Le tipologie di contratto di lavoro in Italia sono numerose: ogni lavoro ha una sua realtà, le aziende possono avere un bisogno continuo di manodopera oppure intermittente, ecco perché lo scopo è quello di disporre anche di contratti flessibili, a seconda dei casi.

In questa guida completa su tutti i tipi di contratto di lavoro in Italia, ti elenco quali sono i contratti da dipendente previsti dalla legge, partendo dal contratto a tempo indeterminato, determinato, di somministrazione, a chiamata, di apprendistato, il lavoro accessorio con voucher, il contratto a progetto, il tirocinio formativo e infine il part time.

Indeterminato

Il contratto a tempo indeterminato, è un contratto di lavoro senza scadenza. È il contratto che, più degli altri, ti fa stare “tranquillo”, nel senso che non c’è scadenza, non c’è l’ansia di attendere il rinnovo.

Ad oggi tutti i nuovi contratti a tempo indeterminato, sono a tutele crescenti. Alcuni pensano che siano molto diversi dai vecchi contratti a tempo indeterminato, ma non è così. La differenza sta nel fatto che, mentre con il vecchio contratto, in caso di licenziamento illegittimo, il datore di lavoro era costretto a ridare il post all’ex dipendente (il famoso articolo 18, il reintegro), ora questo obbligo non c’è più. Facciamo un esempio concreto.

Supponiamo che l’azienda ti licenzi, perché sostiene di essere in esubero, in crisi. Tu però ritieni che sia un pretesto, che quindi sia un licenziamento illegittimo e ti rivolgi al tribunale. Il giudice ti da’ ragione! Se hai un contratto indeterminato vecchio, l’azienda deve reintegrarti al lavoro. Se hai un contratto a tutele crescenti, deve solo pagarti un’indennità, ma nessuno può obbligarla a riprenderti come dipendente.

Come sapere che tipo di contratto hai

Come sapere se hai un contratto a tempo indeterminato del precedente stampo oppure quello nuovo a tutele crescenti: semplice, se ti hanno assunto prima del 7 marzo 2015, hai il contratto precedente stampo. Dopo questa data, tutti i contratti a tempo indeterminato sono a tutele crescenti. Per tutti: operai, impiegati, quadri. Non per i dirigenti.

Eccezioni

Come ti ho detto poc’anzi, in caso di licenziamento illegittimo, l’azienda non può riassumerti, ma ti paga solo un’indennità. Ci sono però dei casi, individuati tassativamente dalla legge (art . 2 del Jobs Act) in cui l’azienda ha l’obbligo di reintegrarti. Ecco quali sono:

  • Licenziamento discriminatorio (per motivi religiosi, di sesso, ecc.);
  • Licenziamento intimato, se per esempio te l’hanno comminato a voce e non per iscritto;
  • Licenziamento nullo, comminato per esempio durante la gravidanza;
  • Licenziamento per motivo illecito ai sensi dell’art. 1345 del c,c.);
  • Licenziamento ingiustificato, quando l’azienda licenzia, per esempio, per disturbi fisici o psichici del lavoratore.

Indennità

Se ti hanno licenziato e ritieni che il motivo sia illegittimo, puoi querelare il datore di lavoro. Se vinci la causa, hai diritto alla reintegra solo nei casi appena esposti, altrimenti hai diritto a un indennizzo pari a un minimo di sei mesi di retribuzione e fino a un massimo di 36 mesi.

Il giudice, per valutare l’importo di indennità, considera la tua anzianità lavorativa (ecco perché si parla di tutele crescenti, perché maggiore è la tua anzianità, maggiore l’indennizzo), ma non solo. Considera infatti anche la grandezza dell’azienda, il numero di impiegati. ecc.

Determinato

Il contratto a tempo determinato è un contratto che indica chiaramente una data di scadenza. Le parti possono rinnovarlo al massimo 5 volte e la durata massima, considerando tutti i rinnovi, non può superare i tre anni.

Il rinnovo tra il primo e il secondo contratto, deve rispettare i seguenti intervalli temporali:

  • 10 giorni se la durata del contratto è minore di sei mesi;
  • 20 giorni se la durata del contratto è maggiore di sei mesi.

In caso di inosservanza degli intervalli, si applicano delle sanzioni e il contratto si intende trasformato automaticamente a tempo indeterminato.

Somministrazione

Il contratto di somministrazione è un contratto con cui un’azienda assume del personale non direttamente, ma tramite un’altra azienda, di solito un’agenzia di lavoro interinale. Il lavoratore è alle dipendenze dell’agenzia quindi, ed è l’agenzia che gli paga lo stipendio, non l’azienda utilizzatrice finale.

Il contratto può essere a tempo determinato o indeterminato. È necessario che le parti lo stipulino in forma scritta. Qui trovi informazioni dettagliate sul contratto di somministrazione di lavoro.

A chiamata

Il contratto di lavoro a chiamata, detto anche intermittente, è un contratto molto particolare, perché si attiva solo nel momento in cui il datore di lavoro chiama il lavoratore. Può essere a tempo determinato oppure a tempo indeterminato.

Inoltre, può essere con:

  • Disponibilità alla chiamata; quando il lavoratore si impegna a essere sempre disponibile alla chiamata del titolare. Il quale deve pagargli anche un’indennità di chiamata;
  • Senza disponibilità alla chiamata: quando il lavoratore può accettare i rifiutare la chiamata.

Qui trovi dettagliate informazioni sul contratto di lavoro a chiamata.

Apprendistato

Si può stipulare solo con giovani da 18 e fino a 29 anni di età. Con questo particolare contratto, il datore di lavoro si obbliga a erogare al lavoratore:

  • Una retribuzione, come è chiaro che sia;
  • La specifica formazione per quel ruolo.

Qui trovi tutte le informazioni dettagliate sul contratto di apprendistato.

Voucher

A partire dal 17 marzo 2017, il lavoro accessorio, a cui erano legati i voucher, non esiste più: abrogato! Quindi non è più una forma contrattuale utilizzata.

Con alcune eccezioni: si può ricorrere ancora al lavoro accessorio solo in particolari casi: per inserire nel mondo del lavoro disabili, tossicodipendenti, ecc.

A progetto

Il jobs Act ha abrogato i contratti a progetto. Purtroppo non sono state poche le aziende che ne abusavano per assumere personale che avrebbero dovuto assumere a tempo determinato o indeterminato. Il contratto a progetto infatti, prevede specifici livelli di autonomia del lavoratore, che quindi non è un lavoratore subordinato.

Ad oggi il contratto a progetto si può usare solo in specifici casi e laddove previsto dal CCNL di riferimento e con le modalità indicate nel CCNL stesso. Qui trovi maggiori informazioni su come funziona il contratto a progetto.

Part time

Il contratto part time è un normale contratto a tempo determinato o indeterminato, solo che, al posto di prevedere la classiche 40 ore settimanali, ne prevede di meno: 30 ore settimanali, 25, 24 ore, 20 ore o altro orario concordato tra le parti.

Il part time può essere:

  • Orizzontale. Se lavori ogni giorno;
  • Verticale se lavori solo alcuni giorni alla settimana o al mese;
  • Misto, se organizzi il lavoro sia con il sistema orizzontale che verticale.

Qui trovi tutte le informazioni dettagliate sul contratto part time.

Tirocinio

Il tirocinio non è assolutamente un rapporto di lavoro subordinato: se ti assumono con un contratto di tirocinio quindi, non sei un dipendente.

I tirocini spesso sono delle iniziative prese da scuole o università, che organizzano un periodo di lavoro presso un’azienda, in base al curriculum scolastico. Grazie a questo tirocinio lo studente può apprendere la pratica del lavoro.

Qui trovi tutte le informazioni dettagliate sul contratto di tirocinio.