Sei sei un docente in malattia, puoi aspettarti una visita fiscale da parte delle autorità. La visita fiscale serve ad accertare il tuo stato di salute, che effettivamente sei affetto da una infermità in quel momento. Ecco perché, in determinati orari devi essere reperibile: per evitare problemi è importante che tu sia a casa in specifiche fasce orarie.

In questa guida completa sulla visita fiscale docenti ti spiego come funziona, quali sono gli orari da rispettare sia nei giorni feriali che festivi, di sabato e domenica, chi la manda, quante volte può venire l’ispettore e quali sono le regole da seguire.

Orari

Se sei un docente in malattia, devi rispettare i seguenti orari di reperibilità:

  • La mattina dalle 9 alle 13;
  • Il pomeriggio dalle 15 alle 18.

Devi essere reperibile alla tua residenza, oppure al tuo domicilio, anche se provvisorio. Devi però avvisare il medico che redige il certificato che, appunto, il tuo domicilio di reperibilità non è più quello solito, ma uno diverso. In questo modo, il medico può scrivere il differente domicilio sul certificato, dunque gli ispettori INPS possono venire lì.

Se il medico ha già emesso il certificato, sei già in malattia e hai bisogno di cambiare domicilio, puoi farlo anche in corso di malattia: devi in questo caso chiamare l’INPS (al call center) e comunicare che, per personali necessità, ti trasferisci al nuovo indirizzo. In questo modo, nell’eventualità di una visita, gli ispettori sanno dove trovarti.

Attenzione

Anche se comunichi il nuovo domicilio, potrebbe non essere valido sin da subito. Chiedi dunque al consulente del call center, da quando parte la reperibilità al nuovo indirizzo, per quanto tempo devi ancora rimanere in quello attuale. A volte, dopo la comunicazione di cambio domicilio, passano uno o due giorni affinché all’INPS risulti effettivamente la modifica.

Sabato e domenica

Devi rispettare le fasce orarie di reperibilità anche durante i giorni festivi, nonché di sabato e domenica. Gli orari da rispettare sono gli stessi dei giorni feriali, quindi:

  • La mattina dalle 9 alle 13;
  • Il pomeriggio dalle 15 alle 18.

La reperibilità vale anche sabato e domenica solo se sono compresi nei giorni di malattia. Quindi, se per esempio sei in malattia dal 5 al 10 ottobre e 8 e 9 ottobre sono sabato e domenica, allora anche in questi giorni devi essere reperibile. Se invece il certificato medico scade prima, allora non occorre rispettare la reperibilità. Significa che la malattia è terminata.

Chi la manda

Come chiarito dall’INPS con il messaggio n. 3265/2017, la visita medica può mandarla:

  • Lo stesso INPS, d’ufficio;
  • Oppure il datore di lavoro, dunque la scuola, il Ministero dell’Istruzione.

La scuola può chiedere la visita fiscale attraverso il Polo Unico INPS, il servizio online che permette ai datore di lavoro di richiedere le visite INPS per i dipendenti.

Quante volte può venire

La visita fiscale può avvenire anche più volte. Se per esempio oggi hai ricevuto una visita fiscale, non è detto che tu non ne riceva più fino al termine della malattia. Gli ispettori possono presentarsi al tuo domicilio nuovamente, anche lo stesso giorno. Se oggi hai ricevuto una visita, potresti persino riceverne un’altra anche oggi.

Si tratta di casi non frequenti. Di solito, una volta accertata l’infermità del lavoratore, gli ispettori non si recano nuovamente a controllare nei giorni successivi. Ma nulla vieta loro di farlo: quindi tu devi continuare a rispettare gli orari di reperibilità fino al termine della malattia, come da certificato medico.

Cosa succede se non ti trovano

Se il medico fiscale non ti trova a casa durante gli orari di reperibilità, l’INPS ti applica una sanzione: non ti paga l’indennità di malattia per i primi 10 giorni della stessa. Se quindi per esempio la tua malattia dura tre giorni, per tutti questi tre giorni non ricevi retribuzione, non vieni pagato. Si tratta infatti di assenza ingiustificata.

Se però ti sei assentato per un motivo valido, per esempio perché dovevi recarti in pronto soccorso, oppure avevi una visita specialistica, puoi inviare la giustificazione all’INPS. Quando viene l’ispettore infatti, se non ti trova, ti lascia un avviso, con i riferimenti a cui rivolgerti per inviare i documenti giustificativi.