Vorresti aprire un’attività in proprio, ma i costi dell’apertura di un locale ti spaventano. Non hai moltissimo denaro da investire e l’idea di una maggiore libertà ti affascina, ecco perché stai pensando di intraprendere un’attività di commercio ambulante, pur sapendo che non sono tutte rose e fiori.
In questa guida ti spiego come diventare venditore ambulante, cosa significa entrare in questo tipo di attività, cosa serve, come chiedere la licenza per il posto fisso o itinerante, quali sono i requisiti per ottenerla, quanto costa, come fare il venditore ambulante occasionale senza licenza e infine quanto si guadagna in questo settore.
Indice
Cos’è e cosa significa
Cosa vuol dire. Il venditore ambulante è un commerciante che opera attraverso uno stand (una bancarella) per vendere prodotti di varia natura: frutta e verdura, abbigliamento, panini, gelati, scarpe. Insomma, quando vai al mercato, tutte le bancarelle che vedi sono di proprietà di venditori ambulanti. Questo commerciante è solito cambiare la sua localizzazione: un giorno è in una città, un giorno in un’altra, insomma segue il classico mercato.
Il venditore ambulante però, non è obbligato a seguire solo i mercati comunali e rionali. Nulla gli vieta di svolgere la sua attività anche altrove: in località di montagna o di mare, presso piazze, fiere o per strada. Purché sia in regola con tutte le regole e autorizzazioni.
Cosa serve
Ti piace pensiero di non essere legato all’affitto di un immobile e ti stai chiedendo da tempo cosa ci vuole per diventare venditore ambulante. Innanzitutto siamo costretti a frenare, almeno un poco, i tuoi entusiasmi. Non pensare che essere venditore ambulante ti liberi dai vari oneri burocratici e dalle richieste di autorizzazione: l’abusivismo è vietato e punito dalla legge.
Quella di venditore ambulante è un’attività commerciante vera e propria, quindi innanzitutto serve la partita IVA. Poi, siccome non hai un negozio fisico, ma dovrai occupare suolo pubblico, occorrono specifiche autorizzazioni e il rispetto di determinate regole.
Come diventare
La normativa che regola il commercio ambulante, è contenuta nei D. Lgs. n. 114/98 (decreto Bersani) e successive modifiche e integrazioni. Ecco le regole previste:
- Licenza. Occorre chiedere la licenza di venditore ambulante al Comune.
- Partita IVA. Dopo aver ottenuto la licenza, puoi finalmente aprire la partita IVA con gli oneri che essa comporta. Puoi aprirla come ditta individuale, come società o come cooperativa.
Per quanto riguarda l’apertura della partita IVA, ce ne siamo ampiamente già occupati in un’altra guida: per scoprire come fare, regole e costi connessi, leggi come aprire la partita IVA.
Per ciò che concerne invece la licenza da venditore ambulante, leggi il prossimo paragrafo.
Licenza
Per diventare venditore ambulante, devi chiedere in Comune una specifica licenza (autorizzazione amministrativa). La licenza, a seconda dell’uso che ne devi fare, è di due tipi:
- Tipo A, ossia per diventare ambulante con sede fissa; è quella per ottenere il posto fisso a uno specifico mercato o fiera in uno specifico giorno della settimana. Grazie a questa licenza puoi svolgere attività itinerante anche in tutta la Regione e vendere anche presso le fiere in tutta Italia. La licenza A devi chiederla al Comune dove intendi ottenere un posteggio al mercato, quindi a tanti Comuni quanti sono i mercati che vuoi presenziare.
- Tipo B, ossia itinerante; serve per vendere in forma itinerante in tutta Italia (venditore ambulante itinerante, senza posto fisso), in mercati e fiere. Inoltre ti autorizza a usare i posti al momento scoperti, rispettando una sosta massimo di due ore. Con questa licenza puoi vendere anche al domicilio del consumatore. La licenza B, al contrario di quella A, non devi chiederla a tutti i Comuni, ma solo al tuo Comune di residenza.
Come fare i mercati settimanali
Per fare i mercati settimanali quindi, serve la licenza di tipo A e devi chiedere tante licenze quanti sono i comuni che vuoi presenziare con la tua bancarella. Quindi se il lunedi vuoi essere a Milano devi chiedere la licenza A al comune di Milano per ottenere il posto fisso; se il martedi vuoi essere a Cinisello Balsamo devi chiedere la licenza A per ottenere il posto fisso; così fino al sabato: in tutto sei licenze (supponendo che tu voglia fare mercati dal lunedi al sabato).
Suggerimento
Puoi presentare domanda di posteggio in ogni momento, ma se non ce ne sono di disponibili, allora devi attendere il prossimo bando organizzato dal Comune.
Richiesta licenza
Con la domanda di licenza, devi dichiarare di possedere requisiti:
- Morali (assenza di condanne, problemi con la giustizia…);
- Professionali. Se intendi vendere merce non alimentare (scarpe, vestiti, oggettistica…) non occorre alcun requisito professionale. Se invece intendi vendere prodotti alimentari devi possedere determinati requisiti.
Requisiti per commercio e/o somministrazione di bevande o alimenti
Per fare il venditore ambulante di prodotti alimentari devi possedere almeno uno di questi requisiti (ne basta uno):
- Possiedi un attestato di frequenza a un corso regionale;
- Negli ultimi 5 anni lavoravi già nel settore alimentare, in proprio o come dipendente;
- Possiedi un diploma alberghiero o equivalente oppure una laurea dove si studiano materie attinenti il commercio e la somministrazione di alimenti.
Suggerimento
Se non possiedi alcuno di questi requisiti, informati presso la tua regione per partecipare a un corso.
Costo della licenza
La licenza ha un costo irrisorio: di solito, alla domanda devi allegare una marca da bollo da 14,62 euro. A questo si aggiunge il canone per il posteggio, di solito calcolato secondo ilk metro quadrato occupato. Per esempio 50 centesimi al metro quadrato, da pagare per ogni giorno occupato. Per conoscere i canoni, devi consultare il tuo comune, perché ogni comune può applicare costi diversi.
Esempio
Hai una bancarella di 5 metri quadrati e il costo previsto dal tuo comune è di 0,60 euro al mq. Quindi, devi pagare 0,60 x 5 = 3 euro al giorno.
Occasionale senza licenza
Dopo aver letto tutto questo papiro su come aprire una partita IVA da venditore ambulante, ci stai ripensando: troppe grane, troppe richieste, addirittura l’apertura della partita IVA e i vari costi connessi. Mi dispiace dirtelo, ma se hai intenzione di aprire un’attività commerciale, i passi sono questi: licenza, partita IVA, iscrizione all’INPS e alla Camera di Commercio. Non si scampa.
C’é solo un caso in cui non hai obbligo di aprire partita IVA: se svolgi l’attività in modo occasionale, ossia senza continuità. In questo caso però, non potrà mai trattarsi di un lavoro vero e proprio, ma giusto di un hobby per racimolare qualche soldino. Se svolgi attività commerciale abituale, devi aprire partita IVA e chiedere la licenza, altrimenti sei un abusivo.
Quanto guadagna
Arriviamo finalmente alla domanda da un milione di dollari. No, non nel senso che un ambulante guadagna un milione (beh, se è tanto bravo potrebbe anche), ma nel senso che non esiste una risposta certa. Dipende da quanto lavori, dove lavori, a che clientela ti proponi, cosa vendi.
E soprattutto come vendi: quello del commercio è un lavoro a contatto con il pubblico, quindi gentilezza, cortesia e anche simpatia possono essere elementi di successo. A ciò si aggiungono capacità, esperienza e anche una buona dose di fortuna non guasta. Se farai tutte le cose per bene, dopo aver analizzato bene il settore in cui vuoi introdurti e le potenzialità del mercato, hai buone chance di farne un’attività redditizia.