcolare la retribuzione lorda di un dipendente, bisogna moltiplicare la sua tariffa oraria per il numero di ore lavorate. Al risultato vanno poi aggiunti straordinari, mance e commissioni.
Ad esempio, un imprenditore paga Tizio 15 euro l’ora per 40 ore a settimana. Il salario lordo di Tizio è pari a:
15 x 170 = 2.550 euro => dove 170 sono le ore lavorate da Tizio in un mese.
Per calcolare la retribuzione lorda però, bisogna aggiungere le altre fonti di reddito, come straordinari o commissioni varie. Se infatti Tizio fa degli straordinari, supponendo che lo straordinario viene pagato 1,5 volte la sua retribuzione oraria normale:
- 15 x 1,5 = 22,5 euro è la tariffa oraria di Tizio in straordinario;
- Supponiamo che in un mese Tizio faccia 15 ore di straordinario;
22,5 x 15 = 337,5 è l’aggiunta da fare al salario lordo.
Lo stipendio lordo complessivo è pari a 2.550 + 337,5 = 2887,5 euro.
A questo stipendio poi, bisogna togliere tasse e contributi. Il netto sarà pari a circa 2.000 euro al mese.
Tasse
Per arrivare allo stipendio netto del dipendente, bisogna sapere cosa bisogna togliere. Ci sono due tipologie di elementi da sottrarre:
- Elementi obbligatori, come ad esempio le tasse (IRPEF, addizionale comunale) e i contributi previdenziali INPS;
- Elementi facoltativi, come ad esempio assicurazione sanitaria o contributi pensionistici volontari.
La parte più “grossa” che viene sottratta da una busta paga, è composta da tasse e contributi previdenziali.