Un’occasione di guadagno scartata, è una grande occasione persa. Ma prima di investire tempo, e sopratutto denaro, devi capire se è veramente una mossa potenzialmente giusta, oppure se rischia di rivelarsi un pugno di mosche.

In questa guida completa sul tasso interno di rendimento te ne fornisco la definizione, ti spiego a cosa serve, come calcolarlo, con quale formula, come usare un foglio Excel per il calcolo, i pro e i contro di questo indicatore e come ovviare agli svantaggi, infine cosa significa quando è negativo.

Definizione

Hai avuto una grande idea per un nuovo investimento che potrebbe aumentare le tue entrate, ma prima di impiegare denaro, vuoi effettivamente capire cosa aspettarti da questo investimento, quanto conviene.

Oppure lavori in una grande azienda, nel settore Business & Budgeting, e sai già che i dirigenti senior vorranno sapere qual è il ritorno sull’investimento (ROI) di questa tua idea. Prima di investire, occorre fare le dovute analisi.

Esistono diversi metodi utili per calcolare il ROI. Uno di questi è proprio il tasso interno di rendimento (TIR): esso indica il tasso di rendimento di un investimento (o di un progetto).

Si usa per capire se un investimento o un progetto produrrà un guadagno superiore ai costi. Permette anche di confrontare differenti investimenti (progetti) e scegliere quello con il TIR più alto, che teoricamente sarebbe quello più vantaggioso, che frutta maggiore denaro.

Si chiama “interno” non per qualche complicata motivazione, ma semplicemente perché non considera alcun fattore esterno (per esempio l’inflazione).

Come calcolare

Supponiamo che tu stia proponendo un investimento di 5.000 euro che porterà 1.200 euro per quattro anni. Non puoi semplicemente utilizzare il flusso di cassa pari a 4.800 euro (ossia 1.200 euro per 4 anni) per calcolare il tasso di rendimento perché è distribuito su quattro anni.

Devi usare la formula del tasso interno di rendimento (TIR), ossia un processo che provi i vari tassi di interesse annuali. Di seguito trovi la formula da applicare e anche una guida su come creare un foglio Excel con le formule già pronte.

Formula

La formula per il calcolo del TIR è la seguente:

Dove:

Ct = flusso di cassa netto al periodo t

C0 = Costo iniziale dell’investimento

r = tasso di attualizzazione

t = tempo (anni, mesi, ecc.).

Suggerimento

Siccome si tratta di un calcolo piuttosto complesso, puoi facilmente calcolare il tasso interno di rendimento con Excel o con altri calcolatori finanziari

Excel

Per poter calcolare il tasso di rendimenti in Excel, qui trovi una guida edita direttamente da Microsoft, che ti spiega passo per passo come fare.

Grazie ad Excel puoi inserire i valori in celle già complete di formule e ottenere facilmente il TIR di vari investimenti, per confrontarli.

Pro e contro

Vantaggi del TIR

Il TIR è un indicatore importante, per vari motivi:

  1. Risulta molto utile per analizzare i flussi di cassa futuri;
  2. Il calcolo è uniforme e dunque permette di valutare i vari investimenti allo stesso modo;
  3. Rappresenta un indicatore abbastanza affidabile per capire il ritorno su un investimento.

Svantaggi del TIR

Il TIR è molto usato dalle aziende, insieme ad altre tecniche di capital budgeting. Tuttavia, questo calcolo presenta alcune carenze:

  1. Il calcolo è difficile. Come hai visto nei passi precedenti, la formula non è proprio semplicissima. Tuttavia questo scoglio puoi superarlo usando i fogli di calcolo oppure calcolatori ad hoc.
  2. Il TIR presuppone che l’azienda reinvesta i flussi di cassa allo stesso tasso del progetto e non al costo del capitale, quindi potrebbe non fornire un quadro fedele della redditività.
  3. Non considera variabili esterne (ad esempio l’inflazione).

Proprio a causa di queste carenze, molti analisti preferiscono usare il tasso interno di rendimento modificato, dove i flussi di cassa vengono reinvestiti al costo del capitale e non del TIR.

A cosa serve

Le aziende effettuano investimenti vari per aumentare i propri ricavi. Oppure fanno progetti. Per esempio, una nuova grande idea imprenditoriale può necessitare investimenti nello sviluppo di un nuovo prodotto. Il management, prima di intraprendere il progetto, vuole conoscere il ritorno stimato su tali investimenti.

Il TIR è un metodo che permette di stimare e confrontare i progetti tra loro, in base al rendimento previsto. In genere, dinanzi a una carrellata di progetti, il management preferisce quello con il TIR più alto.

Negativo

Quando un’azienda o un investitore calcola il TIR e magari confronta il risultato dei vari investimenti (o progetti), tende a scegliere quello con il TIR più alto: si considera quello più redditizio. Un TIR elevato indica che l’investimento ha un buon potenziale, mentre uno basso indica una crescita bassa.

Un TIR negativo indica una crescita nulla o davvero irrisoria, dunque si tende a non considerare un progetto con un tasso negativo. Anche se, come visto nei paragrafi precedenti, non è detto che un investimento/progetto con un TIR basso o negativo sia completamente da scartare: il TIR presenta i suoi limiti e quindi quell’investimento, visto sotto un’altra ottica potrebbe risultare più vantaggioso.

Ecco perché gli analisti, nel valutare un investimento/progetto, non solo calcolano il TIR, ma anche altri indicatori. Il modo migliore per valutare un investimento o un progetto infatti, è quello che calcolare vari indicatori e non uno solo: lo scopo è quello di ottenere tante più informazioni, per fare le proprie valutazioni nella maniera più obiettiva possibile.