Cosa fare nel caso in cui si abbia un conto corrente cointestato con la persona defunta? Il conto corrente diviene automaticamente intestato soltanto alla persona in vita? Come comportarsi per quanto riguarda le tasse di successione sui conti correnti cointestati? Quale somma o percentuale é prevista da pagare? Cerchiamo di dare una risposta a tutte queste domande, partendo dagli obblighi e oneri che gravano sugli eredi dal momento della morte del congiunto.
Gli eredi devono presentare, entro un anno dalla morte del soggetto, la dichiarazione di successione, dove vengono indicate tutte le somme e i beni avuti in eredità soggetti ad imposta. Tale dichiarazione deve essere redatta secondo le norme e modulistica conformi a quelli approvati dal Ministero delle finanze.
La dichiarazione va presentata all’Agenzia delle entrate competente in base all’ultimo domicilio della persona scomparsa. L’imposta o tassa di successione non va pagata subito nel momento in cui consegniamo la dichiarazione, ma occorre attendere che venga calcolata e liquidata dall’Agenzia delle Entrate, che avviserà gli eredi con una notifica di avviso. Da questa notifica il pagamento deve avvenire nei 60 giorni successivi.
Nella dichiarazione di successione devono essere indicati:
– i dati anagrafici della persona defunta e degli eredi
– la descrizione analitica e il valore di tutti i beni e diritti soggetti all’imposta
– i conti correnti bancari e tutti gli investimenti finanziari (ad eccezione dei titoli di Stato o equiparati).
Per quanto riguarda i conti correnti bancari e gli investimenti in prodotti finanziari dovremo chiedere direttamente alla banca un documento che indichi per iscritto la situazione del conto (saldo) o dei prodotti finanziari al momento della morte. Se il conto corrente é cointestato, la somma in saldo si considera divisa in parti uguali, per cui le tasse saranno dovute solo per la metà della somma.