Pagare gli studi diventa sempre più difficile in tempi di crisi. Ecco perchè molti studenti, oltre a portare avanti i propri studi, decidono anche di lavorare, per potersi mantenere o perlomeno contribuire alle spese insieme alla famiglia. Purtroppo però, tra studio e lavoro a volte i tempi si allungano e si finisce fuori corso.
Purtroppo le tasse universitarie per gli studenti fuori corso possono aumentare addirittura del 50%, rispetto agli studenti che invece sono ancora in regola con gli esami. E per chi ha un reddito di oltre 150.000 euro, l’aumento é addirittura fino al 100%. A quanto ammontano le tasse per universitari fuori corso lavoratori? Sono previste delle agevolazioni per chi lavora oltre a studiare?
A questo punto in molti si chiedono: abbiamo deciso di lavorare e studiare proprio per evitare di pesare sul bilancio familiare e chiaramente il percorso di studi alcune volte ne risente, rallentando, perché oltre alle ore da dedicare allo studio ci sono quelle da dedicare al lavoro. L’università cosa fa? Al posto di agevolare questi studenti, li aggravia di un maggior balzello fiscale? Le cose non stanno esattamente cosi: vediamo di fare dei chiarimenti.
Partiamo innanzitutto dall’emendamento di spending review 2012, emendamento presentato dai relatori e approvato dalla Commissione Bilancio del Senato. In base al testo dell’emendamento, gli atenei possono disporre degli aumenti secondo criteri contenuti in un decreto del ministero dell’Istruzione, da adottare entro il 31 marzo di ogni anno accademico. Gli aumenti delle tasse universitarie dei fuori corso, devono tener presente i principi di equità, nonché progressività e redistribuzione, il ritardo rispetto ai corsi di studio, il reddito familiare Isee, il numero di studenti universitario in famiglia e della condizione degli studenti lavoratori.
E proprio su questo punto: “condizione dei lavoratori studenti”, le agevolazioni ci sono. Per esempio: oggi in moltissime università uno studente lavoratore può decidere di iscriversi part time (dedicato proprio agli studenti lavoratori) o full time. Chiaramente con il part time ci si impiega maggior tempo a laurearsi, però si pagano tasse ridotte rispetto al full time. Per richiedere queste agevolazioni occorre presentare dei documenti che attestino la propria effettiva occupazione e che indichino il numero di ore settimanali di lavoro.
Inoltre lo studente lavoratore, può usufruire, nei confronti del tuo datore di lavoro, di permessi giornalieri retribuiti per andare a sostenere gli esami, ha diritto a svolgere turni lavorativi agevolati e alle cosiddette 150 ore.